Sessualità: etero, bi e omosessualità.

Salve dottori. Ho deciso di rivolgermi a voi su questo sito in quanto ultimamente sto vivendo un periodo pieno di dubbi, un periodo di crisi. Ho 20 anni e ho sempre avuto molti dubbi riguardo la mia sessualità. Chiarisco subito che non ho mai avuto nè relazioni serie nè rapporti sessuali, ma solo brevi o sporadiche frequentazioni, soprattutto con uomini. Il punto è che sono sempre stata convinta di essere lesbica, ne sono sempre stata sicura, e il fatto di non aver grande esperienza per quanto riguarda le relazioni non è mai stato un problema. Mi dicevo sempre che in fondo molti etero sono sicuri della loro eterosessualità pur non avendo mai avuto vere relazioni, quindi cosa dovrebbe cambiare? Ultimamente, però, i dubbi iniziano ad attanagliarmi. Continuo a trovare le ragazze molto più attraenti e interessanti, non solo da un punto di vista fisico, ma anche intellettuale... sicuramente da un punto di vista sentimentale mi vedrei con una ragazza. Però poi mi chiedo: cosa posso saperne io, che non ho mai provato ad avere una relazione nè con uomini nè con donne? Le mie amiche mi dicono di sperimentare, ma non mi va di passare il mio tempo a fare qualcosa che mi metterebbe a disagio o a stare con qualcuno solo per capire se mi piace. Il punto è che se mi innamoro mi innamoro, e basta, non posso forzarmi solo per sperimentare. Anche perché a quel punto tutto si ridurrebbe al rapporto sessuale, e sinceramente non credo che sia quello a definire la mia sessualità. Se mi piacesse fare sesso sia con uomini e sia con donne, ma avere solo una relazione con uno dei due sessi, allora non mi definirei bisessuale, ma o etero oppure omo. Il punto è che lo so che non è tutto bianco o nero, sono consapevole che possono esistere anche quelle sfumature di grigio che tutti però osservano con maggior diffidenza. Eppure sento il bisogno di definirmi, sento il bisogno di comprendere la mia identità, o almeno comprenderla completamente. Dentro di me è come se sentissi di avere la risposta, ma poi c'è una vocina che mi dice "e se invece fossi bisessuale?".
Il punto è che mi piacerebbe parlarne con qualcuno per cui provo affetto, perché non mi va più di fingere, ma se dico una cosa di certo sarebbe imbarazzante rimangiarmi la parola. In realtà sono una persona molto riservata, non mi piace parlare di molte cose, e anche se fossi etero non credo sbandiererei ai 4 venti le mie relazioni. Anche in amicizia, sono poco espansiva IN PUBBLICO. Eppure sento di voler dire, sento che vorrei che si sappia chi sono, anche a chi so che non lo accetterà facilmente (che io sia omosessuale o bisessuale). Ma è semplice esibizionismo? Insomma, è davvero necessario che tutti lo sappiano? Eppure questa volontà non si esprime tanto perché mi interessi degli altri, del loro giudizio ecc ecc, ma per sentirmi libera di fare ciò che voglio, di vivere come voglio senza l'ansia che qualcuno lo scopra. Anche se vivere l'affetto in generale (anche in amicizia) in pubblico mi imbarazza.
Grazie, Mary.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Non riesco a comprendere bene quale domanda Lei stia ponendo.
La sessualita' e' una parte della personalita'. Non una bandiera che serva a identificarsi
Forse e' su questo punto che deve riflettere.
Posso suggerirLe che spesso, in una fase precoce di sviluppo della personalita' (lei e' giovanissima) si tende a preferire cio' che si conosce e sfuggire cio' che e' estraneo. Quindi l'eterosessualita' puo' apparire piu' inquietante.
Ma lasci fare alle sfere piu' istintive di se` prima di preoccuparsi di eventuali anomalie di identita' di genere.
Si metta in gioco davvero con tranquillita' e fiducia in se'. Poi si vedra` all'atto pratico cosa accada!

Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottoressa, la ringrazio per la risposta.
Sono ben consapevole del fatto che la sessualità non sia una bandiera che serve ad identificarsi. Come ha detto lei è una parte della personalità. Il problema è che non riesco a capire davvero chi sono e cosa voglio, e sento che non c'è un modo o un tempo preciso per capirlo, e ho paura di non capirlo mai. Ho paura di credere di averlo capito, ma di scoprire, magari in seguito ad un'esperienza, che posso essere ancora diversa (esempio: se stessi con una donna e dopo mi innamorassi di un uomo. Mi sembrerebbe di perdere la bussola). In realtà mi dico che ho bisogno di capirlo perché la società impone delle etichette, perché la società ti impone che tu debba essere in un modo o in un altro, che chi tu sei debba avere un nome. Ma in realtà ne ho bisogno io, non so bene per quale motivo, ma ne ho bisogno. Non so se sono stata chiara. Grazie.
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente, per quanto riguarda la sessualita' la posta in gioco e' davvero immensa!. E non puo' farsi condizionare.
Naturalmente fra il *sentire le emozioni" gli *agiti* ci vuole un attimo di riflessione. Quell'attimo in cui la mente ci dà l'ok. Per non creare danni, ma non per negarsi l'emozione.
Spero di essere riuscita in questo spazio on line a darle delle "dritte" utili!
I miei saluti.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per l'ascolto e le risposte. A presto.
[#5]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
sembrerebbe che ci sia una certa ambivalenza nel tuo vissuto e che tu stia chiedendo a te stessa di trovare tutte le risposte a prescindere dalla possibilità di entrare in relazione con l'altro, perché non vuoi sentirti giudicata.
In realtà, è possibile che tu stia attribuendo agli altri giudizi che nascono dentro di te e che ti "incastrano" in condizione autoreferenziale che, a lungo andare, può diventare una gabbia.
Non si tratta di fare "esperimenti" ma di riconoscerti la possibilità di essere te stessa quando entri in relazione con l'altro, senza pretendere di stabilire in anticipo cosa può accadere.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it