Supporto psicologico o Psicoterapia (ma quale Indirizzo??)

Gentili dottori,
avrei voluto scrivere qui molto tempo fa per via dei miei problemi d'ansia ( che per esempio aumentano quando guido o mi trovo fuori casa, quindi in luoghi in cui non mi posso rilassare e sono variabili nei giorni, con somatizzazioni alla schiena, alla nuca con cefalee, SONO SPESSO TESO, in più all'apparato digerente con cattiva digestione e più spesso con diarrea oppure con fame d'aria; comunque almeno uno dei sintomi detti è SEMPRE presente a seconda del periodo ) e periodi depressivi di entità variabile; per esempio, in questo periodo mi sento giù, non mi seno a posto con me stesso ma riesco a dissimulare un po' in certe situazioni. Quello che ho descritto è iniziato (o perlomeno ne sono diventato consapevole) verso i 19 anni, ora ne ho 21. Questa è la situazione per sommi capi.
MA il motivo per cui vi sto chiedendo un consulto è dato da un problema che negli ultimi mesi "mi assilla" un po' : come mi sono più volte chiesto (senza prenderla sul serio, però) e come di recente evidenziato da una psicoterapeuta, sarebbe consigliabile "FARE UN PERCORSO" [CIT. psicoterapeuta]. Io di questo penso di non essere pienamente convinto. Però a volte mi sembra che la situazione sia insostenibile così da solo, altre volte invece penso che sia eccessivo arrivare alla psicoterapia, mi vedo come un bambino che fa solo dei capricci. Cioè potrei farmi condizionare di meno dai miei stati d'animo.
Ma se volessi seguire il consiglio, il punto è QUALE TIPO DI PERCORSO?? basta un supporto psicologico o c'è bisogno di una psicoterapia? io avevo preso per scontato che fosse Percorso= Psicoterapia....solo che un supporto psicologico sarebbe utile nel mio caso?
Se, invece, mi servisse una psicoterapia, QUALE ORIENTAMENTO DOVREI SEGUIRE? Questa domanda mi mette troppo in crisi e mi trattiene dal chiedere aiuto. La psicoterapeuta, che mi ha consigliato il percorso, è di indirizzo Sistemico-Relazionale e mi ha detto che non conta solo l'orientamento, bensì il terapeuta, l'empatia, etc. Questo non mi convince molto. Sono consapevole del fatto che conta SOPRATTUTTO il rapporto terapeutico, ma non vorrei investire inutilmente in un tipo di psicoterapia che non risolva il problema.
A 19 anni sono stato da una psicologa che mi ha reso consapevole del disturbo d'ansia, della depressione correlata e dei miei comportamenti evitanti ( non mi importava più andare a scuola) che non capivo. Poi dalla psicoterapeuta del consultorio universitario, prima di lasciare l'università un anno fa. La scorsa estate, mi sono rivolto al consultorio della mia città, ma ho mollato lo psicoterapeuta quando mi ha detto che mi avrebbe aiutato solo se io fossi stato deciso sui miei obbiettivi. Alche io non ci sono più tornato. Di recente sono stato dalla psicoterapeuta Sistemico-Relaz, suddetta, ma solo per una consulenza rispetto ad un concorso militare che ho fatto. E' stata lei a ribadirmi la necessità di un percorso.
Cosa potrei fare secondo voi?
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Considerata la Sua giovanissima eta' io Le consiglierei di orientarsi chiedendo a un medico di Sua fiducia.
Se Lei e' affetto da una psicopatologia dovra' essere aiutato a strutturare un vero PERCORSO.
Ma se davvero Le occorrera'.
Si tratta di coniugare diversi elementi rilevanti e penso che un medico che La conosca e conosca la Sua famiglia sia la persona piu'idonea.
I miei auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto mi scuso per aver risposto solo adesso, ma sono appena tornato da lavoro.
Ringrazio la dott.ssa Esposito per avermi dato una così celere risposta.
Se ho ben capito, mi sta consigliando di rivolgermi al mio medico curante?
Se è così, in realtà lui ne è al corrente. Cioè esattamente un anno fa, era un periodo molto peggiore di adesso per via dell'università, l'ansia spesso non mi faceva praticamente RESPIRARE ( nel senso oggettivo del verbo) e passavo tanto tempo a letto. Allora il mio medico mi ha dato un antidepressivo e un ansiolitico( al bisogno), che ho entrambi interrotto dopo un mese per effetti indesiderati dell'antidepressivo. Alche mi ha consigliato di rivolgermi al consultorio della mia città, quello dal quale non sono più andato, come spiegato nel primo post.
Però, dottoressa, qualche punto non mi è chiaro:
1) in cosa potrebbe consistere un "VERO PERCORSO" ?
2)che tipo di "elementi rilevanti"? di ambito medico o psicologico? e come mai fra questi c'è la "conoscenza della mia famiglia"?
Mi fido molto del mio medico, ma un medico di base è in grado di capire se sono affetto da una psicopatologia?
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Dr.ssa Erica Badalassi Psicologo 12 14
Caro utente,
molte persone che vivono condizioni di sofferenza vanno avanti per anni senza chiedere aiuto, pensando o sperando che succeda qualcosa, di esterno o interno a sé, che ristabilirà un equilibrio. Tuttavia, questo spesso non succede e finiscono col chiedere aiuto molto dopo che il problema si è presentato, perdendo tempo prezioso e, in alcuni casi, finendo con l'aggravare il problema.
Non sto dicendo che sia il suo caso ma 3 anni di sofferenza non sono pochi.
Le suggerisco di prendere in mano la situazione e rivolgersi ad un esperto, così come, ad esempio, si rivolgerebbe ad un dentista se avesse una carie.
Ricercare informazioni, chiedersi a chi rivolgersi, farsi domande è sicuramente saggio ma poi bisogna agire, altrimenti la carie resta lì.
Non si può pensare di avere prima di agire tutte le certezze su come andrà a finire, per saperlo bisogna fare.
In bocca al lupo!

Dr.ssa ERICA BADALASSI
Psicologa ad orientamento breve strategico
www.ericabadalassi.it
info@ericabadalassi.it
Fb: Erica Badalassi - Psicologa

[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Come Le dicevo e le ribadisco e' la Sua giovanissima eta' cio' che andrebbe messo al centro del discorso terapeutico.
Percio' torni dal Suo medico curante e lo aggiorni di tutto.
Se Le aveva prescritto una terapia farmacologica penso che abbia individuato un problema. E forse Lei avrebbe dovuto concordarne con lui la sospensione. Che come vede non le ha giovato.
I miei auguri!
[#5]
dopo
Utente
Utente
-Rispondendo alla dott.ssa Badalassi , ciò che mi ha trattenuto dal chiedere aiuto, o meglio dal rinunciare agli aiuti che avevo solo COMINCIATO a chiedere, sono stati gli alti e bassi del mio malessere (che adesso ho capito essere una costante del disturbo), la mancanza di fiducia verso gli specialisti cui mi sarei dovuto affidare... e altri aspetti che adesso non ricordo.
Infatti ho chiesto il vostro aiuto, per capire " A QUALE TIPO" (scusi l'espressione poco appropriata) di psicologo sarebbe più opportuno rivolgermi, proprio perché la mia incapacità ad agire e l'evitamento a volte mi demoralizzano, ma non riesco a superarli.
Grazie per la Sua risposta.
-Rispondendo alla dott.ssa Esposito, ho capito cosa mi ha consigliato con la Sua prima risposta. Anche se non capisco cosa c'entri la mia età col tipo di psicoterapia da scegliere...
Tornerò dal mio medico curante, allora.
P.S: mi sono espresso male io. E' stato proprio il medico a dirmi di sospendere i farmaci (che ho preso per un mese, se ricordo bene) a causa della mia intolleranza all'antidepressivo. Dopodiché mi ha consigliato di provare a rivolgermi ad un consultorio dell'ASP, dove non mi sono trovato bene. Allora non ci sono più andato.
Di recente ho pensato di rivolgermi agli altri consultori dell'ASP, ma non vorrei "migrare" da un consultorio all'altro. Quindi andrò prima dal mio medico.
Grazie ancora per il Vostro supporto. Mi dà un po' di speranze in più.
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Guardi, mi sembra davvero curioso che un medico che ha prescritto un antidepressivo autorizzi il paziente a sospenderlo dopo un mese. Per ragioni che sono strettamente tecniche.
La pregherei inoltre di non insistere nel chiedere "quale tipo di psicologo" vada bene per Lei. Questo non e' un sito ove si faccia propaganda o pubblicita' ad un tipo o un altro di psicologi.
L' eta' di insorgenza dei suoi disturbi e' stata tale da richiedere un intervento sull'eta' dello sviluppo.
I miei saluti.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Ascolti, non avrei alcun interesse nel raccontarle falsità sul mio disturbo.
Mi scusi dott.ssa Esposito, ma è la seconda volta che Lei mi fraintende.
Forse sono io a non essere abbastanza chiaro: la dott.ssa Badalassi mi ha consigliato di rivolgermi ad un "esperto", mentre io ho specificato che ho chiesto il vostro aiuto proprio per CAPIRE "a QUALI espertI" ( leggasi "QUALE TIPO DI PSICOTERAPIA / PSICOTERAPEUTA")rivolgermi nel mio caso. Tutto qua.
Invece Lei mi ha consigliato di parlare col medico curante e io ho pensato che sia una buona idea.
E poi non siete Voi professionisti i primi ad illustrare, su questo sito e altrove, l'efficacia SPERIMENTALMENTE comprovata di ogni approccio psicoterapeutico SOPRATTUTTO per determinati disturbi piuttosto che altri? O mi sbaglio? Si tratta forse di propaganda pubblicitaria quello che ho appena descritto?
O di divulgazione scientifica? Io in buona fede pensavo si trattasse di quest'ultima cosa, senza mettere in dubbio la vostra lealtà e professionalità.
Non so, mi aiuti a fare chiarezza. Se questo è in sito dove Voi specialisti potete essere trasparenti riguardo il vostro lavoro.
Grazie ancora.
[#8]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Se cerca propaganda ai vari approcci in rete ne trova quanta ne vuole.
Le auguro un ottimo week end.
[#9]
dopo
Utente
Utente
E se non cerco propaganda di questo tipo, cosa posso fare?
Oltre a rivolgermi al mio medico curante, come già detto naturalmente.
[#10]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Le e' stato risposto in modo dettagliato e conforme a quanto attiene al suo caso.
Per altre informazioni chieda il parere del Suo medico curante.
I migliori saluti.

[#11]
dopo
Utente
Utente
Lo farò senz'altro. Grazie per la Sua attenzione.
Buon week end anche a Lei.
Distinti saluti.
[#12]
Dr.ssa Erica Badalassi Psicologo 12 14
Caro utente,

la mia precedente risposta in cui le suggerivo di rivolgersi ad un esperto proseguiva anche col dirle che non si può sapere come andrà qualcosa o quale sarà la migliore scelta prima di prenderla, in poche parole, prima di agire, a meno che non si tratti di qualcosa di semplice e di cui se ne possano prevedere gli effetti.

Ma non è questo il caso, anche visto che, per le problematiche che lei descrive, non è possibile rispondere alla sua domanda.
Sono tanti i fattori che determinano la riuscita di un percorso psicologico: l'orientamento (come lei dice alcuni sono più efficaci di altri nel trattamento di alcune problematiche e viceversa. Ma nel suo caso non ci sono gli elementi a disposizione per risponderle); sue caratteristiche ed esigenze personali che potrebbero farla trovare meglio con un tipo di approccio piuttosto che un altro; la qualità della relazione che si instaura tra lei e l'esperto (al di là dell'orientamento adottato è un aspetto FONDAMENTALE).
Spero di aver chiarito maggiormente la mia posizione.

Se vuole, posso offrirle la possibilità di fare un colloquio on line (non a pagamento - in genere utilizzo skype per le consulenze on line), nel quale potrà spiegarmi meglio la sua situazione. Una volta inquadrata meglio potrò darle indicazioni più precise o quantomeno chiarirle maggiormente le idee.

Buona giornata
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