Disagio scolastico

Buongiorno,
mio nipote di 14 anni, in terza media, dopo un alternarsi di presenze e assenze da scuola (era diventato un calvario farlo alzare la mattina e recarsi a scuola) si rifiuta categoricamente di frequentare.
Si e' provato con le buone (rassicurazioni, richiesta di motivazioni ecc.) poi con le cattive costringendolo fisicamente ad alzarsi e accompagnandolo di forza; il risultato e' che ci siamo arresi e ora vede un'esperta una volta la settimana e resta a casa.
Gli sono stati tolti i videogiochi (ai quali era costantemente appiccicato) col risultato che ora ciondola per casa o al massimo fa lavoretti tipo la spesa, portare a spasso il cane ecc...
Da un colloquio con i professori non parrebbe esserci un disagio quando e' a scuola e non parrebbe esserci alcun contrasto coi compagni.
I genitori si sono separati da circa 3 anni in maniera abbastanza tesa e solo ora si riescono ad avere rapporti perlomeno normali.
Il mio dubbio e': e' positivo continuare a tollerare il fatto che non frequenti senza piu' sollecitarlo? A questa eta' e' possible pensare che sia lui a decidere quando sara' pronto a tornare a scuola?
Non si aumenta cosi' il suo disagio nel non sentirsi a posto?
Insomma una gran pena e un gran dolore nel non sentirsi preparati ad affrontare la situazione.
Chiedo un vs parere.
Grazie mille

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"bastanza tesa e solo ora si riescono ad avere rapporti perlomeno normali"

Gentile Utente,
pur comprendendo la sua preoccupazione, sarebbe utile che chiedessero i genitori.
Se la loro separazione è stata ed è conflittuale è possibile che il bambino sia provato, preoccupato e che preferisca stare a casa proprio per sedere più presente e controllare.

Quindi il problema potrebbe essere la casa e non la scuola.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente

L'esperta di cui parla è una psicologa? Com'è il clima in casa? Il ragazzo vive con la mamma? Le insegnanti quale tipo di problema hanno rilevato? Com'è il rendimento scolastico?

Scusi le molte domande ma sono necessarie per inquadrare la situazione.

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo con la Collega , una separazione conflittuale e sofferta incide certamente nei figli e nella loro motivazione a studiare, superare le prove ecc, inoltre non dimentichiamo che questo ragazzo si affaccia all'adolescenza , i professori dicono di no , ma ci possono essere dinamiche sotterranee da parte di qualche compagno, che sfuggono allo sguardo di chi si occupa della classe e dei programmi, dinamiche di esclusione , inferiorizzazione , vissuti di marginalità che fanno soffrire e fanno paura , in un momento della vita in cui .. il gruppo dei pari.. è fondamentale per staccarsi, prendere un pò distanza dalla famiglia .
In MI ,da parte di molti Colleghi ed anche nel mio blog , l'adolescenza e le sue durezze sono state molto chiarite, provi a leggere e poi penso che questo ragazzo potrebbe essere seguito dal Consultorio efficacemente , coinvolgendo anche i genitori..
Cosa ne pensa ?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it