Perdita di sè stessi derivata da una relazione

Salve, sono una ragazza di 20 anni e da qualche tempo provo dei disagi.
Sono sempre stata una ragazza socievole, parlavo e scherzavo con chiunque e riuscivo a instaurare tante belle amicizie.
4 anni fa mi sono messa con un ragazzo.
Inizialmente era una persona fantastica.
Dopo qualche mese inizió a disinteressarsi, vedevo che scriveva ad altre ragazze, e ogni volta che lo scoprivo lui negava tutto, dicendo che non era stato lui.
Quasi tutte le volte che dovevamo vederci mi dava buca dicendomi che non aveva voglia di vedermi.
Quando volevo parlargli per capire le cause dei suoi comportamenti, lui mi urlava di andarmene insultandomi, qualche volta mettendomi anche le mani addosso.
Quando eravamo in mezzo alle persone a volte si divertiva a mortificarmi, e nel momento in cui glielo facevo notare diceva che scherzava. Mi ha sempre detto tante bugie, e quando le scoprivo negava sempre l'evidenza, facendomi passare per pazza.
Inoltre, lui era molto geloso e mi fece allontanare da alcune persone.
Le poche volte che stavamo assieme ed eravamo sereni, però, stavamo davvero bene.
Un giorno una mia amica mi confessò che le erano arrivate delle voci che lui mi aveva fatto le corna con un'altra ragazza. Lo chiamai, e come al solito negó tutto, io però sono stata forte e sono riuscita a lasciarlo.
Dopo qualche giorno lui si presentó sotto casa mia piangendo, chiedendomi scusa e dicendomi che non aveva mai fatto quello che mi era stato riferito. Io, da ragazza innamorata, lo perdonai.
In generale, ogni volta che litigavamo, mi trattava malissimo ma poi, quando non volevo vederlo, si presentava sempre sotto casa mia supplicandomi di perdonarlo.
Poi per un lungo periodo le cose andarono bene, anche se a volte era apatico nei miei confronti, e per giustificarsi dava colpa alla sua famiglia. Io cercavo di aiutarlo e consolarlo, dandogli anima e corpo.
Poi scoprì che si era iscritto ad un sito d'incontri, dove si dichiarava single e che voleva fare nuove conoscenze. Io mi infuriai, e quando ci vedemmo come al solito disse che lui non c'entrava nulla e lui a sua volta si arrabbiò dicendomi che gli facevo schifo perché lo credevo capace di una cosa simile. Come al solito, feci finta di niente e lo perdonai. Dopo questo fatto le cose andarono sempre peggio. Non mi cercava, non aveva mai voglia di far nulla, non stavamo quasi mai soli e non mi considerava. Quando glielo facevo notare, lui mi diceva che ero troppo negativa e che si stava stufando delle mie lamentele. Io, sfinita, l'ho lasciato.
Adesso, però, mi sono resa conto che lui mi ha davvero cambiata.
Mi ha reso una persona debole e insicura, che non ero mai stata. A volte ho paura di vedere le persone e le mie amiche per timore di non sapere di cosa parlare, e spesso ho paura di come possano giudicarmi. Mi sento molto sola.
Vorrei ritrovare me stessa, la ragazza forte e solare che ero prima di stare con lui, ma non so come fare.
Vi ringrazio per il vostro aiuto.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza!
Quell'individuo (non lo chiameremo neanche un "uomo", perche' un uomo e' una cosa qualitativamente molto diversa) NON l'ha cambiata.
L'ha ferita, l'ha depressa. Non ha rispettato il valore che Lei rappresentava. E Lei per non andare in pezzi ha accettato quello lui ha voluto farle credere per suo interesse: che i Suoi valori non erano adeguati.
Ha mentito cara Signorina! Come sempre.
E Lei lo sa. E ha potuto farlo perche' Lei lo amava.
L'amore Le dava la forza. E ora Le ha dato la forza di chiudere!
E ora deve solo fare un ultimo sforzo , perche' ha ricevuto ferite che ancora fanno male.
Ma guariranno e il male che ha ora dentro le fungera' da vaccino!
Sorrida cara Signorina! Ha vinto Lei! E lo sa!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

nessuno può avere potere su di noi, se non glielo lasciamo avere.

Intendo dire che il suo tipo di legame sembrerebbe sia stato caratterizzato da una forma di dipendenza.
Ed effettivamente la dipendenza affettiva succhia le energie; anzi, succhia la propria identità e riduce ad una nullità.
Questo vale per qualsiasi età, non solo la sua giovanile.

Le suggerirei queste due letture, che rendono bene e ampiamente il concetto:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1608-dipendenza-affettiva-e-annullamento-di-se-stessi.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1787-dipendenza-affettiva-aspetti-psicologici-e-terapeutici.html

Nella seconda parte delle stesse troverà anche indicazioni per risalire la china.

Cari saluti.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentilissime Dottoresse,

Vi ringrazio per le Vostre celeri risposte, mi hanno aperto gli occhi e fatto capire come superare tutto ciò.
Ha pienamente ragione, Dott.ssa Esposito, io ho vinto, perché ho smesso di permettergli di farmi del male.
Devo solo acquistare la consapevolezza che è stato solo un momento buio della mia vita che è servito a farmi crescere ed ad essere più forte di prima.

Vi ringrazio ancora tantissimo per il Vostro aiuto.

Vi saluto cordialmente.


[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66

E' stato un piacere.

Le auguro un buon percorso.