Senso di colpa

buonasera.
da circa tre anni è mancata la mia mamma per comparsa di metastasi dopo quattro anni di tumore al seno.
quando scoprimmo che aveva un calcinoma al seno subito ci attivammo per affrontare tutto cio.
fu operata dopo circa 10 gg. lintervento andò molto bene ed il senologo chirurgo ci tranquillizzo sull esito e mi disse che avrebbe dovuto fare radio e terapia ormonale e che avrebbe potuto evitare l achemio. infatti dopo esame istologico e consulti con equipe di oncologi, mia madre non fece chemio. l equipe era sinceramente combattuta se far affrontare la chemio alla mia mamma perche ci dissero che quel tipo di tumore poteva essere controllato anche dalla terapia ormonale. l oncologo le chiese se avesse voluto fare chemio ed ovviamente mia madre rispose di no. premetto che lei non aveva neanche la preparazione per giudicare rischi e benefici ed ovviamente nella sua serenita decise di seguire il consiglio dei medici. dentro di me non ero daccordo, anche perche confrontandomi con una amica anatomopatologa che lavora a roma, mi diesse che non condivideva quella scelta, e che in modo preventivo la chemio sarebbe stata necessaria. avrei voluto tanto parlare con mia madre e farle cambiare idea ma non lo feci guardando la sua felicità nel non dover fare chemio. per 4 anni tutto bene, poi da un controllo metastasi al fegato ed alle ossa, mori dopo 8 mesi. ed io mi sento in colpa per non averla spinat afare chemio.
[#1]
Dr.ssa Fabiana Turco Psicologo 9
Salve utente 454481
Ho letto con molta attenzione il suo post.
Purtroppo, in questi casi, i sensi di colpa sono normativi ma bisognerebbe guardare la situazione con occhi e prospettive diverse.
Sua mamma si è vissuta i suoi ultimi 4 anni in maniera felice.... ha sorriso, ha sperato, ha progettato tutte cose che, forse, se avesse deciso di fare la chemio non avrebbe potuto fare.
Le cose vanno come decidiamo che devono andare e, nel suo caso, sua mamma ha deciso di vivere senza dover andare ogni settimana in ospedale a fare la chemio, senza doversi guardare allo specchio e vedere che, ormai, i suoi capelli stavano cadendo insieme alle sue sopracciglia.
Noi figli, spesso, siamo egoisti. Vorremmo che i nostri genitori fossero immortali ma dobbiamo soffermarci sulla qualità della vita e non sulla quantità.
Spero sia riuscita a colmare un po' i suoi sensi di colpa

Dr.ssa fabiana turco