Perché il doc sessuale comporta calo della libido?

Gentili psicologi, spero di trovare qui la risposta al mio dubbio.
In passato ho sofferto di un doc riguardante la sfera sessuale (ero convinto di aver cambiato orientamento sessuale).
Dal primo momento in cui arrivò il primo pensiero intrusivo la mia libido diminuí drasticamente e non sentivo più il coinvolgimento verso le persone su cui fino al giorno prima facevo pensieri sessuali.
Questo doc mi nacque in seguito ad un colloquio con una psicologa che mi fece sentire sporco a livello sessuale.
Nessuno riuscì a darmi una spiegazione del perché avevo un calo della libido così drastico di cui non ne avevo mai sofferto prima.
La psicologa come la psichiatra sottovalutarono il problema.
Dopo aver fatto dei dosaggi di un SSRI, che si sa avere un effetto drammatico sul desiderio sessuale, i pensieri intrusivi sono spariti (anche se credo non sia merito del farmaco, quei pensieri prima o poi dovevano sparire), ma la mia sessualità non è più tornata come prima, e oltre a questo si sono affiancati altri problemi a livello urogenitale.
Vorrei sapere gentilmente perché un doc sessuale comporta un drastico calo della libido, e perché questo problema viene spesso sottovalutato da psicologi e psichiatri.
Grazie.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentilissimo
Che alcuni farmaci antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, benzodiazepine, etc. incidano sulla sfera sessuale è scritto anche in quelli che chiamiamo volgarmente bugiardini, se poi a questo si associano cause psicologiche e/o fisiologiche, può comprendere da solo quanto ció che ci riferisce sia quasi scontato.
É importantissimo in questi casi il sostegno di un/una collega che la aiuti a risolvere i conflitti di natura emotiva e relazionale legati al doc sessuale che, anche se sembra scomparso, può semplicemente essersi trasformato in altri sintomi o essere latente. É giunto il momento di affrontare il problema senza farsi scoraggiare da una esperienza insoddisfacente con un/una collega. Le occorre uno psicoterapeuta che conosca anche la psico-educazione. Lei é giovanissimo e può prendere la sua vita fra le mani prima che il problema le condizioni la vita futura e le relazioni di coppia. Vedrà che esistono colleghi in grado di ascoltarla e aiutarla. Adesso ha la possibilità di farlo anche online e dunque non aspetti oltre.

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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dopo
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Grazie per la sua risposta. Non ho mai sofferto di doc in vita mia, appena sono entrato in quello studio sono iniziati a nascermi dubbi sulla mia sessualità. Quella psicologa, in seguito dichiratasi abbastanza chiusa e bigotta, mi ha fatto sentire sporco a livello intimo, come se la mia sessualità fosse un problema. È stata un'esperienza terribile dalla quale ne sono uscito con consapevolezza. In realtà mi ero rivolto a quella psicologa per tutt'altri motivi, di certo non avevo pensieri ossessivi prima di entrare lì dentro.
In seguito a quanto accaduto ho sviluppato una sorta di sfiducia nei confronti degli psicoterapeuti, quasi come se non mi fidassi più di loro. Mi ha fatto prendere antidepressivi (che mi hanno danneggiato) con la promessa di una psicoterapia, ma questa psicoterapia non è mai stata fatta! Non ne è valsa per nulla la pena.
In ogni caso, io ho sviluppato un pesante calo della libido nello stesso giorno in cui sono andato lì dentro. La mia vita è cambiata pesantemente e credo che solo un mago potrà alleviare questo dolore emotivo che perseguita la mia vita ogni santo giorno.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentilissimo
La ringrazio per i suoi chiarimenti. Comprendo quanto per lei quella vissuta possa essere stata una esperienza devastante ma ci sono due punti che non mi sono chiari.
Se la dottoressa le ha prescritto farmaci era medico e non psicologo, forse medico psicoterapeuta? Oppure, come sembra dal suo primo post, le dottoresse sono state due?
E per quanto tempo é andato allo studio della dottoressa?
E per quale motivo esatto si recò a fare queste sedute?
É molto probabile che lei avesse in latenza un disturbo, un trauma o altro che invece di essere elaborato é stato amplificato slatentizzando altri sintomi.
Motivo in più per cercare un/una psicoterapeuta con la quale si trova bene e per poter finalmente elaborare il problema. Lo deve a se stesso e ha la possibilità di fare dei colloqui per comprendere se la persona é quella giusta per lei.
Mi creda quanto le è accaduto può essere elaborato, decodificato e spiegato.. Lei é giovane e vale davvero la pena di chiudere questa brutta esperienza.
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dopo
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
La psicologa mi ha consigliato (anzi obbligato) a rivolgermi ad uno psichiatra per la prescrizione di una terapia farmacologica, in quanto a sua detta la sola psicoterapia non bastava. Sono andato allo studio della dottoressa per qualche mese, ma non si è mai fatta la psicoterapia promessa, bensì semplice assessment. Mi recai alla prima seduta semplicemente per un confronto, per uno sfogo, posso dire quasi per uno sfizio. Non avevo disturbi particolari o ansia prima di andare li. Il doc, anche se lo avevo prima magari in modo 'latente' non mi ha mai dato problemi e mi ha fatto vivere una vita normale, fatta di piaceri e passioni. Tutto crollò quando entrai li dentro. Quella psicologa mi creò dei conflitti interiori dicendo una semplice frase. Non so nemmeno perché ho continuato ad andarci. Oggi, dopo aver razionalizzato la cosa mi sembra tutto così assurdo. Se una persona ti fa del male è completamente contro natura continuare ad andarci, ma all'epoca vittima dei pensieri ossessivi e con poca lucidità continuai ad andarci. Quella psicologa non mi ha ucciso solo una volta, ma almeno 5.
Mi ha fatto nascere un ossessione, mi ha fatto prendere farmaci dannosi, non mi ha fatto una psicoterapia come promesso, ha dichiarato in seguito, davanti a me, senza farsi alcun problema che la mia omosessualità era una malattia, ha messo contro di me i miei genitori. Non avrei mai immaginato che uno stupido colloquio potesse compromettere la mia vita in questo modo.
Oggi mi ritrovo quasi completamente asessuato, senza piaceri, senza motivazione. Un'ameba che respira. Non pensavo nemmeno che i farmaci che mi sono stati superficialmente prescritti potessero fare tutti questi danni. Sono così pentito che non riesco più a fidarmi di nessuno. Ne di psicoterapeuti ne di psichiatri. È più che legittimo dopo quello che mi è accaduto. Faccio cose rischiose per sentirmi vivo. Mi piace girare in moto, ad alta velocità e mi viene l'istinto di farlo senza casco. Spesso mi provoco il vomito dopo aver mangiato, penso al suicidio tutto il giorno e sono tentato all'autolesionismo, ho sempre l'istinto di comprare delle lamette. Non cosa mi fermi. Tutto questo per sentire qualcosa, per sentire quelle emozioni che mi sono state violentemente tolte non solo dal farmaco, ma soprattutto dalla superficialità umana.
Mi sento morto dentro, senza più speranze e obiettivi. Fino a 1 e mezzo fa non avrei mai immaginato di vivere tutto ciò. Ero un ragazzo felice e sicuro. È incredibile come tutto possa crollare, in un attimo.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentilissimo utente
Ho letto attentamente quanto ha scritto e mi creda la soluzione più idonea nel suo caso é recarsi da un/una collega per elaborare quanto accaduto. Soltanto de visu potrà avere le risposte che cerca. Noi qui possiamo soltanto fornire risposte parziali e non diagnosi.
Mi creda é indispensabile ritrovare la fiducia nella psicologia e nella psichiatria e soprattutto è fondamentale che lei elabori i suoi vissuti,
Molti auguri