I colloqui restano privati?

Salve volevo chiedere un'informazione, anche se può sembrare sciocca.
Ho 18 anni, e domani inizierò un percorso con una psicologa a causa di ansia, attacchi di panico e derealizzazione, cosa che va che da un anno.
Anche se soffro di ansia da molto prima.

Volevo sapere, dato che mio papà è un padre padrone ed è contrario, gli importa solo della scuola e di ciò che pensano gli altri.
Per lui dallo psicologo ci vanno i pazzi.
Cerca di condizionarmi la vita dicendomi che tanto può entrare con me e la psicologa chiamerà per dire cosa dico e di cosa parlo o per comunicare la diagnosi.

È possibile una cosa del genere? Data la mia maggiore età?
O è frutto delle sue convinzioni mentali, nonché arretrate.

Grazie a chi saprà aiutarmi.
Arrivederci.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
“tanto può entrare con me e la psicologa chiamerà per dire cosa dico e di cosa parlo o per comunicare la diagnosi.”

Assolutamente no.

Soprattutto se lei non desidera che ciò avvenga (ovviamente non mi riferisco al contenuto dei colloqui, ma alla diagnosi. Talvolta i genitori che accompagnano o figli in studio, si informano di cosa si tratta).

Se andrà da sola, ed è maggiorenne nessuno chiamerà nessun altro, esiste il codice deontologico e la privacy.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Quindi tutto quello di cui si parla, rimane tra me e la psicologa, giusto?
No, perché essendo maggiorenne pretendo della privacy anche da parte di mio papà, che non so se pensi sia ancora una lattante, ma penso sia lecito.
Già sono molto timorosa di mio.
Temo di non essere capita, temo che la psicologa non sappia o non conosca i sintomi che abbia(come la derealizzazione) temo che non possa in alcun modo aiutarmi..
Sono prevenuta e molto spaventata, davvero.
Ho paura di iniziare un qualcosa che forse non mi porterà a nulla, come può un'altra persona, parlando, aiutarmi a star meglio?
Sono tanto confusa.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Le ho già riposto di sì


“Come può?”

Non posso spiegarle dici anno di studi di chi svolge il mio lavoro.

Vedrà che la fiducia là si acquisisce nel tempo, e la diffidenza fa parte del disagio.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ma non perché sia diffidente nella professione di psicologo.
Ma perché essendomi io rivolta ad un CSM, e non ad uno privato, temo possa esserci qualche differenza.
Dato che mi è stato detto, non so se fossero persone che davvero ne capiscono qualcosa o lo hanno detto tanto per parlare o sentito dire, che i professionisti pubblici sono meno 'all'altezza' di uno privato, oppure che non conoscano determinati disturbi/disagi a differenza di uno che lavora nel proprio studio.
Secondo me non è questo che fa la differenza, ma la persona in se e la passione che ci si mette, ma non nego che questa cosa mi abbia parecchio scoraggiata.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Tutti noi Psy dobbiamo rispettare in toto il "Codice deontologico degli psicologi italiani".

Del problema che Lei pone
- definito SEGRETO PROFESSIONALE -
se ne occupano parecchi articoli,
proprio perchè l'argomento è importante.
Gliene faccio una sintesi e poi Le aggiungo il link del testo completo.

"Articolo 11 - Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale,
né informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate.."
L'ultimo punto significa che, se ad es. un genitore telefona chiedendo quando la figlia (maggiorenne) avrà la prossima seduta, lo/a Psicologo/a risponde che non può nemmeno comunicare SE ha in terapia la tal persona.

(Capisco che se è il genitore a pagare le sedute, egli potrà volere una dichiarazione relativa al numero delle sedute effettuate e relativo importo di spesa..)

L' Articolo 12 è tassativo: "Lo psicologo si astiene dal rendere testimonianza su fatti di cui è venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto professionale." "Lo psicologo può derogare all’obbligo di mantenere il segreto, esclusivamente in presenza di valido e dimostrabile consenso del destinatario della sua prestazione" e cioè SE il paziente lo autorizza; ma anche in questo caso "considerando preminente la tutela psicologica dello stesso."

Stia tranquilla dunque, la legge La tutela.
E in ogni caso chiarisca bene fin dall'inizio questi punti con lo/a Psicologo/a che avrà il piacere di prendersi cura di Lei.

http://www.psy.it/codice-deontologico-degli-psicologi-italiani

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Piccola aggiunta sul 2° argomento:

".. come può un'altra persona, parlando, aiutarmi a star meglio?.."

Se Lei ama la lettura, qui troverà alcune risposte
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Se non Le piace leggere, le risposte le troverà nell'esperienza terapeutica stessa.

Inizi con fiducia!