Stenosi uretra e intervento

Buonasera.
Un mese e mezzo fà mi è stata diagnosticata una sospetta stenosi uretrale a seguito di urinoflussometria eseguita presso ospedale S.Andrea di Roma.
Premetto che ho 27 anni e che una decina di anni fà avevo avuto una prostatite e una leggera stenosi uretrale curate rispettivamente con terapia antibiotica e con un intervento (non ricordo bene in quanto ero adolescente) eseguito direttamente durante uretrocistoscopia (fatta in anestesia locale) con l'inserimento di un cistoscopio rigido (non una vera e propria uretrotomia con taglio).
Allora il sintomo era soltanto bruciore alla minzione e piccole tracce di sangue alla fine della minzione.
I sintomi dell'attuale stenosi invece sono stati completamente diversi. Nonostante la minzione durante gli anni non è mai stata del tutto regolare ed era sempre con flusso debole, c'è stato un drastico peggioramento in una settimana circa un mese fà con la quasi totale impossibilità ad urinare.
A seguito di urinoflussometria mi è stata richiesta una uretrocistografia retrograda e minzionale che però non è riuscita in quanto la stenosi non ha permesso al liquido di contrasto di entrare in vescica pertanto mi è stato consegnato il referto con scritto quanto appena detto, senza però alcun risultato.
Ora mi viene consigliata l'uretrocistoscopia per lo studio della stenosi. Le mie domande sono le seguenti:


- mi è stato detto che la uretrocistoscopia verrà eseguita senza anestesia. E' possibile una cosa del genere considerando che avvertivo dolore anche soltanto all'inserimento del catetere quando è stato fatto il tentativo di uretrocistografia retrograda e minzionale?


- che tipo di uretrocistoscopia mi consigliate? secondo voi devo valutare di cercare un centro in cui viene eseguita con cistoscopio flessibile (che permette una migliore visione e quindi di ottenere un quadro migliore della situazione) e soprattutto con anestesia locale?



- per quanto riguarda gli attuali sintomi il flusso urinario rispetto a prima è leggermente migliorato anche se la minzione è ad intermittenza però il problema più grave è che non riesco quasi mai ad eiaculare (al momento dell'eiaculazione avverto come un tappo e un bruciore che rimane per qualche minuto fino alla prima minzione e credo sia dovuto al fatto che con la minzione probabimente lo sperma che resta bloccato nella prostata se non in parte in vescica, venga espulso).

Considerando che la mia maggiore paura (volendo escludere una ipertrofia prostatica o addirittura neoplasia in sede prostatica :-) ) è quella di avere eiaculazione retrograda a vita a seguito dell'intervento, secondo voi il fatto che lo sperma non riesca ad uscire potrebbe far pensare che la stenosi sia di tipo bulbare o membranosa e quindi non si necessiterà di TUIP ma solo di uretrotomia oppure è indice proprio del fatto che la stenosi è a livello prostatico?

Probabilmente senza l'uretrocistoscopia tutto questo è difficile da valutare ma vorrei comunque dei consigli.Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Giovanotto,
alla sua beata età pensare con timore a seri problemi a livello della prostata è assolutamente fuori luogo. La diagnosi endoscopica di stenosi viene eseguita in modo diverso a seconda delle abitudini del centro o del singolo professionista. Certamente una endoscopia diagnostica con uno strumento flessibile potrebbe essere eseguita ambulatorialmente e senza anestesia. Considerati però i precedenti e la ìcertezzadella presenza di una recidiva, dal nostro punto di vista varrebbe la pena di mettersi contestualmente nelle condizioni di poter eseguire una uretrotomia con lama a freddo o (meglio) con fibra laser. In questo modo si potrebbe al tempo stesso diagnosticare con precisione ed al tempo stesso provvedere al trattamento. Ovviaemente per questo sarebbe necessaria un po' di anestesia. Che questo sia risolutivo si vedrà, come lei sa le stenosi uretrali hanno una frequenza di recidiva molto elevata, ma almeno le permetterbbe di urinare meglio per un po' di tempo, entro il quale potrebbero essere valutate le opportunità di un altro tipo di intervento.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Piana,

effettivamente per quanto il mio parere da "non medico" possa contare, mi trova d'accordo sul fatto che alla mia età non dovrei preuccuparmi di avere problemi seri a livello prostatico. Certo la preoccupazione nasce dal fatto che ad oggi, certe disgrazie sempre più spesso colpiscono anche soggetti più giovani.

Intanto volevo dirle che comunque mi ha tranquillizzato molto.

Volendo tralasciare questi discorsi con un pò di ottimismo e ragionando ora sull'esame endoscopico, per il quale ho appuntamento dopodomani le chiedo alcuni suoi pareri:

- considerando che lo eseguiranno senza anestesia e quindi con strumento flessibile, ovviamente non potranno eseguire uretrotomia direttamente quindi quasi sicuramente si valuterà il tipo di intervento a seguito di questo esame con data poi da programmarsi. Cosa mi consiglia nel caso in cui mi viene proposto intervento con lama a freddo? Mi consiglia di cercare un altro centro in cui viene fatto con fibra laser? Se si per quale motivo?

- mi consiglia di procedere con tutti gli interventi necessari oppure sarebbe meglio parlarne anche con l'andrologo visto che a 27 anni è legittimo che la mia preoccupazione ricada anche sul preservare una buona attività sessuale e una buona fertilità che potrebbe essere compromessa da alcuni tipi di interventi chirurgici?

La ringrazio per i consigli e le confido che, anche se non sono il massimo per la prostata, sto seriamente pensando di bere un paio di buoni bicchieri di vino prima di fare l'esame endoscopico senza anestesia, chissà che forse sentirò meno bruciore :-)

Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Giovanotto,
tutto sommato, considerati i presupposti, ci pare difficile pensare che la,sua sia una stenosi particolarmente complessa. Eseguire l'uretrotomia con il laser invece della lama a freddo si presuppone che possa ridurre le possibilità di recidiva, anche se in effetti questo non è stato così ampiamente dimostrato. D'ogni modo, nei casi più semplici, le differenze non dovrebbero essere sostanziali. Si confronti dunque apertamente con i nostri Colleghi che la stanno seguendo, un buon rapporto di fiducia vale certamente di più di un apparecchiatura tecnologica.

Saluti