Assenza di desiderio sessuale...

Salve, ho 42 anni e sono sposata da quattro.
Amo molto mio marito, ma purtroppo non c'è mai stato molto feeling sessuale.
E se per un po’ ho pensato che, con l'amore e la maggiore conoscenza, le cose sarebbero migliorate, ora devo prendere atto che va sempre peggio.
Lui è sempre stato molto attivo e passionale, ma anche irruento e un po’ "materiale". Anche senza volerlo, Anche quando cercava di farmi stare bene, di essere generoso...
Non gli piace il bacio, che invece per me è un input molto importante. Non ama i preliminari (che per me sono fondamentali) e quando si è sforzato di attuarli, erano più una specie di “lavoro", un’attesa prima di arrivare al sodo. Ovviamente io sentivo questo e “cercavo” di eccitarmi. Ma più cercavo, più non riuscivo.
Insomma credo che con lui non ho mai provato un vero orgasmo soddisfacente. Cosa che si è invece verificata con altre persone.
Dopo 4 anni e più siamo tutti e due un po’ stanchi e delusi. Lui è sempre più sbrigativo, tanto sa che per me non cambia nulla. Io mi sento in colpa. So che il nostro prossimo rapporto sessuale non sarà soddisfacente e non lo desidero neanche più.
Ovviamente ho provato a parlarne. Ma lui si sente colpevolizzato. O incolpa me. Quindi il discorso si chiude. Di terapia non se ne parla. Gli sembra esagerato.
Che posso fare? Lo amo, ma ho paura che finiremo per perderci.

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, è comprensibile quanto debba essere fastidioso fare vita di coppia in questo modo: "So che il nostro prossimo rapporto sessuale non sarà soddisfacente e non lo desidero neanche più". Sembra come di trovarsi di fronte due persone la cui sessualità non potrebbe essere più diversa, oltre che ricadere nello stereotipo più comune: lei che cerca qualche attenzione e carezza in più, e lui sbrigativo, irruento e poco sensibile.

Se di terapia suo marito non vuol saperne, potrebbe provare a ridefinire la vostra situazione non come una "malattia" che quindi ha bisogno di un terapeuta, ma come di un problema che deve essere risolto, magari attraverso una consulenza di coppia, affinché la stessa possa continuare a esistere.

Alternativamente, se lui proprio rifiutasse ogni aiuto esterno, può rivolgersi lei a uno psicologo/psicoterapeuta per una consulenza individuale. È probabile che il collega riesca a insegnarle quale comportamento tenere e cosa poter fare per ovviare, in maniera indiretta. Ma non è cosa che possa esser fatta online, però.

Le suggerisco un collega che utilizzi un approccio breve, ad esempio quello breve strategico.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie per la risposta veloce e puntuale.
Ha una rosa di nomi su cui posso scegliere? Credo che la scelta della persona, oltre al metodo, sia fondamentale per la risoluzione di qualsiasi problema.
Grazie
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, ha perfettamente ragione: la persona viene prima del metodo.

Se vuole, può inviarmi un'email all'indirizzo:
gsanto@incom.fi.it

e le indicherò il nome di un collega che lavora su Roma.

Cordiali saluti