Lettura esame diagnostico ernia lombare.

Buonasera,
Ho avuto un acuto episodio di lombo sciatalgia due mesi fa (rimanendo per tre settimane completamente bloccata e con gamba sinistra paralizzata, formicolante, dolorante e con intorpidimento fino al piede). Ancora ho fastidi al piede e nella zona lombare. Ho fatto la risonanza qualche giorno fa, questo è il referto.
“Anomalia di differenziazione del passaggio lombo-sacrale da verosimile sacralizzazione L5.
Rettilineizzata la fisiologica lordosi cervicale.
INIZIALI ALTERAZIONI SPONDILOSICHE.
Leggero inspessimento dei ligg. Gialli in L3-L4 e L4-L5.
Ipointeso in T2 il disco idrosomatico in L4-L5 da riduzione del tenore idrico.
Ernia discale, estrusa, posteriore, mediana/paramediana e laterale sinistra in L4-L5; la lesione è dislocata caducamente dietro il soma di L5, impronta in modo deciso il sacco durale ed appare in contatto con la radice nervosa sinistra di L5.
A tale livello il canale spinale appare lievemente ridotto.
Non evidenti segnalazioni a carico del canale midollare.”
Premesso che non riesco a comprendere la gravità dei fatti, vorrei capire se è necessario ricorrere chirurgicamente ed entro quanto tempo, poichè devo a breve sottopormi ad altro intervento chirurgico, quindi questo slitterebbe di qualche mese.
Rischio molto a rimanere ancora in questa condizione?
Mi preoccupano inoltre le iniziali alterazioni spondilosiche, in quanto ho 30 anni e ho sempre praticato diversi sport a livello di preparazione quasi agonistica. Nello specifico, adesso posso correre, nei limiti in cui il formicolio alla gamba me lo consente?
Posso praticare pesistica facendo ovviamente attenzione a non caricare assolutamente sulla schiena, ma facendo forza solo su gambe e braccia?
Non comprendo la gravità della situazione essendo di campo completamente diverso da quello medico, quindi gradirei qualche avvertimento prima che io possa trascurare o peggiorare la mia situazione.
Ringrazio ai dottori che potranno aiutarmi.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Il miglior referto possibile non potrà mai sostituire la valutazione delle immagini.
Detto questo, sarebbe interessante sapere se la lombo-sciatalgia è ancora adesso rilevante/invalidante o meno; se ha in programma una altro intervento chirurgico, di cosa si tratta; se nel frattanto ha eseguito altri accertamenti, in particolare una elettromiografia degli arti inferiori, necessaria per stabilire il livello di sofferenza o danno neurologico periferico determinata dalla patologia erniaria.
Sappia comunque che attualmente le indicazioni all'approccio chirurgico delle patologie erniarie discali si è ridotto in modo significativo, visto che con metodiche micro-invasive, di pertinenza della Radiologia Interventistica (nucleolisi, microdiscectomia, ablazione, IDET etc etc) si risolvono, in maniere rapida e sicura, con scarso rischio di complicanze, ed in regime di day-surgery, oltre il 70% delle patologie protrusivo/erniarie discali.
Per Sua curiosità, legga i link riportati nella mia firma.

Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo dott.
La ringrazio per la risposta che ho trovato anche molto confortante. Attualmente il fastidio è minimo e non invalidante, si riduce ad un formicolio della gamba, fino al piede, se rimango ferma a lungo (ad esempio la mattina appena sveglia).
Anche se non ho la flessibilità di prima. Non riesco a piegarmi e toccare i piedi con le mani, oppure non riesco a rimanere sdraiata supina perchè sento premere il punto in cui ho l’ernia.
Ma la situazione ora è gestibile, la mia paura è non ridurmi nuovamente come prima, considerato che ci ho impiegato due mesi per riacquistare la quasi normalita.
Temo di fare un movimento sbagliato e ritrovarmi immobilizzata con i dolori lancinanti alla gamba che avevo prima, per questo sto valutando come busogna intervenire per eliminare il contatto dell’ernia sul nervo.
Non credo di aver perso forza dell’arto interessato.
Si può “guarire” spontaneamente? Anche se l’ernia è molto estesa, posso sperare che tra qualche mese perda di consistenza non toccando più il nervo?
La ringrazio per la disponibilità.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Gentile Utente,
l'ernia discale è una patologia "auto-estinguente":madre natura,infatti, in linea di massima provvede a riassorbire o rimodellare l'estruso erniario.
La domanda che può sorgere spontanea, a questo punto, è: "perché dovrei sottopormi ad una procedura interventistica,o ad una procedura chirurgica, se l'ernia tende a risolversi spontaneamente?"
La risposta è duplice, anzi triplice: -le patologie erniarie,contrariamente a quanto spesso si crede, sono comuni nelle fasce di età in cui un individuo è attivo ed ha una normale vita lavorativa; in questo caso, considerato quanto sia invalidante l'ernia discale, non posso attendere pazientemente che, dopo alcuni anni, il tutto si risolva da se; -se la compressione su una emergenza radicolare dura a lungo, i danni che questa subisce potrebbero essere (in tutto o in parte) irreversibili; -l'evoluzione dell'ernia discale può presentare molteplici aspetti: l'estruso erniario,anziché riassorbirsi ed essere quindi "risolto", potrebbe organizzarsi e diventare quella che noi chiamiamo "ernia dura", ossia ad elevata componente fibrosa e/o calcifica. E quella, ahimè, non ha speranza di essere riassorbita. Ecco perché, se il sintomo perdura, appare opportuno mettervi rimedio.
Spero di essere stato esaustivo.
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dopo
Utente
Utente
Gent.mo dott. È stato molto esaustivo, ho letto che bisogna aspettare anche sei mesi per vedere se la sintomologia scompare completamente. Se l’ernia fosse stata già calcificata era visibile dalla risonanza magnetica? A questo punto suppongo che dovrei rivolgermi ad un neurochirurgo per monitorare la situazione e capire se intevenire in modo poco invasivo.
Mi potrebbe dire se c’è qualche esame specifico da effettuare per capire la consistenza? Se l’ernia è dura o meno?
La ringrazio molto per la cortesia.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Temo proprio di non essere riuscito a spiegarmi, o in alternativa non ha letto accuratamente ciò che ho scritto.
La invito quindi a rileggere il tutto
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dopo
Utente
Utente
Gent.le dott. Dal link che mi ha postato più volte non riesco ad apprendere niente sulla patologia in questione, ma soltanto indirizzi e riferimenti del centro specialistico (in cui credo lei stesso svolga il suo operato) a cui potermi rivolgere, di questo la ringrazio ma mi viene un po’ fuori mano.
Quello che intendevo dire è che ho compreso che va valutata la situazione in concreto, in quanto la patologia in questione è oggetto di molteplice approccio medico, a seconda della gravità e dell’incidenza che ha con lo svolgimento delle attività quotidiane.
Indagine che mi premurerò di effettuare.
La ringrazio.