Protesta di un feticista

Io sono un ragazzo di 22 anni feticista dei piedi femminili. Il problema è che non riesco a convivere con questa perversione, è una cosa che mi fa sentire depravato come molte ragazze contattate su internet e qualcuna nel mondo reale mi disse. In effetti per me un uomo che lecca i piedi ad una donna manca di virilità, non è un vero uomo. Purtroppo se si ha questa perversione sembra che non ci si possa fare niente, però mi chiedo perché voi psichiatr invece di studiare un modo per combattere ed eliminare queste perversioni vi limitate solamente a dire che è incurabile e bisogna accettarlo?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buon pomeriggio,
il suo consulto è stato spostato in area psicologica, quindi le rispondo io.

Prima di risponderle sono andata a rileggere lo storico dei suoi consulti, lei si è rivolto a noi per una problematica di masochismo, di impotenza, ed adesso di Feticismo.

Mi chiedo se e stata mai effettuata una diagnosi andrò sessuologica?
Di che natura è il suo deficit erettivo?

È stata mai effettuata una diagnosi della struttura della sua personalità?

Sono state Investigate le sue relazioni affettive?

La sua famiglia?

La sua infanzia?

La sua storia sessuale?


A volte la fuga verso il nucleo parafilico è una compensazione per una compromessa qualità della vita intima( per intima intendo affettiva e sessuale).

Sarebbe opportuno che si rivolgesse realmente ad un professionista per ricevere in prima battuta una diagnosi certa, ed in secondo momento un possibile percorso di cura.

Non è possibile parlare di guarigione o meno, quindi di prognosi, senza diagnosi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Guardi io sono stato da uno psicologo che ha fatto un tipo di terapia in cui lui non interveniva per aiutarmi da solo a capire cosa avessi, e interveniva solo per farmi capire come funzioni. Qualcosa mi è servito così come anche i farmaci psichiatrici per quanto riguarda la depressione che avevo. Avrei voluto però anche più un approccio fatto di consigli e aiuti comunque ho parlato del mio feticismo e masochismo sia al dottore che alla psichiatra, e poco si può fare, lei dice che con il tempo diminuiscono ma io so di persone su Facebook che sono molto grandi e sono feticiste.

Personalmente sono fidanzato e con la mia ragazza conduco una vita sessuale fatta di sesso tradizionale e mi va molto bene, è solo che sento anche il bisogno di fare queste cose che a lei fanno senso, e io per rispetto non faccio inoltre queste cose mi va di farle più con altre.
Perciò spesso mi masturbo su video fetish oppure vado ancora alla ricerca di professioniste però mi fa sentire troppo umiliato sottomettermi a una donna e non accetto questa cosa. Con la mia ragazza mi piace più essere dominante
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

un vero feticista, secondo il DSM 5, è la persona parafilica che sostituisce il rapporto sessuale con il feticcio (piedi in questo caso),
ma diventa patologia quando il feticcio
si distacca da qualsiasi determinata persona
e diventa l'unico oggetto sessuale per sè.

Cosa che a Lei non succede, in quanto "..con la mia ragazza conduco una vita sessuale fatta di sesso tradizionale e mi va molto bene..".

Il problema nasce dunque quando la Sua "parte parafilica feticista" chiede soddisfazione,
e il soddisfacimento è egodistonico, cioè crea disagio.

Un percorso specifico può esserLe molto utile (diagnosi e, se necessario, terapia),
ma con uno Psicologo anche Psicoterapeuta,
meglio se perfezionato in sessuologia clinica:
la problematica è specifica.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Perciò c'è la possibilità che io non abbia più bisogno della mia parafili?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66


Online non si può nè diagnosticare
nè, men che meno, prevedere.

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