Scatti d'ira verso i compagni

Buongiorno dottori, sono una mamma di tre figli: 6 anni, 3 e 17 mesi. il mio primogenito frequenta la 1a elementare e solo dopo 8 gg le maestre mi hanno richiesto un colloquio privato per discutere e trovare una soluzione ai comportamenti aggressivi di mio figlio. Tali atteggiamenti sono emersi già alla scuola dell'infanzia e sotto consiglio delle maestre ci siamo rivolti a una psicoterapeuta per cercare di aiutare il bambino. in famiglia essendo il più grande si "pretende" che metta in ordine la sua camera, aiuta in casa di sua spontanea volontà svolgendo compiti accessibili alla sua età, ed è quello fra i 3 che passa maggior tempo col papà andando in giro a far passeggiate o con me per altro. l'ho iscritto a minibasket per far gioco di squadra e imparare a rispettare le regole.in casa si usa metodo "bastone carota", ma in primis si predilige sempre il dialogo. La vs collega ha svolto i seguenti test: Matrici di Raven CPM, VMI Developmental Test of Visual motor Integration, BIA, Test delle campanelle modificato, CBLC 1-5 anni, Scala IPDDAG, Scala IPDDAI. Conclusioni: "profilo non verbale alto, competenze visuo-motorie adeguate. osservazione e test non si colgono difficoltà di autoregolazione nè cognitiva, nè comportamentale. Scale dei genitori non rilevano elementi di criticità.Il test proiettivo della famiglia sembra evidenziare una certa gelosia fraterna che potrebbe spiegare gli atteggiamenti di rabbia e ostilità verso i compagni e adulti che lo circondano segnalate dagli insegnanti. Se dovessero persistere tali atteggiamenti si consiglia una consulenza psicoeducativa." Quando è insieme ai suoi coetanti si trasforma e diventa un "showman" e i suoi compagni lo prendono in giro e ciò è la causa scatenante dei suoi attacchi d'ira che sfoga ad es. ieri ha tirato un pugno a una sua compagna e poi è andato subito a chiedere scusa. Lui è consapevole e dice " vorrei fare il bravo, ma non riesco". io non so più cosa fare come genitore! E' stato da poco rifiutato da 2 bambine che gli piacciono... vi ringrazio del vs tempo a me dedicato e vi auguro una buona giornata
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile signora, penso che Lei abbia molto da fare, poco tempo ed ha tutta la mia comprensione.. però , questo bambino .. arrabbiato, geloso va aiutato diversamente.. pretendere da lui perchè è il più grande ..? secondo me questo può essere diversamente gestito.. .. aiutami che sono stanca , metti a posto tu che sei bravo , svelto.. valorizzando cioè e non penalizzando il fatto che è il maggiore.. L'aggressività , la rabbia , gli scatti , nascono dal fatto che lui è frustrato.. perchè , che ci piaccia o no , per un primogenito , i fratellini, sono degli intrusi , usurpatori.. poi si cresce , si cambia e ci si ama, ma la partenza è questa..
E se le riesce, esca con lui , da solo, a fare una compera, per un gelato , per un cinema,inutile dire che le maestre potrebbero , come si fa spesso, dargli dei piccoli incarichi che lo valorizzano..Insomma c'è un libro di Dollard , intitolato :" Frustrazione , aggressività" il che vuol dire che la gente frustrata è aggressiva e che bisogna intervenire sulla frustrazione
questo bambino , sarà meraviglioso, con un pò di intelligente pazienza.. bastone e carota ? Non così automatici--
Comunque vorrei rassicurarla, sono temporali che passano , ma bisogna intervenire ora, prima che si instauri un modo di pensare sbagliato nel bimbo , che ci soffre anche lui..
Le faccio molti auguri, essere madri è splendido e faticoso , certe volte..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Sono d'accordo con la dott. ssa Muscarà: un bimbo di sei anni è piccolo, soprattutto per le responsabilità cui vorreste sottoporlo!
Certamente ha più abilità rispetto ai fratelli più piccoli di tre e un anno, ma sicuramente ha bisogno di essere accudito come ha bisogno un bimbo di sei anni.
Rabbia non significa sempre aggressività, ma anche sofferenza che la persona, grande o piccola che sia, non riesce a modulare.
Più che usare il metodo "bastone-carota", la rabbia di Suo figlio deve essere compresa da voi genitori: che cosa vi sta dicendo? Che cosa vuole e di cosa ha bisogno il bimbo?
Poi, io non sarei neppure d'accordo con il coinvolgimento del bimbo direttamente in una consulenza psicologica diretta, perché di solito situazioni come questa rientrano se vengono modificate alcuni atteggiamenti da parte degli adulti.
Le dinamiche sono sempre di gruppo e se Lei e Suo marito lo responsabilizzate troppo pretendendo troppo da lui, anche lui dovrà alzare il tiro con voi, non crede?
Tra l'altro anche l'aiuto che il bimbo fornisce in casa potrebbe essere un comportamento seduttivo nei riguardi della mamma o del papà proprio per starvi vicino come vorrebbe...
Mi pare sia necessario resettare tutto, ma vi suggerisco per voi genitori una consulenza da uno psicologo psicoterapeuta (meglio se di formazione sistemico-relazionale o terapia della famiglia) per capire che cosa voi dovete cambiare nell'approccio con il piccolo e cosa fare.
Non ci si può aspettare che un bimbo di sei anni cambi prima di voi!

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
condivido il parere delle Colleghe e anch'io le suggerisco di consultare direttamente, voi genitori, un terapeuta sistemico-relazionale.

Il significato dei comportamenti di un bimbo, infatti, viene meglio compreso e decodificato alla luce delle dinamiche interattive familiari.
In questo modo modo è possibile comprendere come rimodulare in modo corretto la relazione con il vostro bimbo per cambiare ciò che non va.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Monica Zoni Psicologo 164 13
Gentile Signora,

sembra che il Suo bambino si senta "diverso" dai suoi fratellini : la differenza di età con gli altri non è così ampia da sentirsi "grande" come forse voi genitori volete farlo sentire.

Se da una parte per Lui può essere gratificante, dall'altra sente una responsabilità troppo pesante da reggere.

Prenda in considerazione le proposte che le Colleghe Le hanno offerto ed, eventualmente chieda, insieme a suo marito, una consulenza specialistica: anche secondo me non è necessario portare in consultazione il bambino.

Buone cose

Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556

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dopo
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissime dottoresse vi ringrazio di cuore per avermi risposto e colgo l'occasione per spiegare meglio la situazione: il primo è un maschietto e le altre due sono bimbe, pertanto non c'è nemmeno la competizione tra di loro, anzi, giocano, si cercano, si riempiono di coccole, forse è cmq una forma di gelosia, ma atti di violenza non ce ne sono tra le mura domestiche. Cerco di coinvolgerlo per non farlo sentire escluso o non partecipe, ovvero ci ritagliamo già del tempo solo per noi, es. viene a fare la spesa con me, facciamo torte e biscotti assieme, ci prendiamo dei ns momenti per le coccole... Medesima cosa la fa mio marito e quando è a casa nel weekend vanno in giro assieme.forse lui sbaglia a non coccolarlo perchè dice che fra maschi non si fa e abbraccia le bimbe. io, in separata sede, ho detto a mio marito che ns figlio ne ha bisogno e pertanto è giusto che lui gli faccia le coccole! inoltre se c'è qualche comportamento tra noi adulti che non ci piace nei confronti dei figli, non lo facciamo mai notare davanti a loro, ma ne parliamo dopo quando siamo da soli e loro già a nanna. ultimamente quando la seconda mette sottosopra la loro stanza e lei ne aproffitta della bontà del fratello che mette in ordine, adesso lui lo chiamo giù con me e lei riordina.quando ho iniziato a insegnare a usare il vasino alla seconda, lui era sempre attento e alle volte ci pensava lui, come accadeva alla scuola dell'infanzia che i grandi potravano i piccoli al bagno. forse è cresciuto troppo in fretta, a differenza delle sue sorelle, lui ha avuto più stimoli, è andato al nido, va in vacanza dal nonno e vanno fuori a cena, è andato con gli zii e i nonni al mare e in piscina e infine siamo riusciti tutti e 5 a fare una settimana al mare, dando più a lui che alle sue sorelle! Mi sembra cmq che chiedere a un bambino di 6 anni di mettere in ordine i propri giochi non sia un onere così gravoso che non è in grado o al di sopra della sua età. Dopo l'episodio di ieri ho provato a dirgli quello che mi diceva mia madre: "se non fai il bravo vai in collegio". Fare i genitori è il "mestiere" più difficile e contemporaneamente il dono più bello, sia io che mio marito siamo figli di genitori divorziati dove io sono cresciuta coi nonni paterni del compagno di mia madre e mio marito è stato trattato come un pacco finchè sua madre non l'ha lasciato da suo padre; io ho lasciato il lavoro per seguire i ns figli e voglio il meglio per loro, voglio insegnargli che la famiglia, gli affetti sono al primo posto, le cose materiali sono il contorno, l'importante è l'essere no l'apparire! una cosa che mi ha detto mio figlio mi ha spaventata, dopo che è stato rifiutato dalle 2 bambine che gli piacciono, "mamma ho paura di rimanere solo", io gli ho detto che noi ci siamo. Acquisterò sicuramente il libro che la dott.ssa Muscarà mi ha consigliato! Grazie di nuovo
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Lo aiuti a sdrammatizzare il rifiuto delle due bambine, facendogli capire che lei c ' è.
Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
un'ultima cosa: ho sentito dire che il carattere non è ereditario, ma a proposito avrei qualcosa da ridire in quanto vedo degli aspetti del mio carattere che mi riconducono sia a mia madre che a mio padre e in mio figlio al suo bisnonno e alla sorella di mio suocero. grazie ancora! buona serata
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Buon pomeriggio dottoresse, mi dispiace disturbarvi per l'ennesima volta, ma, mi sono consultata con la psicologa che ha seguito mio figlio, inoltre mi sono documentata su varie argomentazioni a riguardo e ne ho parlato a lungo con mio marito cercando di focalizzare quale sia la causa delle reazioni violente e sono giunta che, secondo me, mio figlio soffra di poca autostima, confusa con iperattività. Adesso come posso procedere per aiutarlo? Vi ringrazio ancora e vi auguro un buon weekend
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
l'apporto di voi genitori è determinante per il benessere del vostro bimbo e di conseguenza quello di tutta la famiglia, quindi anche il vostro.
Proprio per questo sarebbe opportuno come già suggerito un lavoro per voi genitori che vi accompagni a gestire in modo opportuno le difficoltà in atto e la relazione con vostro figlio, modificando ciò che non va.
Lasci che sia uno specialista a trarre le corrette conclusioni e ad accompagnarvi soprattutto nel come cambiare lo stato delle cose e risolvere.

Un bambino è lo specchio del contesto in cui vive e cresce, vederla solo dalla parte del bambino come se avesse in sé qualcosa che non va e tutto dipendesse da quello è riduttivo oltre che fuorviante.
Vale quanto suggerito nella mia replica #3, mi rivolgerei a un terapeuta sistemico.

Ma cosa le avrebbe suggerito la psicologa che ha sentito nuovamente?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara signora, apprezzo la sua attenzione e la sua preoccupazione di madre ,ma mi consenta di sconsigliarle vivamente di dire a questo bimbo di sei anni.. se non fai il bravo vai in collegio.. come le diceva sua madre..
Ha sei anni questo bimbo.. due fratellini, è geloso .. dirgli così non va bene e lo rende ancora più arrabbiato ..e gli si stringe il cuore..!