Un piccolo aiuto farmacologico

Buon giorno a voi,ho 37 anni sono sposata da 16 anni e ho un figlio di 15 e sono 5 anni che soffro di ansia,tensione nervosa e vertigini.
La mia prima domanda è,esistono dei farmaci che facciano scomparire questi sintomi?...sono consapevole che non è il modo di risolvere il problema,ma sono 5 anni ed ho bisognio di uno "STOP"....devo fermare il mio malessere per potere capire.
E' difficile da spiegare e complesso e mi sento un pò stupida nel pensare che ci possa essere una risposta da parte vostra con tre righe scritte.
Cmq tutto è iniziato 15 anni fa,quando ho avuto mio figlio,ho avuto una forte depressione ed è stata curata con delle gocce di ansiolitici,sembra tutto risolto e bene ma dopo 8 anni,ho avuto un attimo di "pazzia"ho tradito mio marito,perchè ero insodissfatta del ns rapporto.Siamo arrivati all'avocato ma poi siamo ritornati insieme,ma mio marito dice di aver perdonato e di essere partito da un punto zero....ma non è cosi e non ne vuole parlare dell'accaduto.
Dopo pochi mesi ho avuto un incidente(trauma cranico)...e non sono più stata bene...vertiggini,ansia sociale(ho paura di stare assieme alla gente perchè ho paura che mi venga male).....
Cosa mi consigniate?....io pensavo,un appuntamento al consultori familiare(anche se so che mio marito non verà,ma devo capire se sono io tutta sciema e svasata o una parte di colpa ce l'ha anche lui)e poi non saprei se prenderne un appunt. con il psichiatra per vedere se mi prescrive qualcosa per questa ansia,il medico di familia mi ha dato goccie di Lexotan 8GC mattino e 8 alla sera....due giorni sono stata bene e poi come prendere acqua.
Devo togliere questa ansia,per risolvere i problemi e voi mi direte....devi risolvere i problemi e l'ansia sparirà,sono daccordo con voi ma ora mi serve un piccolo aiuto farmacologico per poter prendere fiato e rimboccarmi le maniche e quindi vi chiedo ce qualcosa che può ralentare questi sintomi(snervanti)
Grazie saluti
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile utente,
nella sua mail ricca di spunti mi sembra che lei abbia già fatto delle buone riflessioni da sola, ma forse è il caso di mettere un po' di ordine.

Si è già rivolta al suo medico di base, e questo è sicuramente il primo passo da fare. A questo punto dovrebbe essere lui, che evidentemente ha ascoltato il suo disagio, a consigliarle se rivolgersi allo psichiatra o a un consultorio. Nel primo caso si tratterà eventualmente di intraprendere un percorso farmacologico mirato, preciso e monitorato. Nel secondo di affrontare il suo periodo di difficoltà dal punto di vista emotivo e affettivo.

Peraltro un intervento non esclude affatto l'altro, anzi: spesso sono consigliati entrambi!

Rispetto alla possibilità di coinvolgere suo marito, è una questione che deve valutare con lui. Sa del suo malessere di questo periodo? Ne avete parlato? Nell'elenco di avvenimenti di cui ha scritto, lei cita diversi episodi, ponendosi il dubbio che ci possa essere anche un problema di coppia ancora attuale. Però a me sembra che il disagio in questo momento preciso sia principalmente suo, quindi le consiglierei di contattare uno specialista per sè, innanzitutto per poter stare meglio, e poi eventualmente valutare come muoversi. Questo ovviamente non implica che suo marito non debba esserne al corrente, anzi.

Un'ultima cosa sulla sua frase "devi risolvere i problemi e l'ansia sparirà": le cose non stanno affatto così, perchè è il significato che noi diamo a quello che ci succede a far diventare un determinato evento disturbante o no. Se lei ha scritto qui oggi è perchè c'è qualcosa che non la fa stare tranquilla emotivamente, e pensare in maniera un po' magica di eliminare tutte le possibili cause non servirebbe. Anche perchè sarebbe come pensare di riuscire a non aver mai alcun tipo di problema, imprevisto o intoppo: impossibile per chiunque!

Cordialmente,



Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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