Tumore prostatico
Buonvgiirni chiedo parere su esito RX e vostra lettura.
ETA 80 ANNI.
Buona salute generale.
In precedente cura da 5 anni per IP benigna con successo.
Ultimo anno rialzo PSA.
.
Quesito diagnostico: rialzo valore PSA
Sono state riprese sequenze di dettaglio con pesature in T2 e diffusione
completate da sequenze dinamiche durante iniezione in vena di MdC pe
Si referta secondo criteri PIRADS ver 2.1
Precedente RM della 20 03 18 negativa.
Prostata con diametri di 41 X 33 X 47 mm (CCx AP x LL) e volume di
pavimento vescicale.
PSA 09, 99 ng ml-ratio 10, 51%
La porzione centrale presenta aspetto disomogeneo per plurime formaz
margini netti senza evidenza di alterazioni sospette nelle sequenze con
diffusività in quadro a bassa probabilità per patologia clinicamente signit
La porzione periferica prostatica presenta attualmente all'apice 2 aree
anteriore dx di 12 mm e postero-laterale dx di 8 mm dotate di evidente
per patologia clinicamente significativa (Pl-RADS 4).
Aspetto sottile e regolare della capsula prostatica.
Non adenopatie clinicamente significative in ambito pelvico.
Non versamenti.
Regolare rappresentazione delle vescicole seminali.
La vescica presenta pareti uniformi indenne da ispessimenti patologici.
Non dilatazione degli ureteri pelvici.
CR2 nodulazioni apicali probabili per patologia clinicamente significativ.
ETA 80 ANNI.
Buona salute generale.
In precedente cura da 5 anni per IP benigna con successo.
Ultimo anno rialzo PSA.
.
Quesito diagnostico: rialzo valore PSA
Sono state riprese sequenze di dettaglio con pesature in T2 e diffusione
completate da sequenze dinamiche durante iniezione in vena di MdC pe
Si referta secondo criteri PIRADS ver 2.1
Precedente RM della 20 03 18 negativa.
Prostata con diametri di 41 X 33 X 47 mm (CCx AP x LL) e volume di
pavimento vescicale.
PSA 09, 99 ng ml-ratio 10, 51%
La porzione centrale presenta aspetto disomogeneo per plurime formaz
margini netti senza evidenza di alterazioni sospette nelle sequenze con
diffusività in quadro a bassa probabilità per patologia clinicamente signit
La porzione periferica prostatica presenta attualmente all'apice 2 aree
anteriore dx di 12 mm e postero-laterale dx di 8 mm dotate di evidente
per patologia clinicamente significativa (Pl-RADS 4).
Aspetto sottile e regolare della capsula prostatica.
Non adenopatie clinicamente significative in ambito pelvico.
Non versamenti.
Regolare rappresentazione delle vescicole seminali.
La vescica presenta pareti uniformi indenne da ispessimenti patologici.
Non dilatazione degli ureteri pelvici.
CR2 nodulazioni apicali probabili per patologia clinicamente significativ.
È necessario eseguire biopsie della prostata con metodica di fusione, mirate alle zone sospette.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Buongiorno,
in seguito ad un aumento del PSA totale a 9 ng/ml e' corretta l'indicazione ad eseguire una risonanza magnetica multiparametrica della prostata, esame utile per comprendere se tale aumento puo' essere determinato da un incremento benigno della prostata ( ipertrofia prostatica benigna), da fenomeni infiammatori nella ghiandola prostatica o da una neoplasia. La RM fornisce uno score detto PIRADS che va da 1 a 5. I valori 4 e 5 sono indicativi di un elevato rischio ( non certezza) per neoplasia e devono essere verificati sempre da una biopsia prostatica. La biopsia prostatica su piccole lesioni come quelle indicate di 12 e 8 mm, deve utilizzare una tecnica moderna di fusione d'immagine che permette di dirigere con precisione l'ago bioptico sulla lesione ed avere un esame istologico mirato.
Permettetemi pero' di dire che forse, in un paziente di 80 anni, tutto questo iter poteva essere interrotto all'inizio. E' fondamentale per l'uomo eseguire periodicamente un dosaggio del PSA per una eventuale diagnosi precoce di tumore prostatico, iniziando a 50 anni o anche a 45 anni in caso di familiarita', ma generalmente tale necessita' dovrebbe essere interrotta ad una eta' che raggiunge gli 80 anni.
Questo perche' a questa eta' i rischi per una progressione di una neoplasia prostatica iniziale potrebbero essere inferiori dei rischi associati ad un trattametno della stessa. In altre parole un tumore prostatico in fase iniziale a 80 anni puo' progredire lentamente senza creare sintomi o problemi di sopravvivenza per tutta la vita del paziente. Al contrario una radioterapia od una terapia medica di blocco androgenico per il suo trattamento potrebbe causa effetti collaterali locali o generali importanti a questa eta'.
Comunque, una volta iniziato l'iter come in questo caso ed arrivati alla RM che mostra due piccole formazioni intraprostatiche sospette per neoplasia, e' consigliabile concludere lo stesso con la biopsia.
La biopsia puo' avere effetti collaterali considerando l'eta' del paziente, da infezione, sanguinamento e blocco urinario, anche se nella maggior parte dei casi risulta minimamente fastidiosa.
un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza di Roma
in seguito ad un aumento del PSA totale a 9 ng/ml e' corretta l'indicazione ad eseguire una risonanza magnetica multiparametrica della prostata, esame utile per comprendere se tale aumento puo' essere determinato da un incremento benigno della prostata ( ipertrofia prostatica benigna), da fenomeni infiammatori nella ghiandola prostatica o da una neoplasia. La RM fornisce uno score detto PIRADS che va da 1 a 5. I valori 4 e 5 sono indicativi di un elevato rischio ( non certezza) per neoplasia e devono essere verificati sempre da una biopsia prostatica. La biopsia prostatica su piccole lesioni come quelle indicate di 12 e 8 mm, deve utilizzare una tecnica moderna di fusione d'immagine che permette di dirigere con precisione l'ago bioptico sulla lesione ed avere un esame istologico mirato.
Permettetemi pero' di dire che forse, in un paziente di 80 anni, tutto questo iter poteva essere interrotto all'inizio. E' fondamentale per l'uomo eseguire periodicamente un dosaggio del PSA per una eventuale diagnosi precoce di tumore prostatico, iniziando a 50 anni o anche a 45 anni in caso di familiarita', ma generalmente tale necessita' dovrebbe essere interrotta ad una eta' che raggiunge gli 80 anni.
Questo perche' a questa eta' i rischi per una progressione di una neoplasia prostatica iniziale potrebbero essere inferiori dei rischi associati ad un trattametno della stessa. In altre parole un tumore prostatico in fase iniziale a 80 anni puo' progredire lentamente senza creare sintomi o problemi di sopravvivenza per tutta la vita del paziente. Al contrario una radioterapia od una terapia medica di blocco androgenico per il suo trattamento potrebbe causa effetti collaterali locali o generali importanti a questa eta'.
Comunque, una volta iniziato l'iter come in questo caso ed arrivati alla RM che mostra due piccole formazioni intraprostatiche sospette per neoplasia, e' consigliabile concludere lo stesso con la biopsia.
La biopsia puo' avere effetti collaterali considerando l'eta' del paziente, da infezione, sanguinamento e blocco urinario, anche se nella maggior parte dei casi risulta minimamente fastidiosa.
un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza di Roma
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Utente
Buonasera dottore, grazie per la risposta e le indicazioni. Abbiamo fissato presso il San Raffaele con urologo specializzato in questa tecnica. Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 475 visite dal 27/02/2025.
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