Problemi relazionali

Salve, ho un problema con il mio compagno.
(Siamo in relazione da 2 anni).
Ho 40 anni, lui ha 38 anni.
Fin'ora la nostra relazione era relativamente buona.
I nostri problemi relazionali sono iniziati pochi giorni fa quando è entrata la mamma del mio compagno nelle nostre vite.
A dire la verità lei non è entrata precisamente nella nostra relazione ma comunque inizia ad influenzare il nostro rapporto negativamente.
Mi spiego meglio e descrivo la situazione.
La mamma del mio compagno gli chiede di fare il mutuo (150-180 mila ) per la casa che lei vuole comprare.
Lei ha una casa col giardino però la sua casa dove vive è la casa di 2 generazioni, cioè che l'appartamento sopra la sua casa prima o lo è ancora del suo altro figlio (fratello del mio compagno) e siccome lui vuole vendere la sua casa lei non accetta questa cosa perché non vuole che la casa comprino degli estranei così ha proposto al mio compagno di fare il mutuo per salvare e comprare questa casa.
Io non sono d'accordo e ho chiaramente e sinceramente spiegato la mia al mio compagno.
Io non sono controd'accordo certo che capisco che bisogna aiutare alla famiglia anzi però questo che chiede madre del mio compagno mi sembra un gran capriccio.
Io non voglio intromettermi nelle cose del mio compagno con la sua famiglia e non voglio che lui debba scegliere tra sua famiglia e me...a questo punto preferisco uscire dal rapporto con il mio compagno.
Non so cosa devo fare.
Chiedo con cortesia un consiglio.
(E chiedo anche scusa per gli errori nel testo siccome non sono di madrelingua italiana.
) Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
mancano alcuni dati per poterla aiutare. Eccoli:
1) Lei convive col suo compagno in un'altra casa, e non è disposta a trasferirsi, eventualmente, in quella che lui comprerebbe?
2) La casa da chi verrebbe comprata? Lei scrive che la madre: "gli chiede di fare il mutuo (150-180 mila ) per la casa che lei vuole comprare".
3) Il suo compagno è in ristrettezze economiche, o addirittura non ha redditi, e lo aiuta lei?
Le chiedo questo perché un mutuo inferiore ai 200 euro per comprare una casa, al giorno d'oggi è un affare, e sarebbe davvero un peccato farsi sfuggire l'acquisto per una cifra che può essere abbondantemente coperta da un affitto, mal che vada.
Ma certo, se i soldi non sono del suo compagno bensì suoi, lei avrebbe il diritto di chiedere di mettere la casa anche a suo nome, proporzionalmente alla cifra impiegata.
Due frasi mi lasciano perplessa nella sua email. Vediamo la prima.
Mi sembra di aver capito che non conosce la madre del suo compagno, tuttavia scrive: "questo che chiede madre del mio compagno mi sembra un gran capriccio".
Come fa a dirlo, se non la conosce? Se la casa può essere acquistata a prezzo conveniente, mi sembra un pensiero affettuoso verso il figlio, proporla a lui.
Inoltre, lei che è straniera saprà che tanti vengono a lavorare in Italia per anni e intanto si costruiscono una casa vicina a quella dei parenti nei loro Paesi anche molto lontani.
Lo fanno con grande sacrificio e potremmo considerare questa scelta peggio di un capriccio, addirittura una stupidaggine, perché spesso dopo trenta o quarant'anni non hanno più desiderio di lasciare l'Italia, dove intanto sono cresciuti e si sono sposati i loro figli.
Tuttavia, i legami d'affetto sono una cosa importantissima, a volte proprio quella che ci dà la forza per tirare avanti.
La madre del suo compagno ha legami d'affetto con la casa forse costruita dai suoi genitori o da quelli del marito.
Anche per ragioni pratiche, non è strano che non voglia avere degli estranei al piano di sopra.
Ha figli, e se li ha allevati, mantenuti, amati, avviati ad un lavoro, ormai incamminata verso la vecchiaia posso ben credere che non voglia disperdere né il patrimonio immobiliare né quello affettivo.
Questo, se la relazione che intercorre tra questa madre e il suo compagno è serena e affettuosa; ma a questo proposito lei non ci ha detto nulla.
La seconda frase che lei ha adoperato è ancora più importante per segnalare che qualcosa non va.
Lei scrive: "Io non voglio intromettermi nelle cose del mio compagno con la sua famiglia e non voglio che lui debba scegliere tra sua famiglia e me...a questo punto preferisco uscire dal rapporto con il mio compagno".
Ma lei qui non solo si sta intromettendo, addirittura minacciando il suo compagno di lasciarlo se andrà incontro ai desideri di sua madre: il fatto che preferisca uscire dal rapporto con lui fa capire che in fondo non ci tiene.
Pensando prima di tutto a sé stessa e al suo benessere, forse le conviene in effetti chudere questa relazione, se le crea più problemi che serenità.
Ci scriva ancora, se crede, chiarendo i vari punti.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve gentile Dr.ssa,
grazie di avermi risposto.
Adesso cercherò di precisare alcune cose che mi chiede.
1, Io ho una casa in proprietà ma non nella stessa città dove vive e lavora il mio compagno. Ma nel nostro futuro volevamo vivere insieme in questa casa e il mio compagno ha accettato questa proposta.
2, Il mutuo dovrebbe fare il mio compagno e pagarlo dovrebbero tutte e due parti cioè la madre del mio compagno e lui stesso.
3, Il mio compagno però non vuole vivere in questa casa che vuole comprare per sé sua mamma. Per lo stesso motivo questa casa sta vendendo anche il fratello del mio compagno( perché non riesce più a pagare il mutuo e neanche la sua compagna non vivrebbe mai in questa casa).
Poi devo precisare altre cose.
Io conosco personalmente la mamma del mio compagno. Non ho assolutamente niente contro di lei solo che io non capisco perché ha bisogno di avere 2 case per vivere se nessuno dei suoi 3 figli non vuole viverci. Lei vuole la casa per sé, per poterla affittare anche, l'unico motivo per cui lei vuole a comprarla a tutti i costi è non avere i vicini sopra a casa sua. Io non capisco una cosa, cosa serve avere una casa se è vuota e poi è strano che la mamma del mio compagno dice che non accetta i vicini ma alla fine se la casa la affitta anche i turisti diventano i vicini. E poi un'altra cosa la casa di cui stiamo parlando non era mai costruita né comprata dai genitori del mio compagno. Quindi non si parla di nessun sacrificio da parte loro. Diciamo che è una cosa in più. Però sbaglia una cosa che ha scritto, io ho detto sola la mia opinione su una situazione che riguarda il mio compagno. Anche io sto aiutando alla mia mamma che è rimasta vedova so cosa vuol dire fare i sacrifici ed aiutare ai bisognosi. Con questo volevo dire che proprio nei tempi d'oggi dovremmo accontentarsi con poco, quello che è essenziale nella vita. La mamma del mio compagno ha una bella casa, la sua pensione e i figli che la vogliono bene. Non è abbastanza per avere una vita tranquilla??
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
noi non possiamo sapere cosa è abbastanza per una persona, cosa la fa felice e cosa invece la fa stare male.
Comprare una casa per affittarla a turisti di passaggio può essere un affare, e poi non è la stessa cosa che avere sopra la testa un altro proprietario.
In ogni caso se la casa è di famiglia da due generazioni può essere triste venderla. Lei scrive: "la casa di cui stiamo parlando non era mai costruita né comprata dai genitori del mio compagno. Quindi non si parla di nessun sacrificio da parte loro". Ma appunto, il fatto che sia una casa di famiglia, costruita dai nonni, la rende più preziosa.
In ogni caso, lei non ha risposto a due domande fondamentali: se il suo compagno ha o non ha i soldi per pagare il mutuo, e se lei ci tiene davvero a lui.
E' preoccupata perché il mutuo potrebbe limitare il tenore di vita del suo compagno? Ma una cifra così piccola si recupera subito con l'affitto.
Se invece la preoccupa qualcosa di diverso, sarebbe meglio rifletterci.
Sempre a disposizione, la saluto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa, di nuovo grazie per la Sua risposta. Allora Le rispondo alle domande che mi chiede. Il mio compagno non ha i soldi per fare il mutuo anzi gli sto aiutando già io per pagare i suoi debiti. E poi proprio per quello che ci tengo a lui perché cerco di proteggerlo. Sua madre vuole che le faccia solo il prestanome .Ma comunque è sempre lui che deve decidere cosa fare. Ed io non lo sto minacciando, la frase che ho detto a Lei" preferisco uscire dal rapporto con lui" me la sono detta per me stessa. Io solo discutendo con lui gli ho detto che deve dire a sua mamma la verità, quello che pensa, se si sente o non si sente di fare. Tutto qua, il suo problema è che non vuole ferire sua mamma e lo capisco. Però lui non può realizzare il suo desiderio. Dispiace anche a me ma purtroppo nella vita tutti abbiamo i nostri desideri ma non possiamo realizzarli( specialmente se si tratta di soldi). Poi però non Le ho detto alcune cose importanti, quando era vivo ancora il papà del mio compagno( mancato da pochi mesi) ha deciso con la mamma del mio compagno di vendere la casa perché non hanno accettato la decisione del suo altro figlio di vendere la sua casa. Quindi hanno detto" se la casa vende il nostro figlio a questo punto vendiamo anche noi la nostra, o tutto o niente. E sono stata proprio io a dire ai suoi genitori se sono sicuri di vendere la loro casa, ho detto che sarebbe un peccato anche affettivo. Mi hanno risposto che sono solo i muri. Dopo la morte ( del padre ) la signora ha capito che la casa è casa. Quindi per quello per me la signora è capricciosa. Lei non può costringere i suoi figli di fare una cosa se non vogliono. E poi l'ultima cosa, la signora non è in grado di gestire la casa né sua né quella che vorrebbe comprare ed affittare. In 2 anni che frequento il mio compagno non l'ho mai vista uscire di casa, quindi lei ha qualche problema, che mi dispiace ovviamente ma questo deve risolvere lei.
La saluto e grazie per la Sua disponibilità.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
ora la situazione è meglio delineata.
Se il suo compagno ha addirittura dei debiti, se la mamma di lui non è in grado di gestire l'affitto della casa che vuole acquistare, è comprensibile che lei sia preoccupata.
Penso però come deve sentirsi triste una donna anziana che ha perso il marito da poco e vede il figlio allontanarsi dalla casa nella quale poteva starle vicino... Capisco che stia aggrappandosi a quello che ha, affetti, abitudini, abitazione. Non la vedo come una capricciosa che vuole troppo, non in questo momento in cui sarà certo spaventata del futuro.
Se non esce di casa forse ha un problema di salute, fisica o mentale? Oppure il marito era malato da tempo, e lei lo accudiva?
Una cosa importante è sapere a chi appartiene la casa che la signora vuole comprare: ad uno solo dei figli?
Come penso lei sappia, in Italia non si può rendere erede o destinatario di donazioni un solo figlio, se ce ne sono tre. Lei è di origine ucraina?
Ma questo è un problema che riguarda loro. Piuttosto, lei valuti se il suo compagno le sembra un uomo maturo e affidabile.
Le faccio tanti auguri.