Effetti collaterali radioterapia addome

Gentili dottori,
scrivo per mia mamma (67 anni) che ha subìto lo scorso ottobre un intervento di isterctomia totale a seguito di un polipo maligno (grado G3) localizzato nell'utero. Per precauzione le è stato prescritto un ciclo di radioterapia di 28 giorni consecutivi più 3 applicazioni finali (1 a settimana). Il ciclo radioterapico è terminato a inizio marzo 2008 e mia madre è stata benino fino ad aprile. ha iniziato poi ad avere, prima episodicamente, poi sempre più di frequente, crampi addominali, vomito, con conseguente perdita di peso. Abbiamo effettuato tutti i controlli del caso, sia quelli prescritti normalmente,sia nel periodo in cui ha cominciato a stare male, ossia ecografia addominale, gastroscopia e visita gastroenterologica, e tutti hanno dato esiti negativi. ha effettuato in questi giorni un'ulteriore tac con liquido di contrasto il cui referto è il seguente :

Tac addome completo
Esame eseguito direttamete dopo infusione di contrasto
Non è stato pissibile somministrare mezzo di contrasto diluito in acqua per os se non in minima quantità per difficoltà della paziente ad ingerirlo causa insorgenza nausea. A livello dell’addome superiore non si osservano variazioni per quanto attiene gli organi parenchimatosi rispetto al precedente dell 8 ottobre 2007. Il surrene sn permane ispessito con dimensioni invariate. Non comparsa di versamento ascitico. A livello pelvico si documenta l’esito della isteroannessiectomia e successiva radioterapia. In considerazione della scara quantiatà di contrasto ingerito le anse digiunali appaiono iperdistese da fluido, verosimilmente da riferire al noto quadro di subocclusione”.

Ora sembra che il periodo più brutto stia migliorando, nel senso che il vomito o i dolori addominali o la nausea si presentano ogni due o tre giorni. Ma la mia domanda è questa : è possibile che applicazioni radioterapiche possano dare e lasciare questi sintomi così forti e prolungati nel tempo? che le aderenze che si formano nell'addome possano provocare un restringimento del passaggio stomaco e/o intestino tanto da non poter digerire sia cibi solidi che liquidi ? e se è così, possiamo sperare che nel tempo la situazione migliori ?
Il medico che ha eseguito l'ecografia addominale sostiene che una situazione di questo tipo può andare avanti per mesi, finchè piano piano migliora.
Io vi ringrazio anticipatamente se potrete darmi un parere, perchè siamo davvero preoccupati per questa situazione, e attendo fiduciosa.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro utente,
la sola chirurgia dell'addome, frequentissimamente, è causa di aderenze dei visceri intra-addominali, situazione sostanzialmente conseguente alla manipolazione chirurgica e ai successivi processi di cicatrizzazione e riparazione dei tessuti. Spesso tale situazione è ancora più evidente nelle persone anziane, a causa dello stato di base non ottimale della funzionalità intestinale. La radioterapia inoltre può aggiungere un quadro acuto di infiammazione che spesso si traduce in fibrosi, cioè indurimento, ispessimento e ridotta mobilità/elasticità delle anse intestinali nei loro rapporti intrinseci ma anche nei rapporti con le pareti pelviche e addominali. Da ciò scaturisce il quadro di sub-occlusione che sembrerebbe la causa di questa sintomatologia descritta sopra. Talora paradossalmente è necessario ritornare alla chirurgia proprio per disostruire il tratto occluso. Ma saranno i medici che vi seguono a valutare il da farsi in funzione della gravità del quadro.
Molto cordialmente

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Alongi,

la ringrazio infinitamente per la risposta al mio consulto e con un po' di sollievo, ma con molta cautela mi sento di dire che "sembra" si stia allungando il periodo in cui mia madre sta meglio, direi quasi benino....e questo mi fa ben sperare.
Per il momento, grazie di nuovo per la cortesia e per questo servizio che ci offrite.

Molto cordialmente