Non so come salvare il mio matrimonio ma non riesco a decidermi per la separazione

Gentili dottori, ho 32 anni e mezzo e sto con mio marito, di 36, da quasi 8 anni, di cui 3 di matrimonio; abbiamo uno splendido bambino di 1 anno e mezzo. Ma le cose tra noi vanno malissimo da tempo e ho l'impressione che nessun altro matrimonio in crisi sia come il mio!
Prima di sposarci la nostra relazione è stata in gran parte a distanza, in quanto, per lavoro, vivevamo in continenti diversi e ci vedevamo pochissimo, ma si è trattato di una situazione che abbiamo sempre tollerato con serenità, fiducia e fedeltà, forse anche perché siamo entrambe persone piuttosto solitarie e poco passionali.
A mio parere ci hanno unito numerosi tratti in comune quali le idee per il futuro, l'amore per lo studio, l'ambizione professionale, un progetto condiviso di famiglia e lavoro... nonché gusti non identici ma compatibili: siamo stati sempre d'accordo anche sul come trascorrere il tempo libero ed è stato facile che i rispettivi amici diventassero comuni, grazie a questa compatibilità.
Inoltre, non è mai mancata l'attrazione fisica e nessuno dei due è ingrassato o comunque peggiorato esteticamente con il tempo.
Dopo circa due anni di matrimonio, quando nostro figlio - desiderato fortemente da lui - aveva pochi mesi, io stavo investendo tempo ed energie in quello che sembrerebbe il mio lavoro definitivo (un posto pubblico con uno stipendio medio-alto) e lui aveva da poco iniziato un dottorato di ricerca, molto impegnativo materialmente e mentalmente, si è trasformato in una persona completamente diversa da quella che avevo conosciuto: alcuni suoi pregi, come la pazienza, la generosità e la diplomazia, sono scomparsi per sempre, lasciando il posto a difetti che non credevo gli appartenessero: arroganza, egoismo, continua polemica, estrema irascibilità e tante altre cose che non finirei mai di scrivere.
Mio marito ha cominciato a mancarmi di rispetto, a privare della minima considerazione i miei impegni e bisogni e, in generale, ad assumere degli atteggiamenti incompatibili con l'amore: mi sono sentita quotidianamente umiliata, derisa, offesa, vittima di scherno e sarcasmo, disprezzata, criticata in modo distruttivo da ogni punto di vista. Si comporta come se tutto gli fosse dovuto, ma lui non dovesse mai niente agli altri, soprattutto a me.
Per quanto riguarda nostro figlio, è un buon padre affettuoso e presente dal punto di vista emotivo, ma non vuole occuparsi delle sue necessità primarie, che scansa il più possibile.
Il mio problema è che sono ancora innamorata di lui e pendo dalle sue labbra quelle rare volte che mi rivolge una parola dolce, quando, dopo giorni di freddezza e litigi, inizia a prendere sul serio il mio malessere e a preoccuparsi dell'importanza di una rassicurazione; peccato che, dopo qualche ora, ricominci l'inferno... Economicamente siamo autonomi e disponiamo di più case; vorrei parlarvi anche delle nostre famiglie d'origine e di come i miei, che ormai lo odiano, stiano cercando di allontanarci, ma lo spazio è finito.
Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

in tutto questo tempo di malessere ha mai pensato di chiedere aiuto di persona alla/o specialista, Psicologa/o Psicoterapeuta?
Quando il dente duole si corre dal dentista,
quando il cuore duole ... si aspetta.
Con il risultato che poi il dente occorre toglierlo.

Credo che la metafora sia efficace per far comprendere
- anche ai molti che ci leggono -
che c'è un tempo, per chiedere aiuto,
trascorso il quale c'è unicamente il "tempo di non ritorno".

A distanza e online ben poco si può dire per una situazione che Lei ci narra come molto deteriorata
e rispetto alla quale Lei sembrerebbe aver già deciso, se non fosse per l'incapacità Sua di tagliare.
Chieda, o chiedete, una consulenza di persona ad una/o Psicologa psicoterapeuta con esperienza e con specializzazione specifica in terapia familiare.
Riuscirà/ete a capire se c'è ancora una via possibile per la Vostra coppia,
e - se sì - riceverete aiuto competente e esperto. Oppure un aiuto per separarvi civilmente e con pochi rancori; non dimenticate che - avendo figli - sarete per sempre *coppia genitoriale*.
Non sottovalutate inoltre la fortuna di essere entrambi autonomi economicamente.

Pensa di poterlo fare?

Non ci dice nulla della situazione del precedente consulto, quando ci interpellò in quanto doveva decidere se allontanarsi dalla Sua famiglia per qualche mese per motivi di lavoro; è poi avvenuto?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta; forse non era chiaro, ma le cose vanno male da circa 1 anno. Abbiamo pensato alla psicoterapia ma non ne abbiamo il tempo... lui lavora giorno e notte, io lavoro a tempo pieno e frequento un corso abilitante per l'insegnamento (l'ennesimo)... con un bambino piccolo è difficile, tuttavia farò tesoro del suo consiglio e mi rivolgerò ad un consultorio vicino casa domani stesso. (Siamo impegnatissimi ma ci riteniamo talmente fortunati da questo punto di vista da dimenticare di essere, tuttavia, ancora precari)
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
"..Abbiamo pensato alla psicoterapia ma non ne abbiamo il tempo.."

Non saprei proprio cosa aggiungere.

Come mai ha scritto qui, dunque?
Quale risposta si attendeva da noi?

Pensi un po' se fosse il dente a dolere ... non trovereste forse il tempo per il dentista? Certo che il dentista privato ha più flessibilità di tempo che non quello della mutua (per continuare la metafora riferendola al consultorio)
Molte persone utilizzano ore di ferie pur di poter raggiungere un obiettivo così importante, quello di capire dove sta andando la Vostra coppia; preliminare per decidere cosa fare.
Talvolta il tempo, i soldi, ecc., rappresentano manovre inconsce di evitamento di una decisione che fa paura.

Del resto la vita è la Vostra, vedrete Voi come viverla.

Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Avevo inviato il messaggio prima che fosse finito... poco fa l'ho modificato. Comunque mi aspettavo in un certo senso un giudizio - positivo o negativo - sulla mia situazione ed ho avuto la conferma che è veramente grave... come ho cercato di scrivere all'inizio del consulto, pare che nessuno sia messo male come noi... non avevo mai neppure raccontato i nostri problemi su internet prima d'ora, ma mi rendo conto che non si può più minimizzare
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dopo
Utente
Utente
Quanto alla domanda che leggo solo ora: no, per fortuna (almeno in riferimento al mio rapporto con mio figlio) non è stato necessario il trasferimento... lavoro al centro della nostra città
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

Ci dice che dalle nostre parole Lei ha ".. avuto la conferma che è veramente grave.." la Vostra situazione di coppia.

In realtà noi non possiamo sapere se sia *veramente* grave (sarebbe una diagnosi, del tutto impropria e impossibile online attraverso una manciata di parole):
sappiamo che le Sue parole la descrivono come tale e che dunque Lei la percepisce così.
In realtà l'esperienza professionale ci insegna che occorre raccogliere entrambi i punti di vista quando trattasi di problemi di coppia; chi si prenderà cura di Voi in presenza sicuramente agirà secondo tale indirizzo. Noi qui ci occupiamo unicamente di chi scrive.
E quindi Le abbiamo fornito l'orientamento che riteniamo più adatto e specifico.

Vivi auguri.
Dott. Brunialti