Natale e stress correlato, regalo o dono?

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Il Natale, ricorrenza importante per il suo significato religioso, oggi sembra aver perso la sacralità che avvolgeva nei tempi passati la nostra infanzia.

Ha quasi del tutto smarrito il suo significato religioso per transitare ad una dimensione meramente commerciale, dove gli acquisti e lo stress dell’ultimo momento la fanno da padrone.

Festività dei bambini e di recite scolastiche, per noi adulti rappresenta invece un momento di pausa lavorativa e un’occasione per dedicare più attenzione alla famiglia ed ai propri cari, spesso tutti riuniti attorno ad un tavolo imbandito con amore e cura.

Riviste piene di suggerimenti e bugiardini per gli ultimi acquisti, regali per tutte le tasche e per tutte le personalità, sembra quasi impossibile esimersi dagli acquisti.

Cosa rappresenta un regalo?
Quale significato ha per chi lo fa e per chi lo riceve?
C’è differenza tra regalo e dono?

Il regalo è la concretizzazione di un pensiero e di un sentimento, che sia di gratitudine, affetto o d’amore… è sempre la rappresentazione di un desiderio: il desiderio di esserci nella vita di chi lo riceve.

Il regalo si differenzia dal dono?

Sicuramente si : il regalo può essere costoso e bellissimo, ma anche impersonale, asettico, svuotato di significato e freddo, a testimonianza della “dovuta” presenza nella vita di chi lo riceve; il dono, invece, parte dal cuore, viene immaginato, pensato, organizzato con amore e cura, al fine di arrivare al cuore di chi lo riceve.
Il dono, a differenza del regalo, è altamente simbolico, può essere un dolce cucinato con passione e dedizione, una lettera scritta a mano, un cd musicale che evoca ricordi, una pianta travasata dal giardino di casa e così via…

Dietro il dono, c’è sempre un simbolismo che rappresenta il contenuto del dono in sé.

Il regalo può essere bello, brutto, riciclato, costoso, di tanto o poco valore, ma non sempre simbolico, il dono invece contiene in sé un “simbolismo affettivo”.
Il regalo può essere sempre uguale nel tempo, a volte acquistato esclusivamente per sdebitarsi per un favore ricevuto, soltanto perché è Natale, insomma perché si “deve” e non si “sente”; il dono invece, può essere fatto a prescindere dalle festività, senza motivo alcuno, soltanto perché si “desidera” raggiungere la persona che si ama, la quale ricevendolo, riceverà parti di noi, i nostri pensieri, emozioni e soprattutto intenzioni.

Lo psicologo Joseph Messinger si è molto occupato della differenziazione tra dono e regalo e dell’importanza quando si effettua un dono di interpretare i desideri ed emozioni di chi lo riceve, il regalo infatti, dovrebbe essere simbolico, contenere un “significato” speciale, che rappresenti una parte della storia e della relazione sia di chi lo fa, che di chi lo riceve; un monile, un album di foto, una sciarpa che simboleggi un caldo abbraccio, un profumo che evochi emozioni, un libro contenente la mappa dei ricordi e dei momenti più importanti e così via.

Secondo l’Autore il regalo troppo costoso è un indicatore di narcisismo ed egocentrismo, può rappresentare il bisogno di ostentazione e di fare obbligatoriamente bella figura agli occhi altrui, oppure celare quote di insicurezza, come se il costo oggettivo, rappresentasse il vero valore del regalo.

C’è poi chi non fa mai regali o doni, chi li ritiene superflui ed inutili, un po’ per “avarizia psichica”, ma soprattutto perché riproporrà il modello ricevuto in casa, le stesse modalità d’amore ricevute, morigerate, concrete, senza doni…ed effusioni.
Chi dona solitamente spera di ricevere in cambio il “piacere di chi riceve”, il suo benessere e la sua piacevolezza, chi riceve, ama invece essere pensato e soprattutto gradisce che il dono abbia un significato simbolico ed unico per lui.

I regali o doni, maggiormente venduti e ricevuti, sono purtroppo quelli comuni, commerciali, modaioli e costosi, omologabili a tanti altri trovabili in commercio, ma in realtà quelli pensati e realizzati soltanto per chi li riceve, quelli che fanno spesso riferimento alla “storia comune” o comunque capaci di evocare un “vissuto”, hanno sicuramente un “sapore di unicità”.

Auguro a tutti un sereno Natale pieno d’Amore e di felicità.

 

Data pubblicazione: 24 dicembre 2013

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