Problemi di identità sessuale

Gentilissimi Dottori,
Vi scrivo perché ho un problema che va avanti da qualche anno e in questi giorni sta rovinando tutta la mia vita. Ho un compagno da 11 anni con cui vivo e lavoro ma da un anno ho una relazione anche con una donna e devo dire che prima di lei ce ne sono state altre ma non storie importanti. Il mio compagno ha scoperto di questa relazione e mi ha chiesto di lasciare lei e stare con lui altrimenti se ne andrà di casa e non potremmo lavorare più insieme con molto danno per entrambi. Razionalmente questa sarebbe la cosa che vorrei fare anche io ma temo che la mia sessualità negli ultimi anni sia cambiata e che io non possa stare con lui perché desidererei sempre di avere una donna accanto. Adesso mi chiedo se si possa diventare omosessuali a 38 anni e se questa è una cosa normale o se potrebbero aver influito le situazioni che sto vivendo ( problemi economici, un padre che mi aiuta ma al contempo è violento, un compagno che non mi ha difesa ).
Non penso che essere omosessuali sia brutto o sia una malattia ma nel contesto in cui vivo io questa cosa mi pare una disgrazia.
Io sto bene con lui, è dolce e ci troviamo su quasi tutto ma mi resta così difficile fare a meno di lei anche se litighiamo continuamente e non posso certo dire di essere felice con lei, eppure sono tanto coinvolta. Vorrei sapere se è possibile tornare indietro magari risolvendo dei problemi. Io sto bene con lui ma la mia sessualità sembra tutta orientata al femminile. Questo mi ha causato ansie e sofferenze. Ho avuto un'infanzia brutta con una madre anaffettiva è un padre violento psicologicamente e sofffo di attacchi di panico da oltre 20 anni
Grazie per la vostra attenzione
Buona serata
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Non è una scelta dipanabile online, ma bisogna investigare con competenza ed empatia la sua affettività e la sua sesualita.

Provi a leggere queste letture, ma valuti la possibilità di consultare un nostro collega per un sostegno psicologico durante questa delicata fase della sua vita

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3943-quando-lei-ama-lei-psiche-e-sessualita.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie Dottoressa, ho letto il suo articolo e come pensavo sono situazioni complesse, bisogna lavorarci su, sicuramente con una psicoterapia.
Grazie ancora per la sua gentile e immediata risposta
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

Lei ci chiede se è possibile
<<diventare omosessuali a 38 anni e se questa è una cosa normale o se potrebbero aver influito le situazioni che sto vivendo .<<

Premesso che, come Lei osserva, <<essere omosessuali non penso sia brutto o sia una malattia<<, e non è solo una Sua opinione,
(vedi: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3480-gay-e-lesbiche-curarli-per-normalizzarli.html ? )
<<nel contesto in cui vivo io questa cosa mi pare una disgrazia.<<

Il giudizio sociale sicuramente ha il suo peso.
Ma anche se avesse un altro uomo - invece che una donna - non crede che, ugualmente, <<il mio compagno ...mi ha chiesto di lasciare lei e stare con lui altrimenti se ne andrà di casa<<?

Intendo dire che
la scoperta tardiva di tendenze omosessuali può essere fonte di domande e dubbi anche profondi, dato che riguardano la propria identità;
ma che la stessa presenza del "terzo/a" nella coppia è fonte di sofferenze e dubbi per l'altro e per sè, omo o etero che sia.

Iniziare un percorso psicologico per "vedere meglio" dentro di sè Le permetterà sicuramente di affrontare anche i...ventennali (!) attacchi di panico.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Grazie Dottoressa per la sua risposta, le vorrei dire che ho fatto una psicoterapia durata 15 anni, e che per gli attacchi di panico sono stata assai bene per tanti anni ma sono ritornati anche se più gestibili rispetto a quelli di prima. È vero che una terza persona nella coppia è sempre motivo di dolore e confusione ma in questo caso si aggiunge un problema. Vede, prima di legarmi a questa donna ho passato dei brutti momenti di vuoto perché desideravo tanto questo tipo di contatto con un calore femminile e non lo avevo. Adesso la mia paura è che io mi trovi a fare la scelta di stare con lui ( perché ci vado più ďaccordo, perché abbiamo tante cose in comune, per non perdere casa e lavoro) e poi questo vuoto doloroso si riaffacci.
Grazie anche per l'articolo che mi ha linkato è molto interessante.
Buona giornata
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sono varie le questioni che presenta e non necessariamente dipendenti l'una dall'altra. L'orientamento sessuale risente di una forte componente biologica e quindi l'aver avuto un'educazione piuttosto che un'altra potrebbe entrarci poco.

Si parla oggi di orientamento sessuale fluido, perché esso può subire modificazioni nel corso degli anni. Senza motivi apparenti e senza dietro questioni psicologiche irrisolte. In particolare le donne sarebbero più soggette a questo tipo di cambiamenti, ossia omosessualità e bisessualità sarebbero più "naturali" nella donna.

Se però lei tiene al suo attuale compagno, sia pure da un punto di vista affettivo ma non sessuale, mi pare di capire, questa è un'altra questione. Si troverebbe in una situazione uguale a quella di altre coppie etero, dove si cercano la soddisfazione passionale e il sesso altrove, perché con il partner attuale non è più possibile, anche se resta vivo un forte legame.

Altra cosa ancora gli attacchi di panico, che è possibile risolvere oggi anche nel giro di poche sedute di psicoterapia attiva e focalizzata, non in decenni.

Tutto sommato le converrebbe parlare di persona con uno psicologo, per fare luce sulle varie questioni.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie Dottore per la sua risposta, lei parla di biologia, secondo lei può quindi esserci un aspetto generico? Mio fratello e mio zio sono omosessuali. Comprendo bene ciò che intende, il vivere la sessualità fuori dalla coppia, non sarà il sogno dei romanzi ma a volte è la scelta più sensata. Purtroppo il mondo delle donne omosessuali è assai complesso nascono amicizie che diventano passioni e nel giro di poco storie d'amore spesso anche molto esigenti e travagliate. Adesso mi trovo a un bivio e rinunciare a una delle due parti mi getta nel panico. Ho visto che lei è specializzato in strategica breve. Io ho fatto 11 sedute ma non ho riscontrato benefici e quando ho chiesto di smettere alla psicologa lei mi ha accusata di non voler guarire. La terapia era molto costosa e io non potevo permettermi di andare avanti senza vedere risultati. Vorrei chiederle se secondo lei può darsi che questo terapeuta non facesse per me oppure se questa terapia non è adeguata al mio caso.
Grazie ancora e buona serata
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Si trattava quindi di terapia breve strategica? Quali erano i problemi per cui aveva chiesto aiuto? Attacchi di panico, o le altre questioni che ha menzionato qui?

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Utente
Utente
Buongiorno dott Santonocito,
Ho fatto un percorso di trapia strategica breve, quella del prof Nardone.
L'ho fatta tutta incentrata su ansia e panico,la dottoressa mi disse che sarebbe durata circa 10 sedute e io ne ho fatte 11 ma ho avuto risultati miseri anche se mi sono impegnata per come riuscivo facendo quello che mi veniva chiesto. Devo dire che non ho provato un grande feeling con questa dottoressa perché la sentivo molto fredda e distante ma ho pensato che facesse parte della terapia e quindi mi sono affidata. Anche quando mi salutò dicendomi che non volevo guarire mi fece rimanere male perché mi ero impegnata durante il percorso e se qualcosa non ha funzionato forse poteva esserci una responsabilità da ambo le parti. Il mio pensiero fu "peccato forse questa terapia non può funzionare nel mio caso così radicato nel tempo"
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ok. Sentirsi bene a pelle con il proprio terapeuta è essenziale per la riuscita di qualsiasi terapia.

>>> mi sono impegnata per come riuscivo facendo quello che mi veniva chiesto
>>>

Può spiegare meglio questo punto? Che prescrizioni le erano state date e fino a che punto è riuscita a svolgerle?

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Utente
Utente
È passato qualche anno ma nello specifico ricordo esercizi come quello di dedicare un tot di tempo a fantasticare le cose peggiori e poi quello di scrivere tutte le cose che potevo fare per cambiare in peggio la mia situazione. Poi lei mi diceva di chiamare a me l'ansia e i sintomi brutti che provavo, un po' funzionava ma non tanto da consentirmi di andare alla seduta da sola per esempio, ricordo che fare quei 20 km per andare lì era un inferno per me e a volte mi sono fatta accompagnare. Poi mi disse di non assumere farmaci ma non sempre riuscivo a sbrigare il lavoro e le cose della vita da sola. Mi creda dottore avevo riposto molta fiducia in questo metodo e ho fatto anche dei sacrifici economici perché avevo problemi lavorativi, anche per questo ho cercato di dare il massimo. Poi per carattere sono una persona assai rigida con me stessa e se mi prendo un impegno non sgarro. Ma se lei mi chiede di fare delle cose e io sono bloccata dalla paura non riesco a vincerla con la volontà sennò avrei fatto da sola. Ogni volta che le dicevo di avere paura a fare la tal cosa lei mi diceva di chiamare i sintomi e di fare un esercizio con le dita ma non bastava. Io vorei guarire e come, ora ho un po' perso le speranze ma quando ebbi quella ricaduta avrei fatto qualsiasi cosa per uscirne.
Mi scusi dottore, siccome ritengo che la strategica breve sia una terapia interessante a prescindere dal mio insuccesso, le vorrei chiedere se questa può aiutare anche a uscire dal limbo dell'indecisione in cui mi trovo data la mia attuale situazione sentimentale.
Grazie per la sua disponibilità
Le auguro una buona giornata
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> per carattere sono una persona assai rigida con me stessa e se mi prendo un impegno non sgarro. Ma se lei mi chiede di fare delle cose e io sono bloccata dalla paura non riesco a vincerla con la volontà sennò avrei fatto da sola
>>>

Ogni persona che si trovi ad andare in psicoterapia ha un qualche tipo di rigidità da superare. Nel caso dell'ansia, occorre procedere gradatamente e quindi è possibile che nel suo caso il poco feeling con la terapeuta e - sto solo ipotizzando, dato che non conosco né lei né la collega - un po' di rigidità da parte di entrambe può aver ridotto le possibilità di successo della terapia.

Le confermo però che la TBS è indicata per ogni problema afferente all'ansia, come attacchi di panico e agorafobia, di cui sembra trattarsi nel suo caso. Se era (o è) presente anche la paura di spostarsi, occorrono prescrizioni mirate in tal senso, che a quanto capisco non le sono state date. Le peggiori fantasie e il come peggiorare per iscritto da sole possono non essere sufficienti.

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Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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