Neuroblastoma e stereotassica

é possibile trattare due masse tumorali, situate nell'area peripancreatica ed a ridosso dell'aorta addominale con la radioterapia stereotassica, quando questa zona è stata già arradiata con la radioterapia tradizionale e sottoposta a tre interventi chirurgici, sottointeso che non si può usare la chemioterapia per farmaco resistenza
grazie
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Cara Utente,
i ritrattamenti con radioterapia sono oggetto di frequente dibattito scientifico.
I progressi recenti della radioterapia, in termini di precisione(IMRT) e di visualizzazone della zona da irradiare(IGRT) hanno concesso maggiori spazi ad un possibile riutilizzo delle radiazioni sulla stessa sede. E' comunque necessario che sia passato un periodo di tempo abbastanza lungo(sicuramente >12-24 mesi) dalla precedente RT, che inoltre non abbia determinato gravi tossicità. Inoltre bisogna rivalutare con attenzione le dimensioni di campo della RT tradizionale pregressa, le dosi precedenti prescritte sul tumore e ricevute dagli organi sani circostanti.
Mi sento comunque di dirle che la sede peri-pancreatica, soprattutto se già operata più volte, circondata da organi addominali dell'apparato digestivo, particolarmente sensibili alle radiazioni, mal si presta ad un ritrattamento, qualsiasi sia la metodica ultraraffinata da utilizzzare (Tomoterapia,RT sereotassica, ecc).
Cordiali Saluti

Dr.FILIPPO ALONGI
Radioterapia-Tomoterapia
Istituto Scientifico San raffaele di Milano

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Gent.mo Dott. Alongi
in anzitutto La ringrazio per la cortese risposta, volevo ulteriormente approfittare della sua genilezza e chiedere se quanto ha scritto sul riuso delle terapia radiante è confermato anche se tale terapia è stata effettuata nel gennaio 2002.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Il fatto che siano passati 5 anni potrebbe, in assenza di eventi avversi importanti in fase tardiva, aprire uno spiraglio ad un ritrattamento. Ma in primis è necessario rivalutare la storia clinica, le immagini, i precedenti trattamenti e sopratutto visitare il paziente.
Cordiali saluti
dr.Filippo Alongi