Convivenza e madre contraria

Salve,
sono una ragazza di 23 anni e nell’ultimo periodo ho iniziato (dopo due cambi) a pensare di voler lasciare l’università momentaneamente perché non sono sicura di cosa voglio fare in futuro e dedicarmi per ora al lavoro.

Inoltre da poco tempo il mio ragazzo di 25 anni mi ha proposto di andare a vivere con lui e io ho accettato o almeno ci sto provando perché il problema è che una volta detto a mia madre, lei ha iniziato a dire che se uscivo da casa lei non mi avrebbe più parlato e mi ha detto chiaramente che io potevo non considerarla più tale! Premetto che lei ha sempre vincolato le mie scelte, per il mio bene sicuramente, ma anche perché è come se avessimo il cordone ombelicale attaccato, quindi per non deluderla l’ho sempre assecondata, soprattutto sul fatto di proseguire gli studi all’università! Mio padre non si pone proprio a riguardo perché rimanda sempre il discorso anche se lui è d’accordo alla mia scelta di lavorare e convivere, mentre mia madre non accetta non solo la convivenza, ma proprio il fatto che io lasci gli studi.

Il punto è io sono arrivata al limite, vorrei andare a convivere, ma soprattutto vorrei avere la scelta di poter studiare o lavorare.
Allo stesso tempo però non la voglio far star male e questo mi porta ogni giorno a scegliere se continuare ad assecondarla senza alcun risultato per il MIO futuro (piango tutti i giorni) o andare per la mia strada consapevole che non mi parli più e che mi faccia sentire in colpa ogni giorno perché è bravissima a soggiogare i miei pensieri e le mie scelte.
Sto malissimo e vorrei andare via perché ormai non mi parla e mi ignora anche se non ho ancora concretizzato nulla, non voglio che pensi che io non la ami, è l’amore della mia vita ma così non sto bene e glielo sto dicendo in tutti i modi.
Come scegliere cosa sia giusto in situazioni del genere?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Come scegliere cosa sia giusto in situazioni del genere?"

Nessuno può rispondere a questa domanda se non Lei, e forse il fatto che l'abbia posta anche qui mostra quanto il suggerimento dall'esterno che fin qui la mamma Le ha sempre fornito sia piuttosto importante per Lei.

Lei è una persona adulta, ha fatto una valutazione sull'opportunità di lasciare gli studi momentaneamente per lavorare e convivere. Evidentemente ha anche ipotizzato di poter rinunciare alla laurea forse, ha pensato alla difficoltà di gestire una casa, ecc...

Una volta pensato a tutto ciò, Lei si pone il problema di accontentare anche la mamma che non è favorevole alla Sua decisione. Per quali ragioni?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Intanto grazie per la risposta.
Mi pongo il problema di mia madre perché ha avuto sempre un peso molto grosso sulle mie decisioni, inoltre il fatto di farla star male mi destabilizza molto.
Vorrei sempre accontentarla per non essere causa del suo malessere, per questo motivo l’ho sempre assecondata e non ho fatto ciò che realmente volevo fare, ma tutto ciò mi ha portato a peggiorare sempre di più.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Vorrei sempre accontentarla per non essere causa del suo malessere, per questo motivo l’ho sempre assecondata e non ho fatto ciò che realmente volevo fare, ma tutto ciò mi ha portato a peggiorare sempre di più."

Ha un senso questo per Lei? Quale? Abbassare il livello d'ansia della mamma e qualcos'altro...?
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dopo
Utente
Utente
Mamma ha sofferto tanto nella sua vita, non voglio essere un ulteriore problema per lei, però non credo di ammazzare qualcuno, sto solo decidendo per il mio futuro.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il fatto che la mamma abbia sofferto molto nella vita è una questione che la mamma deve risolvere. Mi rendo conto che detto così può sembrare apparentemente crudele, ma Lei non può fare nulla, nè alleviare la sofferenza degli altri (che non dipende certo da Lei e dalle Sua scelte), nè provocare la sofferenza degli altri.

In questo caso, è la mamma che deve elaborare la propria sofferenza e crescere insieme a Lei. Continuare a trattenere Lei a casa non permetterà alla mamma di non soffrire, di stare meglio e di superare tutto.

Cordiali saluti,