Il medico mi tranquillizza penso si tratti

Egr. Dottore,
ho scoperto da circa due mesi di essere affetto da prostatite (in effetti è da circa un anno che soffro di questi problemi, saltuariamente), ma non mi era stata mai
diagnosticata come tale in quanto abatterica e senza troppi sintomi.
Il problema è che non avendo grossi dolori non ho mai approfondito in quanto il medico consultato a suo tempo mi disse che i disturbi erano solo una
leggera infiammazione dell'epididimo associata ad un pò di colite, dovuta a colon irritabile.
Ora, a seguito di una uretrite (non gonococcica...così ha detto l'urologo senza però fare esami), ho effettuato una serie di esami, tra cui il psa (che è risultato sopra i livelli), ed ho avuto un'accentuazione dei disturbi (tipici di prostatite cronica come dolore pelvico, fastidio lombo/sacrale, fastidio rettale ecc...)
Sono stato sottoposto a cura antibiotica e successivamente, antibatterica ma, in ogni caso, il disturbo persiste anche se la prostata, al tatto, non appare dolente e l'urinocoltura è negativa.
Anche se il medico mi tranquillizza penso si tratti di prostatite cronica.
Esiste una cura definitiva o esami specifici che possano individuare con esattezza il problema e i farmaci adatti?
E se così non fosse esistono cure che riducano i fastidi, ed infine, può questo disturbo causare altri problemi in futuro all'organo o altre patologie ad essi collegati?
La ringrazio molto se vorrà rispondere.
Cordialmente.
Paolo T.
[#1]
Dr. Gianfranco Savoca Urologo, Andrologo 47 1
Caro utente,
la prostatite cronica, soprattutto abatterica è una entità nosologica spesso difficile da diagnosticare e quindi da trattare. Soprattutto in un soggetto come lei, affetto da colon irritabile e colite, i sintomi possono creare problemi di diagnosi differenziale, nonchè essere aggravati dalla situazione intestinale. Per quanto riguarda la terapia dei sintomi prostatici, esistono farmaci che si usano perla ipertrofia prostatica che possono dare beneficio anche in presenza di infiammazione cronica. Credo però che se la diagnosi di flogosi cronica è corretta, la prima cosa da fare sia escludere una sclerosi del collo vescicale che può essere presente come complicanza della flogosi mai trattata. Inoltre è molto importante regolarizzare l'intestino. Cordiali saluti
Visita www.microchirugiandrologica.com

Dott. G. Savoca
Direttore U.O. di Urologia
A.R.N.A.S Civico di Palermo

[#2]
dopo
Attivo dal 2003 al 2003
Ex utente
Gent.mo Dott. Savoca,
innanzitutto molte grazie per la risposta e poi, se mi permette, un'ultima cosa....cosa occorre fare di preciso per diagnosticare un'eventuale sclerosi del collo vescicale? esiste un'esame appropriato?
Cordialmente.
Paolo
[#3]
Dr. Gianfranco Savoca Urologo, Andrologo 47 1
innanzitutto dovrebbe fare una uroflussimetria (cioè mingere in un vaso collegato ad un computer)per verificare una eventuale ostruzione, seguita da una ecografia che verifichi anche il residuo post-minzionale. Se l'ostruzione esiste esiste si può passare ad esami più invasivi e, a discrezione del collega che la segue, potrà eseguire una uretroscopia flessibile o una cistografia minzionale (o entrambe). Però, ripeto, nel suo caso, molti sintomi potrebbero essere dovuti alla concomitanza dei problemi intestinali. Saluti
[#4]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
caro Utente,
della ipotetica "prostatite cronica" io darei un'altra impostazione.
Mi affiderei ad uno specialista e farei le terapie prescritte per tutto il "lungo" tempo necessario, senza cercare nuove soluzioni.
Diffidi dalle iniezioni intraprostatiche !!!!!
E' difficile curare una patologia così multiforme senza poter visitare il paziente ed analizzare tutte le indagini

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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