Dolore testicolo e neuropatia post intervento varicocele: cosa fare?
Primo intervento varicocele 2012 (zero dolore, fatto per "prevenzione").
Sto bene per 10 anni, a Luglio 2022 sento un dolore fitto alle vene intorno al testicolo sinistro e addome basso, stesso lato.
A giugno 2023 mi offrono una embolizzazione con spirali metalliche per recidiva varicocele (dopo ecografia).
Accetto, una scelta che si rivela catastrofica.
Radiologo interventista inserisce 30cm di spirali metalliche nella vena spermatica.
Mi rendono quasi disabile.
Incapace di camminare, dormire, salire le scale, guidare, ecc.
Il dolore è di chiara natura neuropatica, con scosse continue dal fianco sinistro fino al testicolo, passando per l'addome e l'inguine.
Diagnosi di neuropatia genitofemorale e ileoinguinale.
Disperato, 4 mesi dopo, e dopo aver consultato una ventina di urologi che si rifiutano di intervenire data la complessità della situazione, mi affido a uno dei migliori urologi d'Italia.
Decidiamo che una laparoscopia robotica potrebbe ridarmi un po' di qualita' di vita.
Rimuove intera parte della vena spermatica embolizzata contenente le spirali col robot (5 incisioni).
A 3-4 mesi dall'operazione, con tante terapie mediche, fisioterapia e integratori, recupero al 90%, i dolori neuropatici pian piano scompaiono, rimane solo un nuovo dolore non più neuropatico al testicolo sx.
Da un po' di noia al tatto, ma tutto sommato è lieve, ci posso convivere.
Sembra la fine di un incubo, posso tornare alla mia vita, sport e palestra.
Purtroppo un mese fa (Settembre 2025) ritorna il dolore, molto acuto.
Sento dolore fittissimo al testicolo sx, addome basso, inguine, e anche le scosse elettriche ritornano nell'interno coscia sx, pene sul lato sinistro.
Noto liquido nello scroto (testicolo sx il doppio del dx).
Pronto soccorso: diagnosi di idrocele.
Tre settimane dopo vedo l'urologo che mi ha operato la prima volta nel 2012, fa ecografia, mi dice che non e' idrocele, ma una cisti (linfocele) che si e' formata a causa dello stress a cui sono stati sottoposti i vasi linfatici durante le varie operazioni (soprattutto l'ultima).
Mi dice che: 1) aspettare per vedere se passa (potrebbe accadere secondo lui), facendo nel frattempo spermiocoltura e Augmentin per una settimana; 2) se non passa, aspirazione per vedere se è la causa del dolore; 3) se così fosse e se dovesse riformarsi il linfocele dopo l'aspirazione, operarmi (taglio sullo scroto), rimuovendo definitivamente il linfocele.
Sono davvero affranto, non so cosa fare, ho paura di un altro intervento dopo il calvario degli ultimi anni.
Vi sarei grato se poteste darmi indicazioni su come procedere.
Potrebbe davvero essere il linfocele a causare questi dolori, premendo su strutture nervose nello scroto e sulla zona genitofemorale?
Inoltre, potrebbe il linfocele interessare anche la zona inguinale e dietro l'addome?
Potrebbe un'ernia inguinale magari di piccole dimensioni causare questi problemi?
Grazie in anticipo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Il dottore che ha diagnosticato il linfocele ha effettuato una ecografia scrotale in aggiunta alla palpazione. Suggerirebbe altri esami lei?
Mi chiedevo, potrebbe davvero essere il linfocele a causare questi dolori, magari premendo su strutture nervose?
Inoltre, potrebbe il linfocele interessare anche la zona inguinale e dietro l’addome?
Grazie di nuovo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
La TAC addome aiuterà sicuramente. C'è qualche patologia in particolare che vorrebbe escludere o confermare con la TAC addome?
Grazie nuovamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Purtroppo i miei sintomi continuano a peggiorare, il dolore al testicolo e nello scroto in generale non mi permette di svolgere attivita' normali, come camminare, piegarmi e prendere roba pesante. Ma quello che mi preoccupa di più è un continuo formicolio, pesantessa e dolore nell'interno coscia (stesso lato), non sempre nella stessa posizione, varia, a volte anche sulla parte frontale della coscia. Mi chiedo a questo punto dottore, ma è possibile che questo sia un linfedema genitale, più che un linfocele? Potrebbero i tre interventi al varicocele (aperto, embolizzazione con spirali e laparoscopia per rimuovere la vena gonadica) aver causato un danno ai vasi linfatici, portando a un linfedema? Dice che è una ipotesi da considerare? La ringrazio di nuovo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Asimmetria delle borse scrotali per incremento volumetrico della sinistra con lieve ispessimento ed iperemia delle
relative tuniche scrotali.
Didimo destro in sede scrotale, di morfologia, dimensioni (32x25x47 mm) e segnale regolari ove si eccettui minima
ectasia della rete testis. Epididimo destro di morfologia e segnale nei limiti della norma. Lieve idrocele destro. Non
evidenza di segni di varicocele a destra.
Didimo sinistro in sede scrotale, di morfologia e dimensioni regolari (30x28x48 mm) e segnale lievemente
disomogeneo per la presenza, sul versante polare postero-superiore, di eccentrica areola periferica semilunare di
incremento di segnale in T2/FAT SAT ed ipovascolarizzata rispetto al restante parenchima ghiandolare da segni di
sofferenza tissutale (flogistica?).
Formazione cistica oblunga (d. max sul piano assiale di circa 8x6 mm ed estensione longitudinale di circa 28 mm)
a carico dell'epididimo sinistro ove mostra segnale disomogeneo per micronuclei di basso segnale in T2.
Cospicuo idrocele sinistro che mostra, sul versante sovra-testicolare, aspetto pseudo-saccato (d. max sul piano
assiale 35x20 mm LLxAP) con estensione longitudinale di circa 45 mm verso l'alto affiorando nel canale inguinale
omolaterale. Spiccata ectasia del plesso venoso peri-testicolare sul versante posteriore e polare inferiore come da
marcato varicocele.
Nei limiti per morfologia, calibro e segnale i dotti deferenti da ambo i lati.
Distensione adiposa di ambedue gli anelli inguinali interni e del tratto iniziale di ambedue i canali inguinali con
ectasia del plesso venoso del funicolo spermatico da ambo i lati lungo il loro decorso e a livello degli anelli inguinali
interni, prevalentemente a sinistra.
Regolare morfologia e segnale dei piani muscolari di ambedue i cingoli pelvici, specie a livello del triangolo di
Scarpa (muscolo sartorio e muscolo adduttore lungo). Pervi e di calibro regolari i vasi arteriosi e venosi degli assi
iliaco-femorali da ambo i lati.
Nello scavo pelvico, ectasia del plesso venoso peri-vescicolo-prostativo e di quello peri-vescicale da ambo i lati,
specie sul versante di sinistra e in sede sotto-pubica.
Prostata di dimensioni nei limiti (DT: 34 mm) con lieve disomogeneità di segnale della zona transizionale; zona
periferica simmetrica, di spessore nei limiti e segnale T2 lievemente ridotto come da esiti flogistici.
Vescicole seminali asimmetriche per prevalente distensione della sinistra, ambedue di morfologia e segnale nei
limiti.
Vescica in sede, modicamente distesa, a pareti non ispessite ispessite ed elastiche, contenuto omogeneo senza
evidenza di lesioni vegeto-infiltranti.
Cieco pelvico. Aspetto conglomerato delle anse dell'ileo pelvico. Aspetto collabito e lieve iperemia aspecifica delle
pareti del sigma-retto.
Non evidenza di significative linfoadenomegalie lungo le catene iliaco-otturatorie ed iliache esterne da ambo i lati.
Nodulazioni linfonodali sub- e peri-centimetriche reattive in sede inguinale bilaterale.
Non evidenza di falde ascitiche a livello dei recessi peritoneali dello scavo pelvico ove si eccettui sottile falda fluida
nello sfondato retto-vescicale.
Piccola erosione corticale ed edema midollare sub-condrale sul versante iliaco della sincondrosi sacro-iliaca destra
come da lieve sacro-ileite.
Cosa ne pensa?
A distanza non è possibile dare indicazioni precise, però pensiamo che la situazione debba essere risolta chirurgicamente (drenaggio dell'idrocele ed eversione della tunica vaginale del testicolo). Nel contempo potrà essere rimossa anche la cisti dell'epididimo. Sulle varici venose si interverrà se un eco-doppler eseguito preventivamente confermerà che siano rifornite di sangue refluente, oppure si tratti solo dei residui disabitati del varicocele precedente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Devo aggiornarla sulla situazione. In realtà sabato mattina l'urologo primario del mio ospedale mi ha aspirato la cisti di fluido dell'epididimo con una siringa, tutto abbastanza velocemente e quasi totalmente indolore. La cisti è scomparsa del tutto da allora e non si è riformata (per ora). Ovviamente c'è il pericolo che si riformi e questo mi è stato spiegato. Il primario ha aspirato liquido giallastro confermando così che la cisti fosse davvero un linfocele. L'aspirazione ha sicuramente migliorato la pressione sul testicolo da subito, con diminuzione del dolore testicolare.
Detto questo, come suggerisce lei, c'è un cospicuo idrocele e l'onnipresente varicocele a sinistra (nonstante l'asportazione della gonadica e precendenti interventi di varicocele).
Le vorrei porre due domande.
1. Noto che non ha commentato sulla distensione adiposa di ambedue gli anelli inguinali interni e del tratto iniziale di ambedue i canali inguinali. Potrebbe essere questa un'ernia inguinale che cause dolore e scosse continue nel testicolo, addome e gamba sx che sono in effetti i sintomi piu' significativi che stanno davvero creando ostacoli seri alla mia vita quotidiana?
2. Possiamo a questo punto escludere con certezza un danno al sistema linfatico, oppure per ora non possiamo, dato il linfocele?
Grazie mille di nuovo.
Quanto osservato a livello inguinale non sono ernie ma solo una vaga predisposizione anatomica a svilupparle. Non pensiamo che sia questo la causa dei suoi disturbi. Piuttosto, se vi è la tendenza all'irradiazione alla coscia, si potrebbe penare ad una persistente irritazione del nervo genito-femorale, irritto prima dagli esiti della sclero-embolizzazione e poi dalla dissezione anatomica dell'intervento laparoscopico.
Raccomanderemmo l'esecuzione dell'eco-doppler venoso per definire una buona volta la situazione del varicocele.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Grazie ancora.
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