Lei è al corrente di quanto le ho riferito e se sì questa tipo di terapia è soddisfacente

A mia madre di anni 71, le è stata diagnosticata una condrocalcinosi (aghi di calcio) alle ginocchia e detta malattia si stà estendendo alle mani, ai polsi e alle spalle con un dolore lancinante e continuo che non le dà tregua.
Ho sentito parlare di una cura che si chiama radiosinoviortesi con ittrio 90.
Lei è al corrente di quanto le ho riferito e se sì questa tipo di terapia è soddisfacente?
Le chiedo inoltre se esistono delle terapie migliori (ozonoterapia, PST,filtraggio del sangue, farmacologiche già in uso ma con risultati non incoraggianti).
Ringrazio fin d'ora per la cortese risposta.
F.to Giangiacomo
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Dr. Pier Francesco Leucci Reumatologo 133 7
Il trattamento più vantaggioso per Sua madre è con Colchicina 1 cp al giorno (SOLO il primo giorno 3 cp distanziate di 6 ore, sapendo che può dare una marcata diarrea transitoria), del Paracetamolo 1 g due volte al giorno ed un eventuale FANS (va bene il Metacen 50 cp a colazione e cena).
Questo da utilizzare nelle fasi acute, mentre nei periodi intercritici consiglio di mantenere la Colchicina (sempre che lo stato epatico lo consenta). Cordiali saluti e controlli il pH renale e faccia un'eco renale per eventuali spot calcifici...

Pier Francesco Leucci
Specialista REUMATOLOGO
Già Coordinatore Responsabile Reumatologia per l'AUSL LE - LECCE -

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Dr. Giuseppe Germanò Reumatologo 175 4
Sostanzialmente, se la diagnosi di condrocalcinosi è corretta, il suggerimento del collega è quello più opportuno. Recentemente sono state studiate alcune metodiche terapeutiche innovative per il trattamento chimico della condrocalcinosi del ginocchio presso il servizio di reumatologia dell'università di siena (credo ancora a livello sperimentale). La sinoviectomia con ittrio è una metodica relativamente efficace da utilizzarsi in determinate forme di artriti dove le terapie farmacologiche di fondo, le artrocentesi e le infilatrazioni non risultano efficaci e pertanto quando la biomeccanica articolare rischia di essere compromessa dalla esuberanza di tessuto sinoviale, dal rischio di rottura di cisti sinoviali nel cavo popliteo. Ma NON credo sia necessrio tutto ciò per sua mamma.

Giuseppe Germanò

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Reumatologo attivo dal 2004 al 2010
Reumatologo
Concordo con i colleghi e aggiungo che può essere necessario talvolta un prolungamento della terapia con la colchicina alla posologia di 1 granulo a die alterni per periodi più o meno lunghi se il quadro clinico-sintomatologico lo ritiene.
Cordialmente
Dott. Ioannis Latinakis