Colica renale in gravidanza

Buongiorno, chiedo un parere riguardo alla situazione del titolo, non sono la ragazza in gravidanza ma scrivo per conto suo.


In sostanza la mia compagna è alla seconda gravidanza, 28 settimane ad ora, la prima risalente al 2023.
Sia durante la prima sia durante questa ha avuto e ha tuttora problemi di coliche renali dovute a calcoli, nella prima solo presunto, in questa verificato e misurato a 9, 5mm
Questo calcolo è posizionato esattamente davanti all’uretere, provancandole dolori molto forti alla parte lombare della schiena e contrazioni costanti quotidianamente, spesso lasciandola senza forze e senza fiato.


È ormai da un mese abbondante che facciamo dentro e fuori dal pronto soccorso per trovare una soluzione che puntualmente non viene trovata.
La settimana di Natale è stata ricoverata 7 giorni in Veneto, dove avevano ventilato la possibilità di posizionare uno stent renale (cosa già fatta in precedenza per la prima gravidanza).

Dopo una settimana di antidolorifici in cui il dolore sembrava essere stato contenuto e nessun posizionamento di stent ureterale dato che non si è mai presentato un quadro settico, sembrava che la cosa si fosse risolta.


Ora invece è attualmente ricoverata da una settimana in un altro ospedale in Emilia Romagna, in cui ginecologi, ostetriche e urologi continuano a rimpallarsi la questione dicendo che lo stent non si può mettere perché non ci sono infezioni, gli antidolorifici non si possono continuare per altri due mesi (anche perché già ora non stanno più facendo effetto) e comunque un parto prematuro è da evitare, nonostante il collo dell’utero sia già accorciato da 3.2cm di due settimane fa a 2.6cm di 4 giorni fa e lei abbia frequenti perdite di mucosa a volte accompagnate da sangue.

Tutto questo risulta in una grande confusione e un disagio sia per me che devo prendere spesso ferie e permessi dal lavoro per badare all’altra bimba ma soprattutto per la mia fidanzata che è da settimane sull’orlo di un esaurimento mentale.

A questo punto un urologo e comunque un medico generalmente non dovrebbe accantonare la prassi del quadro settico e procedere per evitare gravidanze pre termine, infezioni e un disagio soprattutto mentale per chi ci si trova dentro?
Io capisco che ci sia una procedura da rispettare, però parlando della salute di non una ma due persone (quella nella pancia comunque un minimo risente sicuramente di tutti gli antidolorifici presi in continuazione), non sarebbe il caso di utilizzare i dolori come indicatore di allarme?


Ringrazio in anticipo per le risposte
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Dr. Paolo Piana Urologo 44.9k 1.9k
In effetti in queste situazioni noi non abbiamo mai avuto dubbi sull'inserimento dello stent. Se ci sono dei problemi anestesiologici o di altro tipo, noi provvediamo a far inserire dai radiologi interventisti un drenaggio renale diretto (nefrostomia percutanea) eseguibile anche in semplice anestesia locale. Il tutto da mantenere ovviamente fino all'espletamento del parto, quando si penserà anche alla risoluzione del calcolo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Secondo una sua opinione esiste un modo per calcare di più in modo da avere un trattamento al problema? O in generale qualcosa che possiamo fare noi?
Al di là di tenere sotto controllo la situazione e rivolgersi a più medici possibile