Interruzione di psicoterapia

Salve,
come si intuisce dal titolo, vi scrivo per una interruzione di psicoterapia.
Vi sarei infinitamente grata se potreste leggere questo mio breve resoconto e darmi un consiglio, che sarà preziosissimo.
Ho interrotto la psicoterapia un anno e mezzo fa perché mi ero innamorata del mio terapeuta.
Dopo due anni e mezzo di terapia stavo molto male perché avrei voluto frequentarlo fuori ma non avevo il coraggio di dirglielo.
A volte avevo intuito che sarebbe piaciuto anche a lui, con cose dette e non dette.
Ho parlato con lui e ho fatto presente la situazione in vari modi, ma lui continuava a far finta di niente.
Diceva che non era possibile uscire con una paziente e che in fondo nemmeno io lo desideravo veramente perché non lo conoscevo.
Dopo tre o quattro sedute in cui lui non mi chiedeva più niente e mi faceva parlare solo di lavoro, io gli ho detto che non sarei più venuta e così ho fatto.

Poi, dopo qualche mese, lo ho contattato per chiedergli di vederci fuori per conoscerci ma lui ha detto che assolutamente non si poteva fare.
Niente di personale ma era assoli impossibile.
Ci ho sofferto moltissimo.
Poi per uno strano caso del destino lavoro con una persona che è suo parente, mi è capitato di incontrarlo in luoghi impensati e da quel giorno penso di nuovo sempre a lui, lo cerco ogni volta che esco e mi manca moltissimo.
So che lui ha detto di no, ma se veramente lui non avesse provato niente per me, io sarei ancora a cercarlo tra la gente ogni volta che esco?
Mi mancherebbe ancora così tanto?
So che lui ha detto di no, ma venivo da un periodo orribile, il mio ragazzo era morto da poco.
Magari lui ha pensato che io non ero pronta, che non volevo veramente conoscerlo ma lo stato d’animo in cui mi trovavo mi faceva cercare disperatamente un appoggio in lui.
Ora so che non è così, sono passati quasi due anni, e mi chiedo se lui possa avermi detto di no non per mancanza di interesse nei miei confronti ma per la situazione difficile in cui mi trovavo e perché la terapia era finita da troppo poco tempo e pensava si trattasse solo di trasfert.
Sto pensando seriamente di contattarlo per dirgli che io sono ancora dell’idea di volerlo conoscere e se per lui le cose sono cambiate sono disposta ad aspettare.
Cosa ne pensate?
Vi chiedo un consiglio con il cuore in mano...grazie infinitamente
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Ci dice che "..sono passati quasi due anni..", e che tuttora Lei si pone svariate ipotesi sui perchè. Di lui. Di se stessa.

Ma invece, come mai non "legge" i comportamenti?
Se lui fosse (stato) interessato a Lei, ora che Lei non è più Sua paziente avrebbe (avuto) mano libera nel ricontattarLa; ma ... nulla.

Lei è liberissima di "..contattarlo per dirgli che io sono ancora dell’idea di volerlo conoscere e se per lui le cose sono cambiate sono disposta ad aspettare..",
ma non si meravigli (o non ci rimanga male) se riceverà una risposta simile a quella di due anni fa.

A noi Psicoterapeuti, come a tutti i curanti in genere (medici, FKT, ecc.), accade frequentemente di trovarsi in tali situazioni professionali e di sapere come gestirle; e dunque di declinare la proposta gentilmente ma con altrettanta fermezza.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Probabilmente sarà così, anzi di sicuro. Però resta il fatto che tanta fermezza nel dire che non si trovava bene con me non la avuta né ha avuto fermezza nell’affrontare i miei sentimenti nei suoi confronti e nel farmi capire che sono dovuti a quello che voi psicoterapeutici chiamate trasfert. Ho dovuto sospendere io perché lui non riusciva più a fare terapia. Aveva anche detto che tra noi c’era una simpatia ... Poteva dire in modo netto che non ha alcun interesse nei miei confronti, invece insisteva col dire che non è niente di personale.
In ogni caso grazie
A volte gli psicoterapeuti fanno molti danni, più che fare terapia creano altri problemi
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dopo
Utente
Utente
Sono stata malissimo dopo l’interruzione della terapia, ma non ho avuto scelta perché la terapia non c’era più ma lui non aveva il coraggio per dirlo. Poi, dopo avergli detto le mie intenzioni di volerlo conoscere, lui mi ha detto in modo netto che non mi poteva vedere né in terapia né fuori e questa forse è stata la cosa peggiore. Il fatto che mi ha detto che non avrei potuto vederlo mai più . Ciò mi ha causato molti danni, avevo riposto in lui tutta la mia fiducia e lui mi aveva detto che non avrebbe abbandonato un paziente. E invece con me è proprio ciò che ha fatto, solo che non ha avuto il coraggio di farlo direttamente è così lo ha fatto fare a me per vie traverse. Come posso uscirne ? Forse ci soffro anche ora, ecco perché continuo a pensarci. Mi ha ferito. Senza considerare il fatto che molte volte ha utilizzato con me un atteggiamento seducente.
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dopo
Utente
Utente
Con tutto l’affetto possibile, non si può proprio dire che lui ha saputo come gestire la situazione professionale!!!
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Dispiace sempre quando le psicoterapie terminano in modo insoddisfacente per qualche motivo.
D'altra parte può succedere in tutti i rapporti umani, compresi quelli professionali.
E più essi sono importanti e significativi, maggiore è la fatica nel chiudere.

A noi manca completamente la narrazione di lui; e dunque, che aggiungere?
Sappiamo però dalle Sue parole che il Suo Psicoterapeuta ha rispettato il codice deontologico degli Psicologi (Capo II, Rapporti con l'utenza).
E questo è essenziale dal punto di vista professionale. Gliene dia atto.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/