Terapia vescica iperattiva: miglioramento parziale dopo un mese, è normale?

Buongiorno,

da un mese esatto, dal 28 novembre, assumo quotidianamente una compressa di Titenur 5 mg.
Il mio urologo me l'ha prescritto perché ha pensato che la mia vescica fosse diventata instabile a causa di una sclerosi del collo vescicale, che ho ormai da più di un anno.


In particolare, fino all'anno scorso riuscivo a controllare perfettamente i sintomi di questa patologia (difficoltà a iniziare la minzione e stimolo continuo ad urinare) grazie all'assunzione quotidiana di Urorec 8 mg ma, poi, a febbraio 2025 ho provato a fare un intervento di ITind per risolvere il problema, che non ha dato benefici e anzi, a seguito del quale, la precedente terapia ha perso di efficacia.
Infatti, dopo l'intervento sono stato bene per soli 3 mesi, dopodiché sono ricomparsi i sintomi, soprattutto quelli irritativi e, anche riprendendo l'assunzione di Urorec, questi non sono cessati.


I miei sintomi erano: 1) stimolo continuo a urinare, anche a vescica vuota, da quando mi svegliavo a quando andavo a dormire; 2) sensazione di urgenza minzionale in caso di sforzi, tosse o risate, anche a vescica vuota ma senza mai perdite.


Da accordi col mio urologo, ho iniziato ad assumere la solifenacina il 28 novembre.

Tre giorni dopo, il 01 dicembre, ho fatto un'uroflussometria per verificare gli effetti della solifenacina sul flusso urinario.
L'uroflussometria ha riportato: flusso massimo di 15, 9 ml/s, flusso medio di 5, 3 ml/s, tempo di svuotamento di 73, 2 s e nessun residuo post minzionale (volume vuotato: 390 ml).

Il mio urologo mi ha detto che, nonostante la vescica si fosse svuotata completamente, il tempo impiegato era eccessivo e, anche con un flusso massimo nella norma, questo indicava un'ostruzione residua.
Per questo, mi ha integrato alla terapia un alfalitico, dicendomi di riprendere dal giorno stesso Urorec per poi sostituirlo, a fine mese, con Xatral 10 mg, che ho iniziato ad assumere dal 24 dicembre in sostituzione del primo.


Ad oggi, quindi, è passato un mese dal primo giorno della terapia, ma ancora i sintomi sono presenti.
Per essere precisi, sono diminuiti di intensità: la sensazione di stimolo continuo in alcune giornate non è presente tutto il giorno, o a volte c'è ma con minore intensità; inoltre ora a volte anche se tossisco o rido non sento l'urgenza di andare in bagno o la sento ma meno intensa rispetto a prima.

Quindi un qualche miglioramento c'è stato, ma parziale.


Quello che mi chiedo è: è normale che ancora il miglioramento non sia stato definitivo?
Devo semplicemente aspettare e armarmi di pazienza?
O è meglio se ricontatto il mio urologo e lo informo?


Ho anche provato a chiedergli se fosse il caso di fare l'urodinamica, ma al momento ha detto che non è necessaria, perché ritiene di aver già individuato il problema.


Purtroppo, non riesco a capire se questi miglioramenti parziali che ho avuto sono un buon segno e indicano un'inizio di guarigione o se sono semplicemente casuali.



Grazie mille.
Dr. Paolo Piana Urologo 50k 2k
Una buona flussometria minzionale ci fornisce risultati utili quando la quantità di urina è di 250-300 cc, nè più nè meno. Pare ovvio che per espellere 390 cc lei ci abbia messo più tempo, con un flusso appena accettabile per un uomo della sua età. I farmaci che lei sta assumendo hanno un significato funzionale e non curativo a lungo termine, pertanto la loro efficacia dovrebbe esprimersi abbastanza rapidamente, diciamo che dopo un mese si possa certamente già esprimere un giudizio definitivo.
Come forse avevamo già scritto in precedenza, dal nostro punto di vista l'esecuzione dell'indagine urodinamica è essenziale, soprattutto per definire le condizioni di contrattilità della vescica, non altrimenti determinabili.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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Utente
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Gentile Dott. Piana,

la ringrazio, come sempre molto gentile e disponibile.

Sì, ricordo che aveva già citato la necessità dell'indagine urodinamica. A questo punto, proverò a richiedere nuovamente all'urologo o, comunque, ad organizzarmi autonomamente per poterla effettuare.

Quindi, dal momento che, passato un mese, ho ancora dei sintomi, seppur più lievi, devo dedurne che la terapia che sto facendo non è quella giusta? O secondo lei potrebbero ancora esserci margini di miglioramento e vale la pena continuarla per un po'?


Grazie mille
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