Brutto episodio a 5, forse 6 anni

Salve,
purtroppo all'età di 5, forse 6 anni ho subito una violenza da parte di 2 persone piu' grandi di me: maschi.
La cosa è durata per 1 mese, forse 2. I ricordi non sono chiari.
Mi constringevano ad avere dei rapporti orali, sia passivamente che attivamente.
Non ci sono stati rapporti anali.
Ero un bambino, mi sembrava un "gioco normale". Poi ho iniziato a non volerlo fare piu' anche se non capivo cosa fosse realmente.
Le 2 persone allora mi ricattavano dicendo che avrebbero raccontato tutto ai miei genitori.
Io per paura cedevo.
La cosa è scemata da sola col passare del tempo.
Ora sono adulto, non spicco in autostima e spesso mi sento poco adeguato nelle situazioni.
Ho un bel lavoro e sono stimato da tante persone.
Ho una moglie e un figlio.
Se facessi un'analisi,
la storia d'amore piu' bella della mia vita e anche il periodo che la profumava è stato quando per 4 anni ho frequentato prima e poi convissuto con una trans.
Al di là dei pregiudizi per me è stata la storia d'amore con la A maiuscola, quella dei baci perugina, quella che ci fa vedere la vita colorata e di cui ricordiamo ogni secondo al di là degli alti e bassi.
Premetto che non sono mai andato a "trans" o a prostitute.
Ho conosciuto questa ragazza in maniera normalissima frequentando una sera degli amici in comune.
La vita affettiva andava alla grande, con gli alti e bassi di tutte le storie lunghe.
La vita sessuale andava benissimo. Preciso che non ho mai avuto rapporti anali e nemmeno li immagino.
Ho piacere sessuale invece nei rapporti orali anche con lo stesso sesso.
Come tutte le cose belle, la storia è finita.
Negli anni a seguire ho conosciuto mia moglie e siamo una bella famiglia.
Ecco il mio cruccio:
sono gay?
sono etero?
sono disturbato?

grazie già da adesso a chi si interessa.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

probabilmente Lei si pone le domande sbagliate.
Ha bisogno di chiudere se stesso in una categoria il cui significato dipende da come vogliamo vedere le cose?
Oppure è più interessato a se stesso, alla Sua vita e alla Sua felicità? Ora Lei come sta?

Quanto al cruccio, è possibile che sia una questione d'ansia/ossessività. Ci ha mai pensato?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
grazie per la sua risposta e riflessione.
Sono interessato a dare un senso alle sfumature che mi caratterizzano.
Sinceramente senza ansie o ossessioni.
Forse faccio la questione piu' grossa di quello che è?
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

Lei ci racconta alcune cose di sè, alcune del Suo amore più bello,
ma poco della Sua vita attuale: unicamente <<siamo una bella famiglia<<.

Mi chiedo come mai proprio ora, a xx anni, ripercorre
l'episodio infantile (che dà anche il titolo al consulto),
la storia con la trans,
accennando alla sua attuale famiglia.
Cerca tra tutte queste cose un collegamento? Rispetto a ciò ha un retropensiero non esplicitato nello scritto?
Oppure non è pienamente soddisfatto della Sua vita attuale?

Lei dirà che il senso del consulto sta nelle domande conclusive.

Ma, mi permetta, perchè si fa un <<cruccio<< del "definirsi"?
Per Lei è importante?
Oppure è alla ricerca di una "patente" di normalità (>>sono disturbato?<<) ?
O che altro?

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissimo, è' stata una vicenda, la sua, di quelle che possono lasciare il segno, però , alla fine, mi sembra che Lei abbia superato tante cose , bene ..
la bella storia con questa ragazza trans, che ancora la fa pensare e ricordare , il lavoro il matrimonio. la famiglia.. Mi domando anch'io come sia , veramente , il rapporto con sua moglie.. Le domando anch'io , perchè questo bisogno di .. definirsi...?. ci sono varie sfaccettature in ciascuno ..se per Lei va bene ..così, non cerchi ad ogni costo di collegare, patolicizzare ogni emozione.. sua moglie è felice con Lei..? io trovo che quando tutto va bene . .o va piuttosto bene, possiamo anche cercare , con principio di realtà di....resettare quanto del passato non ci è piaciuto...
Oppure la sua è una scelta.. di sicurezza ..?
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le gentili risposte
e riflessioni che mi invitate a fare.
[#6]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Se lo ritiene,

si faccia vivo con le Sue riflessioni.

Saluti cordiali.

[#7]
dopo
Utente
Utente
Molto probabilmente non sono sereno.
Ho cercato degli alibi che potessero "autorizzarmi" a dire a me stesso che non sto bene.
Dovrei semplicemente e onestamente riconoscerlo senza vedere storie passate e traumi infantili come scudi.
Devo essere semplicemente onesto con me stesso.
[#8]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Buona riflessione.

Se si accorgesse che da solo non ce la fa, chieda aiuto ad un nostro/a Collega.
La Sua città offre molte possibilità, anche tra chi collabora con questo portale.



[#9]
dopo
Utente
Utente
Pensare a queste cose mi fa vivere due sensazioni contrastanti.
Mettermi faccia a faccia con me stesso senza alibi, da una parte mi fa sentire fragile e disarmato.
Dall'altra questo "riconoscermi" senza alibi, mi fa sentire "vivo" e ne colgo anche una certa "bellezza".

Quante volte nelle varie situazioni agisco scortato dagli "alibi".
Probabilmente per far vedere e farmi vedere che "va tutto bene".
Come se nutrissi le barriere esterne e pensassi poco a chi c'è dietro.. me stesso.
Le barriere, al di là del giusto e sbagliato, potrebbero farmi sentire al riparo; mi fanno trovare pronto davanti alle responsabilità, leniscono i sensi di colpa, danno sensazione che "è tutto ok". Potrebbe essere tutto finto, pero'.
Dovrei guardare dietro le barriere, mettermi faccia a faccia come in questa occasione.
Come se vivessi da esterno, invece devo pensare "all'interno".
Forse è un po' confusa l'esposizione, ma volevo condividere questo stato.
[#10]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Per nulla confuso,
molto introspettivo.

Dentro le "auto-barriere", disarmato, ritrovare il nucleo più vero di sè:
<<questo "riconoscermi" senza alibi, mi fa sentire "vivo" e ne colgo anche una certa "bellezza".<<