Sindrome del giunto e uretere atonico in gravidanza

Buonasera a tutti. Sono incinta alla 9 settimana di gravidanza. Circa un anno fa mi è stata diagnosticata una stenosi del giunto per un vaso anomalo e uretere atonico. Gli urologi presso cui ero in cura dopo svariati esami hanno deciso di monitorare la situazione con ecografie e scintigrafie ogni 6 mesi (chiaramente in assenza di coliche renali) e cercare di controllare così il problema. A distanza di un anno, un mese fa ho avuto una colica renale e ieri ancora un'altra e mi è stata diagnosticata attraverso eco una "marcata dilatazione delle cavità calico-pieliche a destra (DAP pelvi 3,8 cm) con materiale encogeno endoluminale mobile mobile al variare del decubito come per sedimento urinario, con dilatazione dell'uretere prossimale". Sono stata dimessa con l'indicazione di tornare qualora insorgesse febbre o altre coliche. Ora in gravidanza questi problemi di solito si aggravano. Ho sentito diversi urologi i quali si dividono a seconda delle opzioni: 1) stent doppio j dopo il 3 mese di gravidanza 2) nefrostomia appena ricompare la colica/febbre. Sicuramente la 2 opzione è meno confortevole e psicologicamente più difficile da accettare, farei con più tranquillità la prima. Ma qual è la soluzione che preserva il rene e il bambino? Quale ha più pro e quale più CONTRO? Sono in seria difficoltà soprattutto per i pareri non unanimi che mi mettono non poca agitazione. Spero possiate aiutarmi. Grazie mille.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
La definizione più corretta è quella di "vaso accessorio" e non "vaso anomalo", ma questo è un dettaglio che per lei non ha nessun interesse.
In linea di massima diremmo che, tanne in caso di gracìvissime complicazoni, la gestazione non dovrebbe essere particolarmente a rischio. Diremmo che se la situazione è relativamente tranquilla, senza febbre ed altri segni di infezione, l'inserimento di uno stent per il resto della gravidanza potrebbe essere la scelta preferita dlla maggior parte di nostri Colleghi. Lascieremmo l'inserimento di una nefrostomia solo a situazioni di urgenza ed emergenza. Si potrebbe obiettare la necessità di una esposizione ai raggi, ma si tratterebbe comunque di una dose modestissima e comunque un operatore esperto, con le dovute precauzioni, è spesso in grado di inserire lo stent anche senza utilizzare i raggi (cosa che peraltro era una prassi comune fino ad una ventina d'anni fa).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Ecco infatti gli urologi favorevoli alla nefrostomia hanno indicato come contro la difficoltà ad inserire uno stent (solo con l'aiuto di una eco) che tra l'altro dicono possa non risolvere la situazione e genererebbe fastidi. Al contrario la nefrostomia preserverebbe il rene. Gli urologi che invece sostengono l'inserimento dello stent, indicano come contro della nefrostomia (oltre a quello psicologico) anche il fatto che possa determinare infezioni, nonostante sia più facile da inserire e forse meno invasiva. Non Le nascondo che la sua risposta mi tranquillizza molto, anche se dovrò trovare l'urologo che è del suo stesso parere! intanto grazie mille per la celere e attenta risposta!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Le vie urinarie della gestante sono generalmente abbastanza compiacenti e l'esperienza insegna che lo stent, in alre occasioni malamente sopportato, in gravidanza lo può essere assai di più. Si tratta comunque di una nostra opinione, non è detto che sia necessariamente la migliore.
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