La frutta nel soggetto diabetico: miti, dati e consigli pratici
Posso mangiare la frutta se sono diabetico? È una domanda frequente nelle persone che soffrono di diabete, soprattutto di tipo 2. Proviamo a sciogliere questo dubbio.
Indice
Diabete di tipo 1 o di tipo 2?
Innanzi tutto bisogna distinguere tra le due forme di diabete:
- Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che compare più tipicamente in età giovanile: le cellule beta del pancreas, che producono insulina, vengono distrutte, e il paziente necessita di somministrazione di insulina dall’esterno per tutta la vita.
- Il diabete di tipo 2 (più frequente nella popolazione adulta e anziana) è caratterizzato da insulino-resistenza e da un progressivo peggioramento della secrezione insulinica; su questo tipo di diabete lo stile di vita (dieta, attività fisica, peso corporeo) ha un ruolo particolarmente
È vero che la frutta contiene zuccheri, tra cui il fruttosio, e per questo viene chiamata "il dolce della natura". Ma per valutare correttamente il suo ruolo servono due considerazioni distinte: una sulla quantità di frutta e l'altra sulla qualità.
Quanto zucchero c'è nella frutta?
La quantità di zucchero in una porzione di frutta intera è, nella maggior parte dei casi, molto inferiore rispetto a molti dolci ultra-elaborati o snack industriali.
Per esempio, una mela media contiene circa 18–19 g di zuccheri totali, mentre molte merendine industriali riportano valori di zucchero nell’ordine di 30–40 g per porzione (varia molto a seconda del prodotto).
Questo non significa che si possa mangiare frutta a volontà: il controllo delle porzioni è importante perché la frutta fornisce carboidrati che incidono sulla glicemia.
Le raccomandazioni internazionali e nazionali (e i LARN per la popolazione italiana) indicano porzioni standard di riferimento per frutta e verdura. Esistono però differenze di definizione: ad esempio la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha indicazioni con porzioni di frutta intorno ai 150 g come porzione pratica, mentre altri schemi internazionali usano porzioni di circa 80 g.
L’OMS raccomanda complessivamente ≥400 g di frutta+verdura/die per la popolazione generale.
Per approfondire:Quali sono le proprietà della mela?
Perché preferire il frutto intero?
Lo zucchero presente nella frutta è inserito in una matrice alimentare che contiene fibre, acqua, vitamine, minerali e composti bioattivi (polifenoli).
Le fibre, in particolare, rallentano l’assorbimento del glucosio e attenuano il picco glicemico post-prandiale, un aspetto cruciale per chi ha difficoltà a gestire la glicemia. Per questo motivo il frutto intero è sempre da preferire rispetto a spremute o succhi.
Anche la frutta disidratata e la frutta sciroppata vanno consumate con cautela (porzioni molto ridotte e attenzione alle aggiunte di zucchero).

Succhi di frutta e zuccheri
Raccomandazioni pratiche per il paziente diabetico
Ecco alcuni consigli utili sul consumo della frutta quando si soffre di diabete.
- Non rinunciare alla frutta, ma mangiala con moderazione. Inseriscila nelle porzioni quotidiane di carboidrati (se segui un piano con conteggio dei carboidrati, considera la frutta come una scelta di CHO).
- Preferisci frutta intera a spremute e succhi (1 bicchiere di succo = spesso più frutta di quella che mangeresti intera e con meno fibre).
- Controlla le porzioni: una porzione praticabile (secondo i LARN/SINU) può essere indicata come un frutto medio (~150 g) oppure, secondo altri schemi, 80 g; fino a 2–3 porzioni di frutta al giorno, circa 300–450 g totali.
- Scegli frutti ricchi di fibra e a basso indice glicemico, ad es. frutti di bosco, mele, pere, agrumi; i frutti molto zuccherini (mango maturo, frutta sciroppata, datteri secchi) vanno gestiti con porzioni ridotte.
- Evita o limita bevande zuccherate e succhi di frutta: le linee guida raccomandano acqua o bevande non zuccherate per il controllo glicemico e la riduzione del rischio cardiometabolico.
Il soggetto diabetico non deve eliminare la frutta, ma assumerla con moderazione e criterio: preferire il frutto intero, rispettare le porzioni e inserirla nel conteggio complessivo dei carboidrati quotiiani.
Per approfondire:Diabete: tutto quello che devi sapere
Bibliografia
- Società Italiana di Diabetologia / Associazione Medici Diabetologi — 2023 update on Italian guidelines for the treatment of type 2 diabetes. (Acta Diabetol.) PMC
- American Diabetes Association — Standards of Care in Diabetes (2023–2024 updates). Diabetes Journals
- Endotext / NCBI — Dietary Advice For Individuals with Diabetes (review su carboidrati, fibre, bevande zuccherate).
- SINU / LARN — Standard quantitativi delle porzioni e V Revisione LARN (presentazione 2024). SINU
- Harvard Nutrition Source / USDA (composizione nutrizionale delle mele) e banche dati alimentari; contenuto zuccherino della frutta e valori di zucchero in snack commerciali (OpenFoodFacts / etichette).