Violenza psicologica

Salve, mi ritrovo a scrivere qui perché penso di essere arrivata ad un limite, ho paura di scoppiare e ho tanto tanto bisogno di parlare con qualcuno.

Ho 23 anni, non lavoro, lasciai gli studi prima della terza media. Vivo con mia mamma e mio fratello, mio padre non l'ho mai conosciuto.

Mia mamma beve ogni giorno, è sempre stata molto apprensiva, protettiva, non mi ha mai lasciato uscire da sola, non ho amici infatti.

Posso uscire solo con mio fratello maggiore, di 32 anni.
Ancora oggi che ne ho 23 di anni, non posso uscire da sola, me lo vieta categoricamente. Ogni giorno mi insulta pesantemente, mi augura la morte e tanti altri insulti che evito.

Lo stesso comportamento anche con mio fratello, lui lavora, ma se esce con gli amici comunque lei lo riempie di telefonate, non è totalmente libero.

Abbiamo un cane che credevo potesse essere il mio unico amico in questa casa, ma lei mi obbliga a lavare a terra, a pulire anche quando non ce n'è bisogno perché dice che il cane è mio e dunque devo per forza.

Io non ne posso più, ho chiesto aiuto all'unica zia vicina che ho, dicendole tutto ciò che accade, ma mi dice che devo portare pazienza, che lei è fatta così, che non è cattiva, ma devo aspettare ogni volta che le passi l'effetto della birra.

Io sento ogni giorno un peso allo stomaco una sensazione strana, reale, come qualcosa che mi logora dentro.

Non posso fare nulla perché non ho nulla, non ho una mia indipendenza, non ho soldi.

Mio fratello anche mi dice che devo capirla ma allora sono io sbagliata? Forse sbaglio io?

Io mi sento morire, non ne posso più e forse sbaglio anche a scrivere qui, ma non so più dove sbattere la testa.

Vorrei soltanto sparire.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"Non posso fare nulla perché non ho nulla, non ho una mia indipendenza, non ho soldi."

Gentile Ragazza,
se vogliamo un cambiamento nella nostra vita, di qualunque tipo esso sia, non lo dobbiamo attendere da chi sta intorno a noi, ma è necessario partire da noi stessi.
Forse oggi si accorge dolorosamente che aver a suo tempo lasciato gli studi non è stata una saggia decisione.
Come potrebbe essere il suo futuro?
Non ha mai pensato di frequentare un corso per adulti per poter ottenere la licenza media e poter così, magari, proseguire con qualche corso professionalizzante che le consenta di iniziare a lavorare ed essere almeno indipendente economicamente?
Le suggerisco di iniziare ad informarsi presso il CPIA - Centro Provinciale Per l'Istruzione degli Adulti della sua zona, per conoscere orari e modalità e riflettere seriamente su tale opportunità (se non erro, con sole 400 ore si può ottenere il diploma di terza media).
Si faccia eventualmente supportare in questo da suo fratello e/o da sua zia: sarebbe un ottimo punto di (ri)partenza.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Attivo dal 2021 al 2021
Ex utente
Grazie mille per la risposta!
Io ho sempre amato studiare, ad oggi tutti mi dicono di frequentare un corso qualsiasi per estetista come se questo fosse l'unico lavoro che posso permettermi, con tutto il rispetto per questo lavoro ovviamente, ma mi viene detto ciò perché secondo loro non posso permettermi di più. Non saprei fare null'altro. Ma io non voglio questo per me, io vorrei tanto studiare. Un altro grande motivo del mio malessere è la perdita di una persona molto cara a me in famiglia. Mio zio, che però per me è stato anche più di un padre se è possibile che esista un legame ancora più forte. Era tutto per me. Ma 11 anni fa proprio prima che iniziassi le medie, è morto in un incidente stradale. Io iniziai la prima media ma stavo male ogni giorno in classe, i compagni ridevano di me che ogni giorno piangevo e basta e i professori non hanno mai fatto nulla. A casa nessuno mi chiedeva se stessi bene, se quel lutto mi avesse segnato tantissimo. Così iniziai ad avere attacchi di panico forte, a soffrire di ipocondria che ancora oggi è presente. E lasciai gli studi. Alcuni anni dopo iniziai un corso serale, ci andai una volta e mai più. Il professore era stato tanto buono con me, dicendo anche che avrei potuto prendere la licenza anche prima del tempo stabilito perché ero molto preparata. Ma a quel corso mi accompagnò mia mamma, e iniziò a litigare con tutti i docenti senza motivo (aveva bevuto anche quel giorno). Fu tanta la vergogna che provai dato che non era la prima volta che mi metteva in quella situazione di disagio che non ci andai più. E andarci da sola era impossibile poiché lei ovviamente, non me lo permetteva.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
la invito a non trascurare la sua voglia di studiare: non sarà mai troppo tardi per riprendere il suo cammino scolastico e cercare di fornire una direzione differente al suo futuro.
Se in passato le cose sono andate in un certo modo, non è detto che non possano andare diversamente.
Ora è maggiorenne e, con l'aiuto di suo fratello e di sua zia (se ne avverte il bidsogno), dal momento che l'anno scolastico è appena iniziato, può almeno provare a raccogliere informazioni.

Riguardo ai problemi di ansia e panico, ne ha già parlato con il suo medico di famiglia?
Se non lo ha ancora fatto, le suggerisco di chiedergli indicazioni sull'accesso al Servizio di Psicologia della sua ASL per poter iniziare a prendersene cura.
Affrontando queste sue difficoltà, aquisirà maggiore sicurezza in se stessa e maggiore libertà di pensare gli anni a venire.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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