Disturbo ossessivo come comportarsi

Salve mi presento ho 20 anni e vivo a Napoli la mia situazione è questa, da circa sei mesi soffro di un disturbo ossessivo incentrato sulla mia relazione amorosa che ormai dura da più di un anno i sintomi sono pensieri instrusivi a sfondo vario quale uno dei principali sessuale (pensieri della mia partner in rapporti con altri uomini e pensieri sulla mia inadeguatezza sulla grandezza del mio pene di 14 cm) ed inoltre molti pensieri ossessivi che fanno sì che la cosa più importante a cui possa pensare siano esse stesse le ossessioni che come compulsione mi arrecano un rimurginio molto forte.
Ho fatto uso di droghe quali marijuana dai 14 anni hai diciannove e uso di altre sostanze quali cocaina alcool ecstasy e droghe abbstanza frequentemente in un periodo che va dai 17 ai 19 anni inoltrati che probabilmente hanno influenzato il mio squilibrio chimico e slatentizzato il problema.
La mia fidanzata sa che sto passando un periodo difficile ma nello specifico non sa di cosa soffro avete dei consigli su come comportarmi dato che il soggetto delle ossessioni è lei cosa dovrei fare dovrei dirglielo? Lei è una ragazza che è dell'tutto all'estraneo su queste realtà che sono la droga e un disturbo psichico, ma è una persona seria intelligente e mi ama per davvero.
Io non so che fare questo disturbo mi sta distruggerndo mi toglie quasi tutte le energie mentali e mi invalida su molti aspetti come ad esempio lo studio o il lavoro che per aiuto do a mio padre con la sua attività, non mi permette di crescere e imparare che a questa età fondamentale.
Per ora sono in cura da una pschiatra seguo una cura a base di anafranil e lazapir(antipsicotico)
Ma penso che non sia una cura adatta non mi piace il metodo di trattamento dottori consultati fin ora grazie per le eventuali risposte.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Associ alla terapia farmacologica che segue una psicoterapia cognitivo comportamentale. È la più efficace nel trattamento a breve termine del DOC e quella che consente di non avere ricadute a medio/lungo termine. Durante la terapia -oltre che lavorare per decrementare frequenza, durata e intensità di ossessioni e rimuginio- potrà pensare, insieme al/alla collega psicologo psicoterapeuta come comportarsi con la sua ragazza.

Ne parli con la psichiatra che la segue e le esprima anche le perplessità che nutre sulla cura farmacologica. Tra medico e paziente è essenziale che ci sia trasparenza

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.