Aiutatemi ho paura!!!

Salve gentili dottori, vi scrivo in quanto da circa tre mesi sto vivendo in una sorta di incubo, dal quale temo di svegliarmi MALE sabato prox 18/10.
Sono un ragazzo di 33 anni che agli inizi di luglio ha avuto un incontro ravvicinato notturno contronatura con un trans (io eterosessuale dichiarato e provato) e temo d'aver contratto il tremendo virus! Ho quasi da subito coinciato ad accusare dei sintomi, che in realta' avevo letto su internet e dopo 49 gg ho fatto il primo test allo Spallanzani di Roma, che dicono essere all'avanguardia, risultando negativo, almeno allora!!!
Bene, anzi male, la serenità e' durata il tempo di un battito d'ali di farfalla: gia' la sera avevo iniziato a pensare: E se avessero sbagliato provette, o sbagliato le analisi in laboratorio ed era un FALSO negativo? Comunque almeno quel pomeriggio era passato serenamente, certo mi scrutavo per vedere se avessi ancora disturbi, si ce li avevo ancora (in famiglia i miei sanno tutto e imputano tutti i miei disturbi all'ansia, alla paura e all'ipocondria, specie mia madre, che sto riducendo uno straccio)!!! Ho ricominciato anche a mangiare, anche perché nel giro di questi 3 mesi sono dimagrito ben QUATTRO chili pur mangiando, a volte a fatica, cosa che io ho addotto al virus, i miei genitori allo stress!!!
Dopo circa una settimana, quindi un mese fa, ho cominciato ad avere disturbi che non avevo mai avuto, di tipo fisico, dolori articolari specialmente ai gomiti, stile gomito del tennista, poi prurito all'addome, specialmente di mattina, mi e' aumentata la gengivite che era agli inizi, ora è diventata più forte, m'e' venuta la febbre fino a 38 e poi scesa in tre giorni con diarrea annessa (circa tre settimane fa, anche se altri hanno avuto questo problema, io lo riconduco sempre ad una cosa sola!), e soprattutto mi e' venuto un groppo in gola che non mi permette di deglutire bene la saliva,(questo dall'altroieri) che ovviamente ho ricondotto ad una possibile candida orofaringea, se non addirittura esofagea, perché, sempre su quel maledetto internet h letto che se c'erano dei determinati disturbi essi erano da imputare alla sieroconversione!!! Sieroconversione che io a questo punto credo di aver ritardato proprio di una o due settimane rispetto al primo test, cosicché quando fra pochi giorni eseguiro' sempre allo Spallanzani il secondo test, dirimente, avrò una pessima sorpresa!!! In tutto ciò non riesco più a dormire, mi sveglio spesso la notte!
Ah, c'e' poi da dire che ho chiesto consulti a vari medici e tutti mi dicono di non preoccuparmi, perché una negatività a 49 gg come era la mia (SEMPRE SALVO GLI ERRORI DI CUI TEMO) e per lo svolgersi del fattaccio, il prox test sarà negativo, se non addirittura che sarebbe quasi superfluo!!! Addirittura la responsabile del centro analisi dell'Ospedale me l'ha detto che ci saremmo rivisti dopo qualche mese "SOLO PER LA MIA TRANQUILLITA'",ma io temo che l'abbia detto solo perché m'avesse visto piangere a dirotto dalla felicità al primo esito e quindi per farmi contento.
Ora io mi chiedo e soprattutto VI chiedo: è possibile che la psiche umana possa far nascere dei disturbi fisici dal nulla, per la paura, l'ansia, l'ipocondria, il senso di colpa(che nel mio caso è molto, visto che quella sera ho fatto una strada diversa dal solito e sembra a questo punto un destino malevolo che mi ha condotto all'HIV, solo per non fare benzina e non sprecarla, e poi??? Non ci posso pensare!!!)
I miei genitori dicono di si, altri dottori, compreso il medico di base pure, ma io temo la conversione tardiva e che il 18 avrò il responso piu' brutto della mia vita!!! A quel punto credo che l'azione da fare sarebbe solo una... THE END!!! Essere stato bene per 33 anni, alla perfezione e male per il resto della mia vita, solo per non aver voluto mettere benzina, io non lo sopporterei MAI!!!
Vi chiedo un umile consulto, credo che capiate il mio stato d'animo!!!
Grazie mille e attendo fiducioso una risposta quanto prima
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Dr.ssa Bianca Pescatori Psicologo, Psicoterapeuta 47
Gentile utente
intanto desidero dirle che un medico non dice cose non vere solo perchè il paziente piange a dirotto, ma perchè è certo della sua diagnosi. Nessun medico rischierebbe di minimizzare e non intervenire su un problema di sua pertinenza solo per tranquillizzare il paziente. Per fortuna!

I sintomi che lei descrive possono certamente essere frutto del forte stato di ansia e dei sensi di colpa che lei stesso dichiara.

Corpo e mente sono strettamente connessi, anzi di più sono per così dire le due facce di una sola medaglia, e come una grave malattia fisica provoca un grande disagio mentale, un forte disagio mentale (come un senso di colpa) si riflette sul fisico attraverso vari sintomi, quali quelli da lei descritti.

C'è una scienza che studia tutto questo: La psiconeuroimmunologia che nasce proprio dalla constatazione dell’ indispensabilità di un approccio olistico al disagio considerato come unità costituita da tre livelli: relazionali e sociali, biologici e biochimici, cognitivi ed emozionali.

Da un punto di vista psicologico a volte la mente stessa non è in grado di elaborare conflitti, bisogni, soprattutto se di trasgressione, e così è il corpo a doversi fare carico di esprimere uno stato di insoddisfazione o disagio esistenziale. Inoltre come un cane che si morde la coda, un corpo sofferente o troppo "sotto osservazione" alimenta l'ansia e la paura, per attenuare le quali si elaborano interpretazioni e comportamenti che perpetuano lo stato di disagio e di stress.

Avendo lei già fatto tutte le analisi del caso ed avendo ottenuto rassicurazione sul non aver contratto il virus che lei teme, le consiglio una visita da uno psichiatra che può, oltre che consigliarle farmaci adatti per aiutarla in questo momento di forte ansia, anche darle indicazioni per una psicoterapia che l'aiuti ad elaborare la paura, l'ansia e i sensi di colpa di cui parla.

un caro saluto

Dr.ssa Bianca Pescatori
psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico e cognitivista
www.omeoroma.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Grazie mille dottoressa Pescatori per la solerte risposta!
Spero a questo punto che per tutti i miei disturbi sia davvero così come dice lei, che sicuramente è una specialista, sarei paradossalmente più sollevato!!!
I problemi però nel mio caso sono due:

1.La paura dei falsi negativi e degli errori di laboratorio;
2.Il fatto soprattutto che non ho ancora fatto TUTTI gli esami del caso, ho svolto solo la prima analisi e il mio è il terrore della conversione ritardata rispetto al primo test visti i disturbi e sintomi che lamento, ed è questo il motivo per cui va sempre confermata la prima diagnosi, in base alle direttive mediche, almeno con un secondo test, che farò fra pochi giorni e che temo, motivo per il quale mi domandavo se questo dover confermare il risultato, fosse stato trasformato dalla dottoressa nella frase più rassicurativa alle mie orecchie SOLO PER LA TUA TRANQUILLITA'!
Lungi da me disprezzare o denigrare la deontologia di una seria professionista che ha a che fare con una delle malattie più serie e delicate del mondo, ma sa com'è, la mia psiche ormai distrutta vede nero anche dove magari un po' di bianco c'è!
Attendo fiducioso quindi se vuole una sua risposta a questo mio ulteriore replica o post, sperando non abbia sovvertito o scombinato ciò che lei mi ha detto nella sua prima risposta, nella speranza mi faccia bene e io possa stare leggermente più sereno almeno per stasera, o parte di essa!
La ringrazio e la saluto cordialmente
[#3]
Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Utente
la sua preoccupazione emerge chiaramente dalle sue parole.
Io sono d'accordo con la collega nel ritenere che in questo momento più che di rassicurazioni avrebbe bisogno di ritrovare la serenità per affrontare l'attesa dell'esito degli esami.
La descrizione del suo stato d'animo mi ha fatto pensare ad una macchina che cammini sempre mantenendo il massimo dei giri, finisce che prima o poi qualcosa si rompe!
Il suo corpo non può essere considerato in modo differente in questo momento, lei lo stà sottoponendo ad uno stress eccessivo e prolungato e lui risponde in modo coerente alla situazione: dà segni di cedimento.
Le analisi che ha fatto hanno dato esito negativo, ora aspetta il secondo esito con la certezza che stavolta non andrà bene ed è convinto che i medici le abbiano dato delle informazioni al solo scopo di tranquillizzarla; le chiedo: è convinto che il prossimo esito sarà in grado di convincerla?

Ci rifletta e segua le nostre indicazioni, la aiuteranno a guadagnare un pò di tranquillità per affrontare meglio questi giorni.

In bocca al lupo

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Crepi il lupo...! Beh, se l'esito dovesse essere brutto, DOVRO' essere convinto per forza, io ovviamente spero che sul foglio del responso ci sia scritto NEGATIVO (credo lo si possa immaginare, no? Non mi auguro certo di stare male!!!), la parola piu' bella che potrei ascoltare o leggere almeno quel giorno! Prima fatemela leggere, poi il resto si vedrà...!
Ma vorrei non avere disturbi, non così aspecificamente specifici, ecco perché nasce la mia paura, temo l'avvenuto ritardo nella conversione!!!
Grazie mille, attenderò fiducioso altri commenti, se vorrete
Cordiali saluti
[#5]
dopo
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Gentili dottoresse, nonché dottori, vi riscrivo dopo molti mesi e dopo aver ritirato quel famoso risultato del test per l'hiv, che è risultato negativo! Tutto è andato bene, ma solo per pochi giorni, in quanto subito dopo, non passandomi quei disturbi che io ascrivo al virus, avendoli letti su molti siti e che anche un paio di volontari di associazioni specializzate (Lila ed altra) mi hanno detto essere potenziali sintomi di hiv, mi è tornata l'ossessione del virus, dei falsi negativi, di qualcosa nel mio corpo che oscuri gli anticorpi e della sieroconversione ritardata rispetto i tre mesi o 100gg. del periodo finestra dei nuovi test. Avendolo io fatto esattamente dopo 120gg, TUTTI, dico TUTTI i medici, a comincia mi hanno detto che con i nuovi test non devo temere sieroconversioni tardive, visto che sono più sensibili...! Inoltre ho fatto un ulteriore esame, il Protidogramma, o elettroforesi delle sieroproteine (lo conoscete?), venuto fuori nella norma, secondo cui quindi NON DOVREI avere gammopatie o disfunzioni delle immunoglobuline, quindi gli anticorpi in generale(di qualsiasi genere, non soltanto dell'HIV) non avrebbero problemi di visibilità o ritardi nella formazione, cosa che potrebbe ritardare la stessa visibilità o formazione di quelli specifici del Virus!!! Insomma, secondo tutti i medici, che le sieroconversioni tardive non esistono con i nuovi test, salvo rari casi e io NON DOVREI essere tra questi, allora...COS'HO DA 9, dico NOVE MESI? Anche perché sia i dottori, che il numero verde dell'ISS, che altri volontari di altre associazioni, che se i sintomi ci sono, vuol dire che il sistema immunitario ha cominciato a reagire e quindi sarebbe positivo e non negativo, come nel mio caso!!! Tutti frutti della mia mente? O sono sieropositivo e per chissà quale strano scherzo del destino non risulta dal test e tutti i disturbi che ho e che ho avuto SONO effettivamente da HIV e chissà perché invece non risulto positivo, caso quasi unico al mondo, secondo quello che ho detto prima(cioè chi ha i sintomi ha il test SICURAMENTE positivo)? Sono pazzo o cosa? Aiutatemi a capire, c'è chi dice che sono riconducibili, c'è chi dice di no, c'è chi dice forse, intanto quello a soffrire di depressione e a fare scenate assurde di pianto, sostenendo che sono sieropositivo, facendo il matto (ma il virus prende al cervello in questo modo anche dopo 9 mesi, che voi sappiate?)! E soprattutto cerco sempre conferme del mio non essere S+, ma chissà perché ogni volta che mi viene data una rassicurazione, subito dopo penso: Eh no, ma varrà per tutti, ma non per me!!! Datemi un consiglio se potete, scusate per la tediosità del post e saluti cordiali
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Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Gentile utente, purtroppo lei, nella smania di informarsi non ha fatto altro che aumentare il panico e coinvolgere nelle sue paure anche i volontari delle associazioni alle quali si è rivolto i quali vedendola nello stato in cui si trova e sentendosi elencare i sintomi uno ad uno, non hanno potuto fare a meno di cadere anche loro nel dubbio che i test siano dei falsi negativi.
Come le hanno già detto i colleghi in precedenza, è impossibile che si verifichino ripetutamente e sulla stessa persona dei falsi negativi. Può succedere, certo, ma in una percentuale minima e comunque non ripetute volte e sulla stessa persona.
Detto questo, e dal momento che leggo che non ci ha già pensato da solo, le consiglio di rivolgersi quanto prima ad uno psicoterapeuta che l'aiuti attraverso un percorso mirato, a gestire al meglio queste sue paure e tornare a vivere serenamente la sua vita. Inoltre non escludo, per iniziare, una visita psichiatrica con conseguente prescrizione di ansiolitici.
Si affidi a chi di competenza e vedrà che tutto andrà per il meglio.
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Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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