Uretra iperpatica

Salve,
Sono un ragazzo di 22 anni che ha avuto recentemente un notevole peggioramento di un problema urinario ma penso sia necessario raccontare prima un momento la mia "storia clinica".
All'età di 17 anni inizio ad avere alcune difficoltà a svuotare completamente la vescica: comese gocce di urina rimanessero nel canale uretrale e non riuscissi a spingerle alla fine della minzione con la "liberazione" successiva di una goccia nei successivi minuti. Nulla era accaduto per spiegarmi l'origine di questo problema se non il fatto che si manifestò in un periodo di stop, dopo qualche anno effettuata quotidianamente, dalla masturbazione.
Inizio notevoli esami:esame urine nella norma e spermiocultura negativa, uretrocistoscopia flessibile che segnala una "uretra regolare con con collo vescicale con modesto atteggiamento ipercontratto e una presenza di iniziale ipertrofia colonnare a livello della parete posteriore", una ecografia che segnala una "minuscola stria fibrocalcifica postflogistica centrale", una Cistouretrografia Retrograda minzionale "in fase discendente si documente impronta del collo vescicale in sede posteriore come da ipertrofia/sclerosi del labbro posteriore del meato uretrale interno".
Provo una visita da un Neurourologo nel marzo 2013 che mi diagnostica "Uretra Iperpatica secondo Schmidt ". Inizio terapia Valium e stimolazione del nervo tibiale posteriore. Continuo con questo percorso con alti e bassi ed ho un miglioramento: riesco a svuotare completamente il canale uretrale ma, mi sono accorto solo ora, che questo è accaduto insieme ad una variazione della mia abitudine urinaria: ho iniziato ad urinare prendendomi più tempo sedendomi sulla tazza e terminando la minzione premendo sotto la vescica per spingere. Sono andato avanti così fino a dicembre 2014 termino l'assunzione di psicofarmaci (Valium sostituto poi con Lexotan/Xanax) e contemporaneamente ho ridotto la frequenza delle elettrostimolazioni durante l'anno fino ad una volta al mese.
Nell'anno successivo 2015 la situazione è stabile e inizio anche delle sedute di psicanalisi per imparare tecniche di rilassamento.
Il periodo che va da Agosto 2015 a Marzo 2016 è il migliore in assoluto, svuoto bene la vescica senza problemi e concludo la minzione in tempi relativamente veloci sempre concludendo premendo sopra. Devo fare notare che questo periodo è un periodo di totale inattività sportiva dopo anni a causa di Pubalgia insortami a Marzo 2015: un anno dopo inizio fisioterapia e si ripresenta una prima difficoltà ad urinare. Un nuovo dottore mi prescrive nuovamente Valium con parziale miglioramento.
Da circa due settimane però ho la sensazione di fastidio nel canale uretrale come di presenza di urina, mi sono accorto che ho la necessità meccanica di terminare la minzione premendo sotto lo scroto e alla base del pene facendo cadere parecchie gocce che altrimenti rimarrebbero incastrate nel canale, un fastidio abbastanza frequente . Esame urine negativo.
Vi ringrazio per l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Il fatto che lei sia stato sempre tratato principalmente con ansiolitici e lo stesso modo con cui ci descrive la sua storia ci fa pensare che nel suo caso la componente emotiva sia assolutamente preponderante. Possiamo arguire che lei sia poratore di una sfumata condizione di sclerosi congenita del collo vescicale, portatrice di modesti disturbi tipici di questa condizione. La fastidiosità di questi disturbi è poi assolutamente soggettiva e la loro amplificazione dipende essenzialmente dall'habitus psicologico. L'approccio terapeutico neuro-urologico non è obiettivamente molto comune, come la diagnosi di "uretra iperpatica" che può certamente lasciare interdetti anche specialisti di lunga esperienza. D'ogni modo, è proprio di qualsiasi disturbo cronico delle basse vie urinarie una certa oscillazione nel tempo dei disturbi, in cui non sempre si riesce a riconoscere una causa scatenante o la reale efficacia di una terapia. Per la sclerosi del collo vescicale non esistono terapie farmacologiche risolutive, i casi molto gravi devono essere trattati con la chirurgia endoscopica, ma non ci pare proprio che questo sia il suo caso. Di più a distanza è impossibile dire. Eventualmente, visto il tempo trascorso potrebbe essere il caso di aggiornare un poco gli accertamenti, anche a partire solo da una semplice flussometria minzionale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2016
Ex utente
La ringrazio per la celere risposta,

Nonostante immagino l'importanza della componente emotiva, che non nego essere molto forte in me, devo però rimarcare che un problema urologico effettivo esiste e che vorrei cercare di risolvere evitando naturalmente ossessività o altri aspetti emotivi che possano agire ed eventualmente peggiorarlo. Gli ansiolitici mi furono prescritti come cura per uretra iperpatica non per cause emotive: Valium unito ad elettrostimolazioni del nervo tibiale.
La volevo aggiornare che mi è stato consigliato circa 6 giorni fa contemporanemente da due medici di terminare il gesto meccanico di spinta a fine minzione: il risultato è l'incapacità totale di spingere le gocce terminali che vengono liberate lentamente nei tempi successivi. Parliamo naturalmente di poche gocce, ma manca proprio la capacità di spinta terminale. Pensa che esista modo di "imparare nuovamente" a spingere completamente?
Riinizierò una serie di visite per provare a trovarne la causa, se sia effettivamente uretra iperpatica o no iniziando come mi è stato prescritto da ecografia addome.

La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
La minzione normale non necessita mai di "spinte" di alcun tipo, la contrazione spontanea ed involontaria della vescica deve essere in grado di garantire uno svuotamento completo. Quando questo non accade è si sente la necessità di "spingere", vuol di re che vi è qualche problema, ovvero vi è un'ostruzione al deflusso oppure la vescia è "pigra". La prima condizione è senz'altro più comune.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2016
Ex utente
Salve,
le scrivo per aggiornala: nelle ultime due settimane ho avuto una complicazione notevole del problema urinario.
Attualmente minziono spesso e poco, è come se dopo un primo getto che ha pressione sufficiente ad uscire, non fossi più capace di urinare, di far uscire altra urina. Sento la presenza di urina nella vescica, ma non riesco in alcun modo a liberarne altra, a farla uscire. Come se in mancanza di pressione non fossi capace o di spingerla fuori, oppure di rilassare i muscoli. E' come se avessi dimenticato il corretto meccanismo di funzionamento, ed è estremamente fastidioso a 22 anni.
A questo segue una sensazione di mancato svuotamento della vescica e di successivi fastidi a livello del basso addome.
Ho fatto una uroflussometria e ho un residuo di 60mL, due mesi fa ne avevo fatta un'altra e il residuo era nullo. Ho effettuato anche una ecografia dell'addome che mostra solo una "micro bandella calcifica centrale periuretrale postflogistica".
Ho deciso di riprendere una terapia assegnatami tempo fa, quando avevo lo stesso problema ma molto ridotto, assumendo valium 5+5+10 gocce ma pare non sortire alcun effetto.
Non le nascondo di essere molto preoccupato e spaventato, a quest'età mi sembra veramente un incubo avere problemi urinari e non so come sia meglio agire.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Evidentemente deve essere eseguito uno studio funzionale della vescica (indagine urodinamica).