Dopo radioterapia imrt...il dopo + eliminazione cellule?

Salve a tutti,

Eta' 65,
Dopo 38 sedute di radioterapia IMRT alla prostata,(gleason 3+3)
ho domandato dove e come venissero espulse le cellule colpite...

Ho ottenuto risposte piuttosto generiche...
tipo:
"LE CELLULE COLPITE DA RADIAZIONI,VENGONO POI DISTRUTTE ED ELIMINATE DALL ORGANISMO",

In che modo...???
Via urinaria ?
Tramite feci ?
O come...?

Eventuali residui possono rimanere in circolazione...?

Apparte il PSA(era 4,3 alla diagnosi) tra 2 mesi con conseguente visita,non avendomi detto altro,
mi chiedevo se c'e' qualche medicina particolare o comunque una prassi consigliata da utilizzare nel frattempo per affinare ulteriormente la cura effettuata..?

Ringrazio anticipatamente,
e colgo l occasione per augurare un 2009 pieno di felicita e salute a tutti !!
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro utente,
in primis le dico che non è questa la sede dove chiedere medicine particolari per "affinare la cura". Ci sono specialisti che la seguono e che sono deputati a curarla in modo adeguato. Essendo comunque il PSA iniziale basso e il gleason di 6, suppongo sia una neoplasia con basso rischio, e pertanto la tranquillizzo dicendole che di solito la terapia radicale esclusiva con radiazioni è sufficiente; ma ripeto, sono i colleghi che la seguono che devono decidere eventuali integrazioni con terapie ormonali, ad esempio.
Sul fatto di eliminare le cellule, forse il concetto del danno da raggi non l'ha assimilato con chiarezza, durante il colloquio con il radioterapista: le cellule non vanno in giro. Se infatti il tumore è all'interno della capsula prostatica viene colpito in modo continuo durante ogni singola seduta(per 35-40 sedute). Si tratta di un azione selettiva nel tempo, non caustica e brutale. Quindi i tessuti distrutti dalle radiazioni non vengono eliminati di colpo dall'individuo. Le cellule colpite in parte muoioiono ad ogni seduta, in parte rimangono in quiescenza per andare a morte ed eliminazione più tardivamente, in parte sopravvivono danneggiate e moriranno al secondo o terzo colpo, ecc.
Pertanto non è possibile vedere nulla con feci, urine o nel sangue collegabile a questa graduale distruzione tumorale.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Che dire...

Lei e' eccezionale come sempre..
Chiarissimo e molto dettagliato!


L'unica cosa dove mi sono posto un leggero punto interrogativo e' il passaggio finale che dice:

"in parte sopravvivono danneggiate e moriranno al SECONDO o TERZO colpo, ecc. "

2 o 3 colpo nel senso di "successivamente" in generale o cosa...?
Il volume prostatico sara' diminuito?
era:(VOLUME PROSTATICO = 20,20 cc)

P.S:Questa era la situazione esatta:

PSA 4.3
indurimento nodulare della base DX
Ecografia Negativa(NODULO IPOECOGENO a morfologia BENIGNA alla base DX.

(POI PERO'...)

Si esegue biopsia prostatica random ecoguidata TRANSPERINEALE
ADENOCARCINOMA PROSTATICO a grado di differenziazione MEDIO
(GLEASON 3+3) in 3/3 sestanti a DX, 0/3 sestanti a SIN
Si consiglia consulenza urologica per le cure del caso.
VOLUME PROSTATICO = 20,20 cc
+
Agobiopsia prostatica random:1)lobo destro,2)lobo sinistro.
DIAGNOSI:
ADENOCARCINOMA PROSTATICO a MEDIO gradi di differenziazione
(gleason score 3+3) in tutti i prelievi relativi al lobo destro (N.1)

GRAZIE DI TUTTO e ancora tanti complimenti,
per la sua eccellente preparazione!
(Da parte di mamma,aggiungo,anche "per la presenza raffinata"...).
Con stima,
G. (alias 76640)

[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Spero che il suo tono sia di stima e non di scherno. Quello che faccio è ripondere "gratuitamente" solo per chiarire le idee ai pazienti e per passione verso la disciplina nonchè per divulgare un pò di radioterapia, sostanzialmente misconosciuta anche ai pazienti e a molti colleghi che si occupano di oncologia(nonostante guarisca quasi il 30% delle neoplasie solide).
Comunque relativamente al passaggio ...."in parte sopravvivono danneggiate e moriranno al SECONDO o TERZO colpo, ecc", ho citato una teoria radiobiologica che prevede che il danno sulla cellula irradiata possa essere "SUB-letale" dopo la prima interazione con le radiazioni e diventare "letale", e quindi portare a morte, dopo interazioni successive. Su questo principio si basa anche "il frazionamento della dose in radioterapia".
Mi saluti la mamma, che apprezza la presenza.
[#4]
dopo
Utente
Utente
E' proprio perche' ho gia' letto (oltre la mia "diretta")altre sue risposte,che ho fatto quell affermazione...

Nessun tono di scherno...assolutamente...
sono una persona molto spontanea e sincera,
Tutto qui !
Lo siamo un po tutti in famiglia..
(Siamo musicisti...).

Grazie ancora per la precisazione sul "2 o 3 passaggio",

Le auguro buon lavoro!

Saluti cordiali
G.





Tumore alla prostata

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.

Leggi tutto