Vescica iperattiva

Gentili dottori,
Mi rivolgo a voi perché dopo numerosi tentativi di curare la mia vescica iperattiva ed anzi, la situazione continua a peggiorare. Ho 29 anni, sono altea 165 cm, peso 51 kg, faccio attività fisica, non fumo, non bevo e ho un'alimentazione controllata, ricca di frutta e verdura. Da circa 6 anni soffro di questo orribile disturbo, alle prime visite mi avevano diagnosticato un'incontinenza da urgenza e mi avevano consigliato una ginnastica riabilitativa del pavimento pelvico associata alla cura con Toviaz. Dopo pochi mesi di efficacia, il farmaco ha smesso di fare effetto e, visto l'intensità dell'urgenza minzionale e le numerose perdite, la ginnastica pelvica si è rivelata assolutamente inutile. Così mi hanno cambiato la terapia e ho continuato per altri 3-4 mesi con Ossibutinina. L'esito è stato il medesimo della terapia precedente: decorso quel tempo il farmaco ha nuovamente smesso di fare effetto. Poiché non si riusciva a trovare una soluzione, quest'anno ho cambiato nuovamente specialista, il quale mi ha diagnosticato una vescica iperattiva bagnata e mi ha prescritto Betmiga 50mg da cui ho inizialmente tratto notevoli benefici. Su consiglio dello specialista, ho fatto inoltre un esame urodinamico, all'esito del quale è stata riscontrata una stenosi uretrale. Successivamente, mi sono sottoposta ad uretrocistoscopia con calibratura uretrale fino a 36 ch, con ulteriore biopsia per escludere una cistite interstiziale e eventuali tumori. L'istologico è risultato negativo. Gli esami delle urine sono sempre risultati negativi. Ho continuato ad assumere Betmiga, ma dopo due settimane dall'intervento anche questo ha smesso di fare effetto e sono tornata alla situazione di partenza, se non peggio. Ho dalle 13 alle 15 minzioni durante il giorno, un paio la notte, perdite di urina continue ed improvvise, nonostante io vada in bagno in continuazione. Sono arrivata a diminuire notevolmente l'assunzione di liquidi e a limitare gli spostamenti per evitare situazioni imbarazzanti con un notevole impatto sulla mia vita sociale. Ovviamente faccio uso continuo di pannolini. Ho manifestato il mio disturbo ai medici, i quali mi hanno rimandata fra 3 mesi per uno uroflussometria, sostengono che sono necessari ulteriori accertamenti. Sono veramente demoralizzata, volevo sapere se esistono vie d'uscita da questa orribile ed imbarazzante situazione, in mancanza di efficacia dei farmaci. Avevo sentito parlare delle infiltrazioni di acido botulinico e della neuromodulazione sacrale, vorrei sapere se queste possono essere delle soluzioni valide e se vi è possibilità di una definitiva guarigione. Attendo vostri consigli e vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Considerato il ripetuto fallimento degli approcci terapeutici farmacologici convenzionali (che in ogni caso dovevano essere tentati), diremmo che certamente le ulteriori possibilità che lei stessa cita debbano eessere necessariamente valutate. Si tratta comunque di trattamenti ed interventi di cui si occupa un ristretto numero di nostri Colleghi con competenze super-specialsitiche nei disturbi funzionali delle basse vie urinarie (cosiddetti neuro-urologi).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it