Sclerosi del collo vescicale.terapie a supporto

Salve, ho 35 anni e 10 mesi fa ho scoperto di soffrire di sclerosi collo vescicale.
Io e la mia ragazza stiamo provando ad avere dei figli e, tra qualche problema che ha anche lei, io ho questo.
Il mio urologo mi ha prescritto il MITTOVAL ma continuo purtroppo ad alzarmi la notte per urinare a grande fatica e il flusso anche durante il giorno è lento.
Abbiamo scartato l’operazione perché mi è stato detto che provoca infertilità.
Ho chiesto altri consulti e mi hanno detto che il farmaco che sto assumendo è molto blando e sopratutto provoca eiaculazione retrograda, cioè io vedo il mio sperma ma gli spermatozoi non escono tutti.
Sono un po’ confuso perché da due settimane non prendo nemmeno più il MITTOVAL e ovviamente la situazione seppur prima non era migliorata ora a tratti è peggiorata.
Che faccio?
Ricomincio con il farmaco?
La mia ragazza è contraria perché attribuisce a questo farmaco il problema di non rimanere incinta.
Passo alla fitoterapia?
So che l’unica soluzione è l’operazione ma nel frattempo come mi comporto?
Grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Presumiamo che alla diagnosi di sclerosi del collo vescicale si sia giunti dopo una valutazione completa (indagine urodinamica, endoscopia). Le implicazioni operative di questa situazione sono infatti molto delicate e devono essere necessariamente poste su una diagnosi di assoluta certezza e non solo presunta. In particolare un inquadramento completo è indispensabile per individuare quelle (rare) situazioni in cui la risoluzione operativa diventa inderogabile, pena lo sfiancamento vescica.
Tutte le terapie farmacologiche hanno in queste situazioni un significato palliativo, il restringimento anatomico congenito o la scarsa elasticità funzionale del collo vescicale non possono essere modificate. È comune esperienza che nei casi più gravi, in genere con insorgenza dei disturbi già dall’adolescenza, l’efficacia dei farmaci è quasi nulla. In tutti gli altri casi, prima di pensare alla risoluzione operativa endoscopica, si valuta in genere l’efficacia di farmaci alfa-litici, come la alfuzosina che lei ha utilizzato. Questi farmaci hanno una efficacia tutto sommato molto simile tra loro, ma si può provare a sostituirli anche 2-3 volte cercando di ottenere un risultato migliore, che si manifesta già entro qualche giorno. Purtroppo, tanto migliore è l’efficacia sui disturbi funzionali, tanto maggiore sarà in linea di massima la manifestazione collaterale dell’eiaculazione retrograda. Comprendiamo le implicazioni sulla fertilità che questo può avere nel suo caso, diremmo che la situazione debba essere presa in carico da uno specialista o una struttura che si occupi di fecondazione assistita. Oggigiorno vi sono infatti molte possibilità di raccogliere gli spermatozoi quando questi per vari motivi non riescono ad essere emessi in modo efficiente con la normale eiaculazione. Gli integratori alimentari di origine vegetale, di cui vi è una quasi infinita varietà commerciale, sono ampiamente prescritti in tutti i disturbi delle basse vie urinarie. La loro efficacia è sempre molto variabile ed imprevedibile, ma la sostanziale assenza di effetti collaterali li rende molto popolari, addirittura anche per auto-prescrizione. È purtroppo noto che nella sclerosi del collo vescicale le possibilità di successo sono molto basse, comunque talora si segue anche questa strada.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it