La mia vita non ha più senso e non l'ha mai avuto

Ho 23 anni e voglio morire.
Sono sola, non ho nessuno e la mia vita non ha senso.
Tutti, parenti e genitori mi hanno sempre voltato le spalle e causato tanta, troppa sofferenza.
Sono nata in una famiglia disfunzionale, non ho mai avuto a differenza di tanti un punto di riferimento, anche solo un punto di riferimento esterno, uno zio, un nonno (purtroppo tutti coinvolti nello stesso meccanismo disfunzionale), ma neanche un amico.

Ho solo il mio ragazzo, conosciuto 6 anni fa, con il quale purtroppo mi sto rendendo conto che l'innamoramento è ormai finito.
Mi ritrovo intrappolata in una relazione che non mi fa più stare bene, ma lo stare da sola mi spaventa.

Non ho nessuno, non avrei nessuno neanche per fare due chiacchiere la sera, solo completamente sola, tutti in giorni in una famiglia malata che mi tratta male.

Sto facendo psicoterapia da qualche mese, ma purtroppo la situazione è questa non la si può cambiare...
Sono distrutta, completamente da tutto il male ricevuto e la solitudine mi schiaccia.

A 23 anni, voglio morire, non ce la faccio più e non vedo più un riscatto futuro.

Elisa
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza quando l'umore cala la vita viene interpretata sempre in negativo, ma deve insistere con il percorso psicoterpaico che ha intrapreso e valutare con il suo curante anche la possibilità di un supporto farmacologico. Se è vero che la situazione è quella è anche vero che si possano apprendere risorse per ribaltarla almeno sotto l'aspetto della percezione e dell'interpretazione che se ne fa. "la realtà cambia in base a come ce la raccontiamo"

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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[#2]
Dr.ssa Susanna Bertini Psicoterapeuta, Psicologo 13 1
gentile Elisa,
il testo della sua comunicazione mostra un dolore che appare insopportabile. Fortunatamente ha la possibilità di fruire della competenza della sua psicoterapeuta che potrebbe accogliere la sua sofferenza e fornirle un punto di vista meno doloroso. Mi domando se il percorso terapeutico che ha intrapreso risponda completamente alle sue esigenze, se si sia creato quel livello di empatia che le consenta di utilizzare pienamente la cura. In ogni caso potrebbe sia mostrare al/alla psicoterapeuta il messaggio che ha inviato a MEDICITALIA, oppure consultare un altro professionista (magari privilegiando che offre il primo colloquio gratuito) per capire se è "sulla strada giusta per lei".
Il sentimento di solitudine estrema che lei descrive ha radici lontane e in periodi come questo è acuito dalla situazione generale del paese, tuttavia rimane il fatto che lei probabilmente ha le risorse per uscire con successo dal buio nel quale si sente avvolta.
Augurandole di ottenere una vita ricca di successi e soddisfazioni, la saluto.
Susanna Bertini

Dr.ssa Susanna Bertini
via Berthollet 42
Torino
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