Dolori articolari diffusi da due mesi, capogiri e secchezza oculare

Buongiorno,

Ho 35 anni (1. 78m per 70kg) e da fine febbraio soffro di dolori articolari diffusi: ho avuto una fase acuta iniziale di una settimana, preceduta da tre giorni di capogiri/stordimento e caratterizzata da spossatezza, una leggera febbre (37. 2) e dolore che si diffondeva in modo abbastanza casuale ed intermittente a tutti gli arti (dita (rigidità), polsi, gomiti, spalle, ginocchia, caviglie, dita dei piedi), un mese dopo l'iniezione di acido ialuronico nell'articolazione IPP del dito medio della mano destra.

Il dolore articolare si presentava senza alcun gonfiore ed è poi gradualmente diminuito, con però 1-2 episodi settimanali di capogiri (della durata di mezza giornata) per un mese abbondante. L'emocromo ha rilevato un basso numero di linfociti, ma VES, PCR, AST, ALT, creatinina, ANA, CCP, FR e acido urico erano tutti nella norma. La RM di entrambe le mani e la RM cerebrale non hanno rilevato anomalie.

Visto il calare dei sintomi, il reumatologo a metà marzo ha concluso che si trattasse di un'artrite post-infettiva di origine virale. Per le feste natalizie avevo contratto l'influenza causa contatto con bimbi piccoli malati, con sintomi che si erano risolti dopo tre settimane.

Da fine marzo soffro di secchezza oculare, mai avuta prima.

A inizio aprile i sintomi articolari erano scomparsi, eppure mi sono infortunato alla caviglia destra dopo mezz'ora di cyclette: la risonanza magnetica ha rilevato 3 versamenti articolari tuttora abbastanza invalidanti (tendine dell'estensore dell'alluce e articolazioni tibio-astragalica e sottoastragalica). Forse per compensazione, a metà aprile la caviglia sinistra comincia a darmi qualche fastidio negli stessi punti, cosa che dura occasionalmente tuttora.

I capogiri si sono rarefatti da un mese, ma da 15 giorni i dolori articolari ai membri superiori sono tornati, finora in forma lieve. Negli ultimissimi giorni ho avuto una forte spossatezza mattutina. Le analisi del sangue sono del tutto simili a quelle di fine febbraio, con però la VES passata da 4 a 13 (valori normali < 15).

Il perdurarsi della situazione mi angoscia non poco e nella mia regione (sud della Francia) è veramente difficile ottenere un appuntamento con un reumatologo in meno di 3 mesi, incluso lo specialista a cui mi ero rivolto a marzo.

A vostro avviso di cosa si tratta?
Potreste cortesemente indicarmi esami specifici che il medico di base può prescrivermi?

Grazie infinite.
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 334 16
Gentile,

I sintomi iniziali da lei riferiti potrebbero effettivamente far pensare ad una forma di artrite post-virale; la RMN della caviglia è compatibile col fatto traumatico da lei riportato, mentre una VES di 13 (anche se prima era 4) è assolutamente normale.
Per la secchezza oculare potrebbe fare prima di tutto una visita oculistica, in cui il collega valuterà se effettuare un test che misura l’entità della lacrimazione.

Se tutti gli autoanticorpi (ANA eccetera) sono negativi, direi che la possibilità di una malattia autoimmune sistemica è piuttosto remota.

Cordiali saluti

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille Dottore per la Sua risposta tempestiva.

L'infortunio alla caviglia me lo spiego solamente col fatto che ci fosse ancora un'infiammazione latente dovuta a questa artrite, seppur non percepibile, dato che non ho fatto uno sforzo così intenso o prolungato. Prima che mi cominciassero i dolori articolari facevo sport regolarmente...

Riguardo all'artrite stessa, ha senso cercarne la causa? Ho fatto qualche esame in più e ho riscontrato un leggera positività agli anticorpi anti-Saccharomyces cerevisiae (ASCA): IgG 27,6 UA (positivo > 25), IgA 10,4 (negativo). ANCA è negativo. Dovrei investigare ulteriormente per il morbo di Crohn? Non ho dolori intestinali, ma ho spesso feci non perfettamente formate. Per tutto il mese di febbraio, quando è cominciata l'artrite, avevo feci formate ma molto frequenti: fino a 4-5 volte al giorno. Con l'assunzione di probiotici ero tornato a 1 volta al giorno.

Sono nella norma anche: ferritina, LDH, beta2 microglobuline, Immunoglobuline G, Immunoglobuline M, elettroforesi delle proteine, MPO, PR3, enzima di conversione dell'angiotensina, CH50, C3, C4, zinco, albumina, calcio, vitamina D. Sono negativi: parvovirus B19 IgM (IgG è positivo, ma chissà quando mi infettai...); CMV IgM e IgG; Epstein Barr IgM (IgG è positivo causa infezione 14 anni fa); HIV, epatite B e C, sifilide.

Se il morbo di Crohn è da escludere, devo semplicemente aspettare che la situazione si risolva da sola, immagino? Sono già passati due mesi e mezzo. Dopo quanto tempo dovrei cominciare a preoccuparmi?

Grazie ancora.
[#3]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 334 16
La positività per ASCA non trova alcuno spazio nella diagnostica delle malattie infiammatorie croniche intestinali.

Se il suo reumatologo, che ha avuto modo di visitarla e valutare il caso di persona, ha escluso patologie di pertinenza, starei tranquillo.

Cordiali saluti

[#4]
Utente
Utente
Grazie per la conferma. Questi ultimi esami me li ha prescritti di recente un medico internista per escludere altre cause.

Posso sperare che nel giro di un mese o due l'insieme dei sintomi scompaia?

Grazie ancora.
[#5]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 334 16
Purtroppo non è possibile prevederne l’andamento, ma le forme post-virali in genere hanno un andamento autolimitante. Se così non fosse, può sempre effettuate una rivalutazione reumatologica.

[#6]
Utente
Utente
Buongiorno dott. D'Onofrio,

Ho eseguito una RM del bacino per la ricerca di una sacroileite e il referto del radiologo indica:
"Nessuna anomalia del segnale sulla sequenza STIR assiale e coronale che possa indicare sacroileite acuta.
Rimaneggiamenti del versante iliaco subcondrale a livello della porzione postero-inferiore dell'articolazione sacroiliaca sinistra, meno significativi a destra".

Non ho dolori al bacino né alla schiena, ma lo scopo della RM era per la diagnosi differenziale di una spondilite.

Ho scoperto di essere HLA-B27 positivo e ho un ASCA leggeremente positivo: IgG 27,6 UA (positivo > 25), IgA 10, 4 (negativo); ANCA è negativo. La vitamina D totale è bassa (20 ng/mL, intervallo di riferimento fra 30 e 60; nel mio messaggio precedente mi ero sbagliato a riguardo). Nelle urine sono nella norma eritrociti e leucociti; è stata rilevata qualche cellula epiteliale, presenza di cristalli amorfi e assenza di cilindri; flora microbica senza predominanza, 1000 UFC/ml; negativo a: Chlamydia, Trichomonas, Neisseria gonorrhoeae, Mycoplasma, Ureaplasma.

A cosa possono essere dovuti i rimaneggiamenti riscontrati? A traumi passati (che non mi risultano)? Potrebbero evolvere in sclerosi subcondrale ed essere segno di sacroileite?

Grazie mille.
[#7]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 334 16
La RM è negativa per spondilite. I rimaneggiamenti potrebbero essere esiti.

[#8]
Utente
Utente
Grazie mille per la conferma.

Il reumatologo che mi ha prescritto la RM mi diceva che i versamenti articolari alla caviglia che ho descritto precedentemente (tendine dell'estensore dell'alluce e articolazioni tibio-astragalica e sottoastragalica) possono considerarsi come tenosinoviti nel contesto di una spondilite. Ho letto però che nella spondilite si hanno piuttosto entesiti, ma la differenza fra le due condizioni non mi è chiarissima. Ho letto che si tratta di un'infiammazione nel punto in cui tendini si attaccano all'osso. La RM alla caviglia che ho fatto può dare chiarimenti a riguardo?