Dolore addominale post-cistectomia radicale: cause e indagini?
Buongiorno dottori,
scrivo per mia mamma, 71 anni, operatata di cistectomia radicale per k vescica a maggio 2024.
Dal giorno dell'intervento è andato tutto abbastanza bene, senza particolari fastidi o dolori se non quelli successivi all'intervento.
Verso la fine di dicembre 2024 ha iniziato ad avere spessissimo infezioni con febbre altre curate sempre con antibiotico.
L'urologo che l'ha operata ha così deciso, a febbraio 2025, di sostituire i cateteri passando da calibro 6 a calibro 8.
Da quel giorno la febbre non è più salita ma, purtroppo, sono iniziati dei fortissimi dolori nella parte sottostante l'ombelico, in pratica il quadrante destro dell'addome.
Sono dei dolori lancinanti, costanti e altamente invalidanti (mamma non riesce più nemmeno a camminare) e non passano, si attenuano solo un po', con una puntura di Toradol.
Abbiamo fatto visita gastroenterologica con colonscopia ma non è risultato nulla di rilevante, se non dei piccoli polipi che sono stati asportati ed un'infiammazione al colon.
Ogni volta che mamma effettua il cambio mensile dei cateteri soffre tantissimo il dolore, tanto che il suo urologo le deve fare anestesia loocale.
Nessuno riesce a capire cosa possa essere, solo una volta un infermiere urostomista le ha detto che forse il problema è causato dagli ureteri e le ha consigliato di fare un'ureteroscopia.
Dal controllo ecografico e tac non risulta nulla di rilevante che possa essere associato a questi dolori.
Ora chiedo a voi dottori qualche indicazione che mi possa aiutare a capire quale possa essere la causa di questi dolori, qualche esame, qualche visita specialistica.
Insomma, qualsiasi azione che possa aiutarci a risolvere il problema.
Ringrazio infinitamente.
scrivo per mia mamma, 71 anni, operatata di cistectomia radicale per k vescica a maggio 2024.
Dal giorno dell'intervento è andato tutto abbastanza bene, senza particolari fastidi o dolori se non quelli successivi all'intervento.
Verso la fine di dicembre 2024 ha iniziato ad avere spessissimo infezioni con febbre altre curate sempre con antibiotico.
L'urologo che l'ha operata ha così deciso, a febbraio 2025, di sostituire i cateteri passando da calibro 6 a calibro 8.
Da quel giorno la febbre non è più salita ma, purtroppo, sono iniziati dei fortissimi dolori nella parte sottostante l'ombelico, in pratica il quadrante destro dell'addome.
Sono dei dolori lancinanti, costanti e altamente invalidanti (mamma non riesce più nemmeno a camminare) e non passano, si attenuano solo un po', con una puntura di Toradol.
Abbiamo fatto visita gastroenterologica con colonscopia ma non è risultato nulla di rilevante, se non dei piccoli polipi che sono stati asportati ed un'infiammazione al colon.
Ogni volta che mamma effettua il cambio mensile dei cateteri soffre tantissimo il dolore, tanto che il suo urologo le deve fare anestesia loocale.
Nessuno riesce a capire cosa possa essere, solo una volta un infermiere urostomista le ha detto che forse il problema è causato dagli ureteri e le ha consigliato di fare un'ureteroscopia.
Dal controllo ecografico e tac non risulta nulla di rilevante che possa essere associato a questi dolori.
Ora chiedo a voi dottori qualche indicazione che mi possa aiutare a capire quale possa essere la causa di questi dolori, qualche esame, qualche visita specialistica.
Insomma, qualsiasi azione che possa aiutarci a risolvere il problema.
Ringrazio infinitamente.
Considerata la negatività degli accertamenti eseguiti, è molto probabile che la causa del dolore sia lo stimolo meccanico delle protesi ureterali. Questi disturbi e le infezioni sono purtroppo la frequente complicazione della derivazione urinaria esterna diretta (uretero-cutaneo-stomia). Non abbiamo elementi per giudicare perché si sia scelta questa soluzione chirurgica, in genere oggi limitata a situazioni estremamente compromesse, per motivi oncologici od altro. È molto arduo dare dei consigli, soprattutto a distanza. Se la situazione oncologica fosse favorevole e le condizioni generali lo permettessero, si potrebbe teoricamente pensare ad una riconfigurazione della derivazione urinaria, con confezionamento di un serbatoio intestinale (uretero-ileo-cutaneo-stomia) che tranne il primo periodo non necessita in genere di mantenere cateterizzati gli ureteri.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Buonasera dottore,
grazie mille per la risposta.
Mi sa consigliare un centro/ospedale dove posso portare mia mamma?
Attualmente ci troviamo in Campania ma possiamo spostarci senza problemi.
Se lla mia domanda non è appropriata chiedo scusa anticipatamente :-)
Grazie ancora, le auguro una buona giornata
grazie mille per la risposta.
Mi sa consigliare un centro/ospedale dove posso portare mia mamma?
Attualmente ci troviamo in Campania ma possiamo spostarci senza problemi.
Se lla mia domanda non è appropriata chiedo scusa anticipatamente :-)
Grazie ancora, le auguro una buona giornata
Noi per correttezza non possiamo dare consigli su singoli professionisti o strutture di cura con riferimento al caso specifico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie mille dottore.
Un'ultima domanda, sarebbe possibile ripassare al catetere di calibro 6? quando aveva quello non sentiva alcun dolore.
Inoltre l'infermiere urostomista può decidere autonomanente di modificare il calibro dei cateteri?(all'ultimo cambio l'infermiere voleva addirittura passare al 1 senza aver consultato il medico).
Grazie ancora
Un'ultima domanda, sarebbe possibile ripassare al catetere di calibro 6? quando aveva quello non sentiva alcun dolore.
Inoltre l'infermiere urostomista può decidere autonomanente di modificare il calibro dei cateteri?(all'ultimo cambio l'infermiere voleva addirittura passare al 1 senza aver consultato il medico).
Grazie ancora
Certamente sì, posto che si fosse (giustamente) pensato che le protesi di diametro maggiore, permettendo uno scarico migliore, avrebbero ridotto la frequenza degli episodi infettivi. Comunque bisogna sempre fare un attento bilancio dei pro- e dei contro. Sarebbe sempre meglio che gli infermieri non facessero di testa loro, poiché dietro ad ogni decisione ci potrebbero essere dei ragionamenti di competenza specialistica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
La ringrazione infinitamente dottore.
La terrò aggiornata
La terrò aggiornata
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 330 visite dal 14/10/2025.
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