Sex e tablet: l’ipad con il burqa

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Il nome che gli è già stato dato, è “Ipad con il burqa”.

Nasce a Dubai, negli Emirati Arabi, il nuovo "tablet al femminile", destinato esclusivamente alla donna araba di oggi. 

Si chiama infatti  “EPad Femme”, proprio per la sua declinazione al femminile. 

In un paese dove la videocomunicazione è severamente vietata, Skype bandito poiché considerato strumento di esibizionismo e dove la donna araba deve assolutamente indossare il burqa, le nuove tecnologie informatiche non potevano non essere oggetto di "questo forte simbolismo, testimone di supremazia e di dominio maschile".

Il colore del tablet conferisce una chiara impronta alla dimensione dell’identità di genere, l’ipad infatti è di colore rosa.

La navigazione mediante questo “tablet censurato”, ha notevoli filtri e molti siti sono addirittura bloccati dalla casa produttrice; le app concesse sono: dolci, spezie, trova la taglia, yoga, acconciature per lei, gravidanza felice e lista della spesa.

L’immagine della donna rimane strettamente correlata ad una dimensione domestica, accuditiva, scarsamente sessuata.

La donna che nasce e cresce nella cultura araba, è una donna sminuita come valore, una donna alla quale non è dato pensare, desiderare, essere.
Il velo, detto burqa, di antichissima tradizione e simbologia semitico-assirobabilonese, assume un “significato simbolico di protezione” che l’uomo offre alla donna sin da bambina, per evitare che con il suo sguardo possa sedurre o essere oggetto di attenzioni da parte di altri uomini del paese.

Le dinamiche di potere a cui le donne arabe sono ormai sottomesse ed abituate, sembrano far parte dei  rituali di corteggiamento e rappresentano una delle tante declinazioni d’amore che l’uomo arabo attua da generazioni.
Nei paesi più rigidi e conservatori, lo sguardo femminile viene letto come un tabù, come un reale problema e come una destabilizzante forma di seduzione.

MAI, una donna dovrebbe osare alzare il suo sguardo su un uomo. Sarebbe considerata una violazione gravissima 

La donna araba “appartiene” totalmente al suo uomo, non può cambiare le regole, essere autonoma, decidere … le rimane soltanto la possibilità di subire con amorevole e piacevole subordinazione.

L’uomo arabo, percepisce lo sguardo femminile come lo strumento più seduttivo ed al contempo offensivo, lo vive come un chiaro “attacco  alla sua  onnipotente identità maschile”.

In realtà il burqa, rappresenta per le donne  una sorta di “doppia pelle”, una barriera invisibile tra le loro pulsioni, sguardo, mondo interiore e mondo esterno.
Il burqa delle donne arabe è spesso un “burqa indossato sul piano mentale”, un burqa che testimonia apoditticamente la supremazia dell'uomo sulla donna, un burqa che da sempre, generazioni dopo generazioni, è stato propedeutico all’egemonia maschile.

Molte donne, hanno deciso di non indossare più il velo, ma soltanto nei paesi in cui la legge non lo vieta chiaramente, questa negazione e rifiuto del burqa, rappresenta un chiaro attacco al potere maschile ed alle tradizioni più maschiliste, tentando di spianare la difficile strada verso l’emancipazione e l’autonomia delle future generazioni femminili.

Data pubblicazione: 30 marzo 2013

4 commenti

#1
Utente 297XXX
Utente 297XXX

essendo una donna araba mi ha spaventato questo che ho letto qua , che non ha a che fare con la vera realtà vissuta nei paesi arabi ,, e mi ha stupito di piu che lei ha parlato della donna negli Emirati Arabi il paese piu aperto dove vivono persone di diversi religioni e etnie ! ha parlato della donna araba come se fosse un schiavo ! le dico che tutto questo che e' stato detto non appartiene piu alla realtà , Io Sono una Donna Araba che e' stata mandata dai suoi genitori in Italia per studiare Medicina . ho vissuto fin a 20 anni nel mio paese Arabo d'origine , e ho conosciuto nella mia vita tante Donne Arabe che hanno realizzato successi nelle loro vita , la Donna Araba non e' sottomessa al maschio a meno che lei voglia questo ! per la Burka o il velo posso dire che sono da 9 anni lontana dai miei genitori e i miei fratelli e vivo sola in un paese occidentale e pure porto il velo non perchè sono sottomessa ma perché e' la mia scelta... quindi non credo che questo che ci sia scritto qui rispecchia davvero la realtà della DONNA ARABA !

#2
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Signora,
Grazie per averci scritto e per averci partecipato la Sua esperienza di vita, a quanto pare dissimile da quella delle altre donne arabe.
Forse a noi giungono notizie estreme o forse la sua dimensione è più fortunata della media delle altre donne, per estrazione, cultura e scelte di vita e familiari.
Posso chiederLe perché adopera ancora il velo e quale significato ha per Lei?
Secondo lei, quali motivazioni possono avere spinto la casa produttrice del tablet a crearne uno così tanto censurato, se non vi è questa reale esigenza?
La saluto cordialmente

#3
Utente 297XXX
Utente 297XXX

Salve Dottoressa !
Non credo che lei non abbia visto tutte queste Donne Arabe dappertutto il mondo che hanno realizzato successo in tutti gli ambiti della vita.. per la sua domanda riguardo il Tablet io la prima volta che la sento , ho amiche di Emirati Arabi e Arabia saudita e Egitto e Algeria che comunico con loro su skype e pure su Facebook.. quindi sentire che lo skype pure vietato questo che posso assicurare che non e' vero . invece per la sua domanda perché porto il Foulard, io non solo copro i miei capelli ma pure il mio corpo , perché ritengo che appartiene a me e non tutti possono vederlo , lo valorizzo posso dire, ognuno di noi ha le sue scelte nel modo di vivere e anche la scelta delle religioni al dì là di come i media trasmettono e fanno capire agli occidentali che ogni Donna porta il velo e' perché sottomessa al maschio .. Io vivo in Italia e vedo quanta gente lontana dal mondo arabo hanno idee storte sulle donne arabe, ma dall'altra parte conosco persone che avevano avuto l'occasione di vivere nel mondo arabo e non avevano preso le notizie dai media piu che dalla realtà . quindi come c'e' la donna che ha scelto di scoprire il suo corpo , io ho scelto di coprirlo , rispetto la scelta del prossimo comunque sia , e posso solo dire che Il Foulard per me e per tantissime ragazze come me non e' mai stato un ostacolo verso i nostri successi , e' vero che copre i capelli ma non ha mai coperto il Cervello che rimane sempre a funzionare.. nei paesi arabi ci sono donne medici e donne piloti , donne politiche , insegnanti , professori , ma pure anche quelle che hanno deciso di dedicare la loro vita alle loro famiglie e hanno scelto di fare casalinghe.. dall'altra parte non nego che ci sono parti del mondo arabo ignoranti che maltrattano la Donna , e questo fatto posso assicurare che non appartiene affatto alla religione Islam che ha valorizzato la Donna. chi non vive davvero la realtà o ha vero contatto con l'altro di diversa religione ed etnia secondo me rischia se prende le notizie solo dai media, come anche da noi alcuni avrebbero idee storte sul mondo occidente , ma vivendo qui in Italia per ben 9 anni ho imparato di non lanciare mai pregiudizi,e non generalizzare. era una bella esperienza , per esempio non nego che incontro durante la mia vita quotidiana delle persone che mi pregiudicano e mi discriminano cioé persone razzisti , ma direi sono pochi , perché dall'altra parte mi sono pure trovata bene con tante persone di religione diversa dalla mia , quindi essendo visto questa realtà non parlo solo del lato negativo brutto che ha poca dimensione direi .come ci sono anche persone che non hanno mai vissuto in Europa e pensano che tutti gli europei siano razzisti , questo era solo un esempio di come a volte i media trasmettono ( figure ) sbagliate che non appartengono alla vera realtà .
Grazie Dottoressa e' stato un piacere dialogare con Lei ,
Saluti .

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