Mio padre dopo risonanza magnetica sospetto k prostatico

Buongiorno,
Mio padre 61 anni fine dicembre Psa totale 7 oggi dopo un mese di catetere perché faceva fatica ad urinare psa 154 e risonanza magnetica con il seguente esito:

Completo sovvertimento della ghiandola prostatica a profili mal riconoscibili e ad intensità di segnale marcatamente disomogenea con discreto enhancement contrastografico, in relazione alla presenza di tessuto solido estesamente infiltrante le vescichette seminali (non riconoscibili) e la vescica sul versante postero-inferiore e laterale sinistro ove si rileva un marcato e irregolare ispessimento parietale (spessore max 16 mm).
Vescica non ulteriormente valutabile in quanto pressoché depleta, contenente CV cuffiato.

Posteriormente, tale tessuto si estende a obliterare gli angoli retto-prostatici con estesa infiltrazione del tessuto adiposo mesorettale sino a contattare il retto medio-basso sul versante anteriore (da ore 9 a ore 1), a pareti ispessite e disomogenee a tale livello.

Marcato ispessimento della fascia mesorettale dotata di disomogeneo enhancement
contrastografico, in particolare sul versante destro ove si rileva grossolano tessuto solido di diametri assiali massimi 53 x 25 mm, esteso parzialmente anche in sede presacrale.

Multiple adenopatie globose in sede iliaca interna, esterna ed otturatoria bilaterale, le maggiori in sede iliaca esterna sinistra di diametri massimi 36 x 27 mm e iliaca interna
destra di 21 x 16 mm.

Non adenomegalie in sede inguinale bilaterale.




Diffuso sovvertimento osseo dei segmenti scheletrici inclusi nel volume di scansione, riferibili a secondarismi.

Ai limiti superiori del volume di scansione si documenta dilatazione dell'uretere sinistro nel tratto lombare, di calibro massimo 11 mm, con progressivo restringimento nel tratto prevescicale, verosimilmente infiltrato dal tessuto solido sovradescritto.
Lieve ectasia
dell'uretere prevescicale destro.

Minima falda fluida in scavo pelvico con imbibizione edemigena del tessuto adiposo prevescicale e presacrale.

Alcune areole dotate di enhancement periferico, la maggiore di 30 x 13 mm, nel contesto dei muscoli glutei a destra, di verosimile natura ascessuale (in anamnesi: pregressi ascessi glutei a sinistra, a precedente TC del 1/11/24).


Vorrei chiarimenti su questa risonanza per capire bene cosa può avere mio padre, se è curabile e si può operare.


Grazie
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Il quadro assai evidente è quello di un tumore avanzato della prostata, con interessamento dei linfonodi e dello scheletro. Vi è anche una iniziale sofferenza del rene sinistro, per ostruzione del su scarico in vescica. Si tratta di una situazione di competenza dell'oncologia medica. L'unica necessità operativa riguarda appunto la salvaguardia funzionale del rene sinistro, che necessiterà l'inserimento di uno stent ureterale (endoprotesi o doppio-j) e se non possibile, l'inserimento di una nefrostomia percutanea attraverso il fianco.
Non riusciamo tanto a spiegarci come due mesi fa il PSA potesse essere solo 7 ng/ml ed ancora come la TAC di nizio Novembre non evidenziasse una situazione che certamente non si è evoluta in soli tre mesi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, c’è una possibilità di guarigione, o un prolungamento della vita in modo normale?
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Nella nostra risposta precedente abbiamo omesso di scrivere che, anche se la diagnosi è evodente, sarà comunque indispensabile avere un riscontro istologico definitivo, pertanto bisognerà eseguire almeno una biopsia.
Il tumore della prostata è quasi sempre ormono-dipendente, pertanto il blocco androgenico totale, associato ad altro tipo di chemioterapia. può essere molto efficace.

Paolo Piana
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 742 41
Buongiorno,
la situazione descritta sembra essere relativa ad una diagnosi tardiva di tumore prostatico con invasione importante delle strutture circostanti compresa la vescica e lo sbocco ureterale di un rene.
LA diagnosi deve essere confermata con una biopsia prostatica e contemporaneamente bisogna verificare la presenza di disseminazione a distanza prevalentemente ossea ma non solo, che la risonanza non riesce a valutare. Deve quindi eseguire una PET TC con PSMA total body.
Se confermata la situazione non e' curabile ma bisogna cercare di rallentare il piu' possibile trovando una soluzione soprattutto per la funzione renale ed il possibile coinvogimento intestinale rettale.
Il rene sinistro bloccato dalla neoplasia deve essere drenato probabilmente attraverso una nefrostomia, una drenaggio direttamente nel rene dalla regione lombare. Vista la situazione e' improbabile che si riesca a drenare il rene dall'interno della vescica con uno stent.
LA terapia sara' soprattutto farmacologica associata a trattamenti per cercare di mantenere la funzione renale valida e gestire le complicanze.


Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza di Roma
https://alessandrosciarra.it

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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Utente
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Grazie per la risposta, ma questa nefrostomia del rene sarà temporanea o permanente?
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Si auspica che la chemio-ormonoterapia possa portare col tempo ad un miglioramento della situazione interna e risoluzione almeno parziale dell’ostruzione dell’uretere.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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