Decorso post-stabilizzazione lombare
Gentili Dottori,
vi scrivo perchè vorrei riuscire a liberarmi, una volta per tutte, da tutta una serie di risentimenti provocati da un intervento di stabilizzazione dinamica sùbito a metà gennaio di quest'anno.
Nonostante siano passati praticamente 9 mesi, a tutt'oggi mi ritrovo con i muscoli lombari che, spesso e volentieri, purtroppo, si fanno "sentire" al limite tollerabile. Qualsiasi minima variazione meteorologica, ad esempio, sembra riportarmi al giorno dopo l'operazione...e spesso mi sento come se fossi ancora in blocco antalgico. A volte bruciano i tagli e, solo,in alcuni momenti avverto nitidamente la presenza dell'impianto, ma quello sarebbe il meno.
E' la sensazione di blocco e di rigidità muscolare a crearmi il maggior disagio.
Aggiungo che ho fatto mesi e mesi di fisioterapia ed ora vado regolarmente in piscina.
La mia esigenza nasce, soprattutto, dal fatto che, ora, non posso più permettermi di dedicarmi tempo per riprendermi ed io ero abituata ad una vita fatta di autobus, camminate per spostamenti etc etc..insomma una quotidianità che mal si concilia con il senso di rigidità e che non può più stare a ricasco del tempo, dell'umidità, del km a piedi di troppo e quant' altro. Inoltre, non voglio neanche abusare degli antidolorifici.
Vorrei, quindi, sapere se c'è un modo/terapia indicato nel mio caso, che possa giovarmi e che possa accelerare ed ottimizzare il processo di guarigione.
Grazie a chiunque voglia darmi un parere o un consiglio.
Cordialmente.
vi scrivo perchè vorrei riuscire a liberarmi, una volta per tutte, da tutta una serie di risentimenti provocati da un intervento di stabilizzazione dinamica sùbito a metà gennaio di quest'anno.
Nonostante siano passati praticamente 9 mesi, a tutt'oggi mi ritrovo con i muscoli lombari che, spesso e volentieri, purtroppo, si fanno "sentire" al limite tollerabile. Qualsiasi minima variazione meteorologica, ad esempio, sembra riportarmi al giorno dopo l'operazione...e spesso mi sento come se fossi ancora in blocco antalgico. A volte bruciano i tagli e, solo,in alcuni momenti avverto nitidamente la presenza dell'impianto, ma quello sarebbe il meno.
E' la sensazione di blocco e di rigidità muscolare a crearmi il maggior disagio.
Aggiungo che ho fatto mesi e mesi di fisioterapia ed ora vado regolarmente in piscina.
La mia esigenza nasce, soprattutto, dal fatto che, ora, non posso più permettermi di dedicarmi tempo per riprendermi ed io ero abituata ad una vita fatta di autobus, camminate per spostamenti etc etc..insomma una quotidianità che mal si concilia con il senso di rigidità e che non può più stare a ricasco del tempo, dell'umidità, del km a piedi di troppo e quant' altro. Inoltre, non voglio neanche abusare degli antidolorifici.
Vorrei, quindi, sapere se c'è un modo/terapia indicato nel mio caso, che possa giovarmi e che possa accelerare ed ottimizzare il processo di guarigione.
Grazie a chiunque voglia darmi un parere o un consiglio.
Cordialmente.
[#1]
Gent.le
"...non voglio neanche abusare degli antidolorifici...", questo mi sembra un buon inizio;
quali farmaci assume?
"... non posso più permettermi di dedicarmi tempo per riprendermi...",
mentre questa mi sembra una affermazione poco adeguata poichè prima viene il suo stato di salute e quindi i suoi impegni.
E credo che su ciò concorderà con me.
Pertanto vediamo quale potrebbe essere la via da seguire.
A 9 mesi dall'approccio chirurgico di stabilizzazione del rachi de lombare il persistere dei disturbi che illustra sembrerebbe confugurare un quadro di "failed surgery low back pain" ovverosia di un intervento che non ha dato gli effetti da Lei attesi ed auspicati.
Il collega che la operata cosa e come le aveva prefigurato il quadro post operatorio?
In ogni caso ritendo indicato un iter come quello che segue:
-valutazione clinica neurologica presso esperto in terapia del dolore;
-presa visione della documentazione sanitaria fino ad ora raccolta e "revisione critica" della medesima;
-eventuale effettuazione di esami strumentali e/o di laboratorio che dovessero rivelarsi indicati in corso di visita;
-pianificazione terapeutica.
Cordialmente.
"...non voglio neanche abusare degli antidolorifici...", questo mi sembra un buon inizio;
quali farmaci assume?
"... non posso più permettermi di dedicarmi tempo per riprendermi...",
mentre questa mi sembra una affermazione poco adeguata poichè prima viene il suo stato di salute e quindi i suoi impegni.
E credo che su ciò concorderà con me.
Pertanto vediamo quale potrebbe essere la via da seguire.
A 9 mesi dall'approccio chirurgico di stabilizzazione del rachi de lombare il persistere dei disturbi che illustra sembrerebbe confugurare un quadro di "failed surgery low back pain" ovverosia di un intervento che non ha dato gli effetti da Lei attesi ed auspicati.
Il collega che la operata cosa e come le aveva prefigurato il quadro post operatorio?
In ogni caso ritendo indicato un iter come quello che segue:
-valutazione clinica neurologica presso esperto in terapia del dolore;
-presa visione della documentazione sanitaria fino ad ora raccolta e "revisione critica" della medesima;
-eventuale effettuazione di esami strumentali e/o di laboratorio che dovessero rivelarsi indicati in corso di visita;
-pianificazione terapeutica.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Egr.
Dott.Poli,
grazie per la Sua cortese e tempestiva risposta.
Dopo aver preso morfina e toradol per un brevissimo periodo dopo l'intervento, sono passata a brufen 600 ed, infine, a tachipirina 500 all'occorrenza (occorrenza che, come dicevo, si manifesta un po'troppo spesso per i miei gusti...spesso, infatti, evito di assumerla). A volte, specie quando cambia il tempo, per "sciogliere" un po' i muscoli prendo giusto qualche goccia (mai più di 5 nell'arco della giornata) di alprazolam e devo dire che funziona bene specialmente quando vi sono perturbazioni che acuiscono i fastidi provocandomi anche un certo stato di irritabilità.Questa (l'irritabilità, intendo), a dir la verità, accadeva anche prima di tutta questa nefasta storia...purtroppo, ho sempre avuto, come dire, una certa "empatia" con le variazioni climatiche tanto da essere ufficialmente la meteorologa di casa! Solo che prima non avevo i postumi di un intervento...
Il mio neurochirurgo...beh ecco diciamo che la sua parte l'ha fatta tecnicamente bene (non ho motivo di credere il contrario) ma, dal profilo decorso post-operatorio, si è rivelato piuttosto scarso e mancante di una visione olistica della situazione!
Fosse stato per lui neanche la fisioterapia avrei dovuto fare...peccato che è proprio grazie a questa che ho ripreso velocemente la mobilità che avevo prima. Infatti, da un punto di vista funzionale, grazie a Dio, non vi sono deficit: cammino come prima, se voglio corro pure e l'ampiezza dei movimenti da bacino in giù è tornata esattamente come prima.
Mi aveva detto, velocemente al telefono, questo:"ci vorranno da uno a tre mesi, però tu hai avuto una diastasi articolare mica un'ernia!"
Insomma c'ho capito ben poco e, soprattutto, a distanza di tre mesi ero ancora a metà dell'opera e piena di dolori!
Oltretutto, ho dovuto mettere anche un ortotico perchè dopo l'intervento si è alterato un qualche equilibrio posturale che ha peggiorato la mia situazione mandibolare! (per fortuna, il bite sta funzionando a meraviglia).
In conclusione: io ora non so neanche quali dovrebbero essere le mie aspettative poichè non so come ci si dovrebbe sentire a distanza di nove mesi, non ho termini di paragone e non mi sono state fornite linee guida e probabilmente, ognuno di noi, richiede tempi e modi diversi...vedo un, seppur lento, miglioramento generale per fortuna ma, come dicevo, vorrei liberarmi di alcune costanti ( altalenante senso di rigidità, in primis) che vanno, logicamente, ad alterare la mia qualità della vita (vita che, a 31 anni, dovrebbe essere la più dinamica possibile)!
Ad ogni modo, La ringrazio, nuovamente, molto per quello che ritengo, in effetti, un giusto consiglio che provvederò, quanto prima, a seguire.
Cordialmente.
Dott.Poli,
grazie per la Sua cortese e tempestiva risposta.
Dopo aver preso morfina e toradol per un brevissimo periodo dopo l'intervento, sono passata a brufen 600 ed, infine, a tachipirina 500 all'occorrenza (occorrenza che, come dicevo, si manifesta un po'troppo spesso per i miei gusti...spesso, infatti, evito di assumerla). A volte, specie quando cambia il tempo, per "sciogliere" un po' i muscoli prendo giusto qualche goccia (mai più di 5 nell'arco della giornata) di alprazolam e devo dire che funziona bene specialmente quando vi sono perturbazioni che acuiscono i fastidi provocandomi anche un certo stato di irritabilità.Questa (l'irritabilità, intendo), a dir la verità, accadeva anche prima di tutta questa nefasta storia...purtroppo, ho sempre avuto, come dire, una certa "empatia" con le variazioni climatiche tanto da essere ufficialmente la meteorologa di casa! Solo che prima non avevo i postumi di un intervento...
Il mio neurochirurgo...beh ecco diciamo che la sua parte l'ha fatta tecnicamente bene (non ho motivo di credere il contrario) ma, dal profilo decorso post-operatorio, si è rivelato piuttosto scarso e mancante di una visione olistica della situazione!
Fosse stato per lui neanche la fisioterapia avrei dovuto fare...peccato che è proprio grazie a questa che ho ripreso velocemente la mobilità che avevo prima. Infatti, da un punto di vista funzionale, grazie a Dio, non vi sono deficit: cammino come prima, se voglio corro pure e l'ampiezza dei movimenti da bacino in giù è tornata esattamente come prima.
Mi aveva detto, velocemente al telefono, questo:"ci vorranno da uno a tre mesi, però tu hai avuto una diastasi articolare mica un'ernia!"
Insomma c'ho capito ben poco e, soprattutto, a distanza di tre mesi ero ancora a metà dell'opera e piena di dolori!
Oltretutto, ho dovuto mettere anche un ortotico perchè dopo l'intervento si è alterato un qualche equilibrio posturale che ha peggiorato la mia situazione mandibolare! (per fortuna, il bite sta funzionando a meraviglia).
In conclusione: io ora non so neanche quali dovrebbero essere le mie aspettative poichè non so come ci si dovrebbe sentire a distanza di nove mesi, non ho termini di paragone e non mi sono state fornite linee guida e probabilmente, ognuno di noi, richiede tempi e modi diversi...vedo un, seppur lento, miglioramento generale per fortuna ma, come dicevo, vorrei liberarmi di alcune costanti ( altalenante senso di rigidità, in primis) che vanno, logicamente, ad alterare la mia qualità della vita (vita che, a 31 anni, dovrebbe essere la più dinamica possibile)!
Ad ogni modo, La ringrazio, nuovamente, molto per quello che ritengo, in effetti, un giusto consiglio che provvederò, quanto prima, a seguire.
Cordialmente.
[#3]
Circa la affermazione "...Il mio neurochirurgo...beh ecco diciamo che la sua parte l'ha fatta tecnicamente bene (non ho motivo di credere il contrario) ma, dal profilo decorso post-operatorio, si è rivelato piuttosto scarso e mancante di una visione olistica della situazione!..." posso dire di condividere la seconda parte ovverosia "...dal profilo decorso post-operatorio, si è rivelato piuttosto scarso e mancante di una visione olistica della situazione!...".
A 9 mesi dallìapprocchio chirurgico le sue condizioni di salute dovrebbero essere assolutamente migliori.
Già al primo contattto avevo espresso il parere seppur "visto da qua", come il suo fosse un caso di "failed surgery low back pain".
Cosa fare?
Intanto mi sembrerebbe indicato e doveroso un chiarimento con il collega che la ha operata. Senta cosa dice, cosa pensa, cosa propone.
Successivamente al persistere del dolore cronico e della conseguente limitazione funzionale come già scritto la via da percorrere è quella di:
-una preliminare valutazione clinica neurologica/neurochirurgica presso esperto in terapia del dolore;
pertanto una "seconda opinione";
-presa visione della documentazione sanitaria e "revisione critica" della medesima;
-eventuale effettuazione di esami strumentali e/o di laboratorio che dovessero rivelarsi indicati in corso di visita;
-pianificazione terapeutica.
Cordialmente.
A 9 mesi dallìapprocchio chirurgico le sue condizioni di salute dovrebbero essere assolutamente migliori.
Già al primo contattto avevo espresso il parere seppur "visto da qua", come il suo fosse un caso di "failed surgery low back pain".
Cosa fare?
Intanto mi sembrerebbe indicato e doveroso un chiarimento con il collega che la ha operata. Senta cosa dice, cosa pensa, cosa propone.
Successivamente al persistere del dolore cronico e della conseguente limitazione funzionale come già scritto la via da percorrere è quella di:
-una preliminare valutazione clinica neurologica/neurochirurgica presso esperto in terapia del dolore;
pertanto una "seconda opinione";
-presa visione della documentazione sanitaria e "revisione critica" della medesima;
-eventuale effettuazione di esami strumentali e/o di laboratorio che dovessero rivelarsi indicati in corso di visita;
-pianificazione terapeutica.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 12/10/2014.
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