L'integrazione con olio di pesce cura le complicanze del diabete
L'olio di pesce può ridurre la formazione di albumina glicosilata (GA), un importante fattore coinvolto nelle complicanze del diabete e nell’aumento del rischio di mortalità. Studi recenti hanno mostrato che l’olio di pesce può contribuire a limitare i danni associati all’iperglicemia cronica. I benefici dell’integrazione con olio di pesce nella prevenzione degli eventi gravi legati al diabete sono stati confermati anche nell’uomo.
Introduzione
Il diabete è una malattia degenerativa cronica che richiede cure mediche continue senza le quali si sviluppano eventi con un esito negativo sulla durata della vita dei pazienti. La causa è l’alterazione dell’endotelio dei vasi che a livello del microcircolo impedisce la normale diffusione dell’ossigeno e delle sostanze nutritive dal sangue alle cellule e dei cataboliti dalle cellule al sangue. Questo fenomeno provoca il malfunzionamento degli organi interni che causa la morbidità e la mortalità associate a questa patologia (1-4).
Approccio terapeutico
La strategia finora adottata per contrastare l’insorgenza delle manifestazioni cliniche più pericolose si è focalizzata su uno stretto controllo della glicemia, con l’insulina o con gli ipoglicemizzanti orali.
Va però osservato che non è facile realizzare il controllo totale della glicemia 24 ore al giorno. L’iperglicemia, come spesso si osserva nel diabete, causa la glicazione dell’albumina serica che modifica la struttura e altera le caratteristiche e le funzioni della proteina nativa (5, 6).
Inizialmente, il fenomeno è reversibile e quindi modificabile, ma se non viene bloccato la GA (Glycated Albumin) formatasi si converte in un prodotto stabile, che costituisce il fattore patogenetico più importante per la progressione degli eventi clinici minacciosi per la qualità e la durata della vita dei pazienti (7,8).
Poiché il controllo della glicemia è insoddisfacente, una possibile alternativa sarebbe impedire la glicazione dell’albumina circolante e quindi la formazione di GA. Questa quindi sarebbe importante non solo come marcatore biologico del controllo della glicemia e delle sue possibili conseguenze negative, ma anche come punto di attacco per un nuovo approccio terapeutico (9).
Guarda il video: Cos'è il diabete? Sintomi, tipologie, prevenzione
L'olio di pesce prolunga la vita
Gli acidi grassi insaturi contenuti nell’olio di pesce hanno una forte affinità di legame con le proteine, la capacità di spiazzare il glucosio dal legame con l’albumina serica e di contrastare la formazione di GA (10-12).
Questi dati preclinici hanno avuto un riscontro positivo in due studi clinici.
- In uno di tipo prospettico, comprendente due coorti di soggetti maschili (42-52 anni e 60 anni ed oltre) monitorate per 20 anni, è stato evidenziato che la concentrazione sierica di PUFA (Poly Unsaturated Fatty Acids) e di omega-3 a catena lunga è associata a un minor rischio di incidenza di diabete di tipo 2 (13).
- Un secondo, di tipo controllato verso placebo, aveva lo scopo di verificare se l'integrazione con olio di pesce potesse ridurre la mortalità in pazienti diabetici con insufficienza renale cronica e necessità di dialisi (14). Oltre alla terapia specifica, ad un gruppo di pazienti sono stati somministrati 4 g die di olio di pesce e ad un secondo gruppo placebo. I risultati ottenuti sono stati superiori alle aspettative perché nei pazienti che avevano ricevuto l’olio di pesce è stata registrata una riduzione della mortalità superiore al 50%.
Questo va visto come un vero passo avanti nella terapia delle complicanze del diabete, perché si riferisce ad una popolazione in condizioni critiche, con un tasso di mortalità superiore al 50% entro due anni.
Infatti, nonostante i numerosi sforzi, non è ancora disponibile un rimedio che prolunghi la vita di soggetti diabetici ad alto rischio e che sia realmente capace di contrastare i danni a carico dei vasi e del sistema cardiovascolare, ossia la causa primaria della mortalità del diabete. Va infine sottolineato che l’olio di pesce è un presidio terapeutico sicuro e ben tollerato e quindi non ci sono grandi svantaggi nell’assumerlo.
Conclusioni
È evidente che per l'elevato beneficio in termini di mortalità l’uso dell’olio di pesce nel diabete merita di essere valutato ulteriormente. Se indagini allargate dovessero confermare questi dati, cambierebbe la pratica clinica della terapia del diabete, perché sarebbe possibile prevenire la progressione dei suoi eventi clinici minacciosi per la vita in maniera più efficace del controllo della glicemia.
Inoltre, l'olio di pesce sarebbe il primo farmaco attivo sia nel diabete di tipo 1 sia in quello di tipo 2. Infine, il suo meccanismo d’azione contribuirebbe a chiarire lo causa dello sviluppo della sequela degli eventi clinici che caratterizzano questa malattia degenerativa cronica.
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