I linfonodi (o linfoghiandole), le adenopatie ed il sistema linfatico
Il sistema linfatico è una rete complessa di vasi e organi che svolge un ruolo chiave nelle difese immunitarie. Al centro di questo sistema ci sono i linfonodi, piccoli organi a forma di fagiolo capaci di filtrare la linfa e combattere batteri e cellule tumorali. Quando si presentano alterazioni o linfoadenopatie, ossia linfonodi ingrossati, possono essere il segnale di infezioni, infiammazioni o patologie più complesse che richiedono valutazione medica.
Indice
Mappa dei linfonodi
A cosa servono i linfonodi?
I linfonodi sono fondamentali per la difesa immunitaria dell'organismo, poiché garantiscono il corretto funzionamento del sistema linfatico e la risposta a minacce esterne.
Quando un patogeno invade il corpo, i linfonodi si ingrossano a causa dell'attivazione e della proliferazione delle cellule immunitarie. Questa attivazione è essenziale per coordinare una risposta immunitaria efficace, poiché i linfonodi fungono da centri di comando per le cellule immunitarie, facilitando la comunicazione e la mobilizzazione contro le minacce.
| Organi linfatici primari | Organi linfatici secondari |
|---|---|
Classificazione degli organi linfatici
Struttura e caratteristiche
Normalmente un linfonodo è grande quanto un pisello: le dimensioni variano da 1-25 mm e sono relativamente più cospicue alla nascita, riducendosi in età inoltrata. I linfonodi si modificano in condizioni fisiologiche e, in grado elevato, in situazioni patologiche.
Quanti sono i linfonodi?
Il numero dei linfonodi è molto variabile: più elevato nei primi anni di vita rispetto all’età avanzata (a causa di una involuzione adiposa). Esiste tuttavia una costanza e simmetria nella distribuzione spaziale dei linfonodi. Riportiamo una media dei numeri descritti da diversi Autori.
- Testa n. 64
- Collo n. 92
- Torace n. 166
- Addome n. 248
- Pelvi n. 70
- Arto superiore n. 80
- Arto inferiore n. 42
La loro consistenza di norma è duro-elastica.

Linfonodi: caratteristiche e funzioni
Dove si trovano i linfonodi?
La sede dei linfonodi è ubiquitaria e sottocutanea, nello strato profondo:
- immediatamente sottostante alle fasce muscolari o nel tessuto di sostegno interposto tra i muscoli;
- in tutte le cavità corporee in rapporto con i tronchi vascolari;
- addossati alla colonna vertebrale;
- alla periferia degli organi o intraparenchimali.
Possono essere isolati o raccolti a gruppi (come i linfonodi ascellari e i linfonodi inguinali). In talune regioni i linfonodi possono mancare e, in altre sedi, sono costanti potendo presentare, al più, differenze volumetriche o numeriche.
Ingrossamento dei linfonodi e linfoadenopatia
La linfa penetra nel linfonodo per mezzo dei vasi linfatici afferenti e ne fuoriesce dopo una processazione da parte delle cellule contenute nel linfonodo. Ciò accade perché i linfonodi contengono cellule chiamate linfociti e macrofagi, che funzionano da vere stazioni di controllo nei confronti delle cellule tumorali maligne e dei microrganismi patogeni.
Un sintomo che c’è stata un'infezione e quindi un'attivazione di questo sistema difensivo è rappresentato da un ingrossamento dei linfonodi, che può manifestarsi con dolore e sensibilità.
Se hanno sede superficiale, possono rendersi palpabili ed evidenziabili all’esame clinico per molteplici cause:
- più frequentemente infiammatorie,
- malattie immunologiche o endocrine,
- sarcoidosi e tumori.
È importante notare che l'ingrossamento dei linfonodi può anche essere un segnale di una risposta immunitaria a infezioni virali o batteriche.
Per approfondire:Perché i linfonodi si ingrossano?
Cause della linfoadenopatia
Le cause che determinano linfoadenopatie sono sostanzialmente quelle infiammatorie acute e croniche, che possono manifestarsi con linfonodi dolenti e dolorabili. Questi linfonodi riprendono le dimensioni originarie dopo le terapie e soprattutto alla guarigione in tempi molto variabili.
Quelli più facilmente palpabili sono i linfonodi del collo per ragioni infiammatorie di pertinenza odontoiatrica o otorinolaringoiatria (come può essere una faringite).
In caso di linfonodi ingrossati, un primo screening potrà farlo il medico curante, il quale valuterà la storia clinica e condurrà un esame obiettivo. Potrebbe quindi richiedere un controllo odontoiatrico o otorinolaringoiatrico, nonché esami del sangue alla ricerca di parametri che siano indice di infiammazione. Inoltre, possono essere necessari esami diagnostici come ecografie o TAC per valutare la condizione dei linfonodi.
Cosa succede in caso di tumore?
Nel caso particolare dei tumori, le cellule tumorali maligne si staccano dalla massa primitiva e possono invadere trasportate dalla linfa i linfonodi regionali, da cui successivamente possono migrare e produrre metastasi. Per confermare la presenza di cellule tumorali nei linfonodi, il medico può richiedere una biopsia, che consiste nell'asportazione di un campione di tessuto linfonodale da analizzare in laboratorio.
In questi casi i linfonodi palpabili sono indolenti e soprattutto non sono mobili alla palpazione. In alcuni tumori l’analisi del cosiddetto linfonodo sentinella è molto importante per decidere la strategia terapeutica.
Per approfondire:Quando rivolgersi all'ematologo?