Eritema al seno dopo radioterapia
Salve ,nel mese di dicembre ho finito un ciclo di radioterapia al seno di 30 sedute, intorno alla quinta settimana si è manifestato un eritema che ho curato con dell'antistaminico ed un gel all'aloe.Concluso il ciclo però l'eritema si è manifestato non solo sul seno ma anche sulle braccia e sul viso.Quindi ho proseguito a prendere l'antistaminico ed a mettere l'olio di mandorle dolci che devo dire mi ha aiutato tanto,ad oggi l'eritema è andato quasi tutto via ,ma accuso ancora prurito al seno sopratutto durante la notte ed a momenti anche delle fitte.Vorrei sapere se è possibile che l'eritema si espanda oltre alla zona irradiata ed in più vorrei togliermi una curiosità : durante un ciclo di radioterapia per quanti giorni è possibile sospendere le sedute in caso di bisogno?Ed una sospensione oltre i sette giorni comporta qualcosa,o meglio può compromettere il risultato della radioterapia?Ringraziandovi in anticipo spero in una vostra risposta al più presto.Grazie
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La radioterapia, di solito agisce solo con un classico ERITEMA A STAMPO, chiamato così proprio perchè si verifica sulla zona del campo di trattamento.
A mio avviso lei ha manifestato una eruzione cutanea conseguente ad un fattore esogeno che si è addizionato all'effetto locale della radioterapia, generalizzandone la risposta irritativa cutanea e convertendola in reazione allergica(pomata allergizzante, precedente chemioterapia a base di antracicline, taxani ecc).
Abolirei il gel all'aloe e l'antistaminico e agirei con cortisone per uso topico ed eventualmente anche per os. Non escludo inoltre l'utilità di una visita dermatologica. Si faccia comunque vedere e attenda le decisioni del radioterapista che la segue, per effettuare eventuali cambi di terapia suggeriti.
A mio avviso lei ha manifestato una eruzione cutanea conseguente ad un fattore esogeno che si è addizionato all'effetto locale della radioterapia, generalizzandone la risposta irritativa cutanea e convertendola in reazione allergica(pomata allergizzante, precedente chemioterapia a base di antracicline, taxani ecc).
Abolirei il gel all'aloe e l'antistaminico e agirei con cortisone per uso topico ed eventualmente anche per os. Non escludo inoltre l'utilità di una visita dermatologica. Si faccia comunque vedere e attenda le decisioni del radioterapista che la segue, per effettuare eventuali cambi di terapia suggeriti.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
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Utente
Gentilissimo Dott. Alongi grazie per la sua risposta,anch'io ho pensato che l'allergia fosse dovuta alla pomata usata durante la radioterapia anche perchè una volta interrota si è risolto il problema .Comunque è possibile sapere per quanti giorni si possono interrompere le sedute di radioterapia durante un ciclo?E' vero che non si devono superare i quattro giorni senza farla?E se si superano i sette giorni questo comporta qualche conseguenza?Ho fatto questa domanda in radioterapia ma nessuno mi ha risposto!!!La rinrazio nuovamente sperando che almeno lei mi risolva questo enigma!!!!!!!!Grazie
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Cara utente,
Le interruzioni hanno in impatto radiobiologico sopratutto per tumori a rapido indice di proliferazione. Non siamo ancora a conoscenza realmente di quanto una pausa possa influenzare l'efficacia della radioterapia precauzionale sulla mammella. Su semplice base empirica cechiamo di evitare le interruzioni ed in caso avvengano superando i tre giorni, possiamo decidere di recuperare lo svantaggio biologico sul possibile ripopolmento modificando la dose finale o il numero delle sedute, a discrezione del medico. Non ci sono comunque linee guida in merito.
Le interruzioni hanno in impatto radiobiologico sopratutto per tumori a rapido indice di proliferazione. Non siamo ancora a conoscenza realmente di quanto una pausa possa influenzare l'efficacia della radioterapia precauzionale sulla mammella. Su semplice base empirica cechiamo di evitare le interruzioni ed in caso avvengano superando i tre giorni, possiamo decidere di recuperare lo svantaggio biologico sul possibile ripopolmento modificando la dose finale o il numero delle sedute, a discrezione del medico. Non ci sono comunque linee guida in merito.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 30.8k visite dal 08/01/2009.
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