Trattenere il respiro durante colangio rm

Mi sono dovuta sottoporre a una colangio RM con diagnosi di sospetta ostruzione delle vie biliari intraepatiche. Da un anno soffro di episodi di colangite acuta con febbre settica, pur essendomi stata asportata la cistifellea e relativi calcoli diversi anni fa. Ho 50 anni e sono obesa (perso 85 kg.) e l'apparecchio della RM era di tipo chiuso. L'operatrice mi ha ripetutamente chiesto di prendere un respiro profondo e quindi rilasciare il fiato trattenendo il respito per circa 20-25 secondi. La richiesta avveniva ogni 30 secondi circa ma dopo una decina di sequenze, sia per il calore interno alla macchina, la secchezza alla gola e il peso della bobina proprio dove mi fa più male, mi si è scatenata una colica e ho dovuto chiedere di interrompere l'esame. Purtroppo sono anche ipertesa e respirare in questo modo stando supina mi ha fatto aumentare la tachicardia di cui soffro già a riposo.
Vorrei gentilmente sapere se questa è l'unica metodica possibile per eseguire la colangio RM, cioè se è per forza necessaria questa sequenza veloce di respiri trattenuti, perchè per motivi ancora da chiarire, anche se sbadiglio o se comunque c'è qualche movimento che interessa il diaframma, mi si scatena una colica, come se avessi ancora i calcoli. Ritiene possibile comunque svolgere l'esame in un altro tipo di apparecchio RM, per esempio una RM "aperta ad alto campo"? Non posso sottopormi a TAC per allergia al mezzo di contrasto iodato e il mio medico ritiene inutile e potenzialmente dannosa la somministrazione di valium o altri tipi di tanquillanti, perchè i problemi non sono dovuti all'ansia. In effetti non soffro di claustrofobia ma ho in generale problemi di respirazione, stando supina, da quando ho acquisito l'obesità per un adenoma ipofisario. Grazie.
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21
Gentile Signora,
l'esame colangio-RM è costituito dalla successione di alcune sequenze che, come ha già avuto modo di sperimentare, necessitano della collaborazione del paziente affinchè si possa esprimere al meglio il potenziale diagnostico della metodica. Tuttavia le sequenze adoperate possono variare a secondo dell'apparecchiatura utilizzata e dei software che gestiscono appunto le sequenze.
Esistono alcune sequenze veloci che durano anche 15-20 secondi ed alcune che non necessitano di apnea ma che seguono il respiro naturale del paziente (sequenze triggerate).
Esistono apparecchiature aperte ad elevato campo, ma non sono ancora diffuse in maniera capillare sul territorio.
Chieda notizie al suo radiologo di fiducia, che probabilmente potrà fornirle notizie più precise circa la presenza o meno di apparecchiature aperte ad alto campo nella sua zona.
Cordialità.

Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)

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Utente
Utente
Egr. dott. Aiello,
La ringrazio per la risposta. Ll'unico apparecchio RM "aperto" ad alto campo presente negli ospedali della Liguria è riservato ai pazienti ricoverati e alle urgenze del P.S. e non mi è stato possibile recarmi fuori regione. Ho faticato un po' a trovare strutture sanitarie pubbliche che dispongono di questo tipo di RM, da noi i pazienti sono abbastanza soli in questo tipo di ricerche, non conoscendo nè l'URP dei vari ospedali né i singoli professionisti, la situazione aggiornata dell'esistenza di questo tipo di RM, molto diffuse invece nella versione per le piccole articolazioni. Sono comunque riuscita ad effettuare le sequenze base in un macchinario di tipo chiuso, con un diametro un po' più grande del solito, trovato in un istituto privato (l'esame è peraltro durato 35 minuti) ed è risultata una ostruzione dovuta a un "residuo" nel dotto cistico. Sicuramente la maggiore ventilazione della macchina e la possibilità di fare l'esame senza dover trattenere il respiro è stata di grande aiuto. La ringrazio ancora.
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21
Mi fa piacere che sia riuscita comunque a fare l'esame.
Saluti.