Hikikomori, emergenza giovanile: chiusi tra quattro mura e perennemente connessi

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

"Il mondo in una stanza e tutto il resto è fuori..."

Questa frase non è soltanto lo spezzone di una bellissima canzone di Vasco Rossi "Albachiara", ma è la rappresentazione di una nuova emergenza giovanile: gli hikikomori.

Il termine è stato coniato da uno psichiatra, esperto in problematiche adolescenziali, il dr.Tamaki Saito.

Hikikomori (引きこもり letteralmente "stare in disparte, isolarsi", dalle parole hiku "tirare" e komoru "ritirarsi" è un termine giapponese che indica alcuni adolescenti che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, rifugiandosi in livelli estremi di isolamento".

In Italia il fenomeno è stato studiato dalla cooperativa Minotauro, con una ricerca iniziata ben tre anni addietro ed adesso messa a disposizione di chi desidera approfondire questo fenomeno nel libro “Il corpo in una stanza”, Franco Angeli, Roberta Spiniello, Comazzi e Piotti.

Le stime parlano di venti, trentamila casi, ma il fenomeno potrebbe anche essere più ampio.

In Francia se ne contano ottantamila, mentre in Giappone - la patria di questo fenomeno - tra i cinquecentomila, ed addirittura, il milione di ragazzi.

Sono dei dati veramente allarmanti.

Gli hikikomori sono quasi tutti maschi.

Sembra infatti, quanto è emerso dallo studio, che una delle cause scatenanti della fuga dalla realtà sia il senso di inadeguatezza e di estraneità provati in adolescenza.

Un corpo non perfetto, non performante, non omologato ai canoni estetici dominanti.

Ed ancora, uno scadente curriculum erotico, un'identità sessuale confusa ed il gioco è fatto: la casa diventa una seconda pelle.

Si organizza quello che si potrebbe definire una vera e propria “fobia sociale”.

La rete diventa un rifugio, una compensazione, una vera e propria soluzione; ma la soluzione è invece la trappola, forse addirittura la causa.

Per approfondire:Generazione Z a rischio dipendenze

Molti di questi ragazzi ha instaurato e mantenuto relazioni affettive profonde con l'altro sesso -ovviamente sempre online - governate dall'assenza di fisicità, ma colorate ed arricchite da grandi slanci affettivi e da una comunicazione profonda (spesso garantita dall’anonimato e dall’assenza di fisicità).

  • Compensazione?
  • Paura dell'altro sesso?
  • Xenofobia?
  • Paura della sessualità?
  • Della reale intimità?
  • Del proprio corpo sessuato?

Si instaura una sorta di “autismo tecnologico” che, talvolta, si protrae per lunghissimi anni.

Anni di assenza di aria e di mancanza di amici veri, anni senza una pizza o un cinema, anni senza portare fuori il cane, o fare una partita a calcio, oppure un liberatorio tuffo al mare.

Anni trascorsi all'insegna dell'austerità del corpo e dei suoi sensi.

I compagni di viaggio diventano il soffitto, le pareti della loro stanza, il mouse e l'unica “finestra sul mondo” viene rappresentata dal monitor del loro pc.
I sintomi di un Hikikomori, possono essere confusi con quelli di una più comune depressione; ma mentre nella depressione l'umore è marcatamente deflesso, in questi casi il sentimento predominante è la vergogna.

L'età di insorgenza di questa problematica va solitamente tra la terza media ed il primo anno del liceo (13/15), indipendentemente dalla latitudine e dalla posizione sociale, questi ragazzi posti di fronte alle sfide della crescita, non reggono, si spaventano e si vergognano e si chiudono nel loro mondo ovattato: la loro stanza.

Questi adolescenti sono sempre più connessi ma disconnessi dal mondo reale, dalle relazioni, dal profumo del pane appena sfornato e dal piacere di guardare un tramonto.

Il mondo in una stanza.

Stanza che diventa una galera.

Immagino che questi ragazzi, così sofferenti e spaventati, non ci raggiungeranno mai nei nostri studi, quindi in questi casi le consulenze online, portali come Medicitalia, le chat e Skype, potrebbero rappresentare - almeno in una prima fase - una finestra di speranza tramite la quale tendere loro una mano.

 

Data pubblicazione: 16 agosto 2015

52 commenti

#1
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Opportuna segnalazione , ma parlare di NUOVA EMERGENZA GIOVANILE, mi sembra non del tutto esatto.

Basti pensare che già 6 anni fa lanciavo su Spazio Medici questo tema di discussione (non visibile agli utenti)
https://www.medicitalia.it/spaziopro/spaziopsi/354075/attenzione-per-favore-rispondete-sempre-agli-hikikomori?show=354075#q354075

e quindi riporto il primo mio post
• >>
ATTENZIONE : per favore rispondete SEMPRE agli HIKIKOMORI!
26 Marzo 2009 in Salotto medicitalia da Salvo Catania [MED]
Attenzione; per favore, rispondete in tutte le specialità agli ……HIKIKOMORI !

Cari colleghi,
con preoccupazione ho rilevato che alla comunicazione da parte dello staff della nuova funzione disponibile che consente di respingere i consulti , si siano levate scene di giubilo.

Mi rendo conto che su questo problema, per diverse ragioni, sono stato sempre controcorrente ed in netta minoranza. Ultimo esempio, ma ci sono diversi altri thread,

https://www.medicitalia.it/spaziopro/spaziomed/328868/son-graditi-suggerimenti?show=641852#a641852

Mi aspettavo comunque, almeno dall’area PSI, argomentazioni documentate per farmi recedere dalla mia posizione (>>SI RISPONDE SEMPRE almeno una volta, prima di personalizzar la soglia di contenimento o di assecondamento per ogni caso specifico)

A questo punto occorre , per non continuare sulla strada dei “dilettanti allo sbaraglio”
standardizzare un comportamento-

A difesa della mia posizione di argomento ne aggiungo uno ulteriore di recente acquisizione , ma ormai noto ai più esperti frequentatori della rete e che riporto a pretesto di discussione.

HIKIKOMORI ( giap= ritirarsi o reclusi nella propria stanza)

Ho raccolto in un file , perché l’argomento mi interessa per altre ragioni, molti dei consulti su Medicitalia dove dinnanzi a richieste da “rompiglioni”, quasi tutti i colleghi, il sottoscritto escluso, in finestra privata si sono coalizzati per non rispondere in chiaro.

Analizzando i dati disponibili di questi utenti (purtroppo disponibili solo età e sesso) sorge spontaneo il sospetto che nella maggioranza di questi casi possa trattarsi di soggetti HIKIKOMORI.

La descrizione degli hikikomori è recente e si deve proprio all’italiana Ricci, psicoterapeuta ricercatrice dell’Università di Tokio. Chi sono gli hikikomori : si tratta di giovani maschi (9/10) di età media 16-28
anni , figli unici o primogeniti, di padri “assenti per lavoro” e che hanno stabilito un rapporto “particolare” con la madre.
Questi soggetti si ritirano da ogni forma di comunicazione reclusi nella propria stanza . Si tratta ancora di un “disturbo” e non di una patologia, ma nelle forme più gravi si ritirano da tutte le forme di comunicazione
al punto che ¼ rifiuta il cellulare nei casi di RITIRO ASSOLUTO.

L’unico rifugio resta Internet, con il rischio a doppio taglio, da una parte della dipendenza (Internet Addiction isorder), ma dall’altra parte come unica via per uscirne tramite la tanto vituperata via di comunicazione della chat.
Non aggiungo altri dettagli per non tediare su un problema molto complesso.
In Giappone tramite un sondaggio sono stati identificati oltre 1 milione di soggetti, che esistono anche in Italia, in numero minore e dove impropriamente sono definiti “MAMMONI”.

Per tutte queste ragioni l’accesso al nostro sito è intuitivamente molto gettonato da parte di questi soggetti.

Non rispondere equivale a spezzar loro l’unica via di comunicazione, l’unico e ultimo filo che potrebbe indurli ad uscire dal ritiro ed è accertato che ogni forma di rifiuto potrebbe accentuare il ritiro assoluto da ogni strumento di comunicazione con le ripercussioni facilmente immaginabili.

Per questo io nel dubbio non ho MAI lesinato almeno una replica di ACCOGLIENZA, che secondo alcuni ricercatori potrebbe assumere persino significato TERAPEUTICO, pur restando sempre aperto il problema della soglia di contenimento e/o di assecondamento per non aggravare ulteriormente la dipendenza da Internet.

• psicologia
#354075 26 Marzo 2009 in Salotto medicitalia da Salvo Catania [MED]
--------------------------------------------------------------------------------

Se ho scritto questo 6 anni fa perchè già esistevano pubblicazioni e comunicazioni della Minotauro già negli anni precedenti

#2
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Salvo,
grazie per le tue riflessioni di cui non ero assolutamente a conoscenza.

Sei anni fa non appartenevo a questa nostra comunità, e non avevo accesso a spazio medici.

In quest'ultimo periodo si parla di più di questi ragazzi e c'è una sensibilità mediatica maggiore - intendevo questo con nuova emergenza - speriamo di poter essere per loro un "mezzo" per chiedere aiuto, una reale "porta aperta", capace di mettere in comunicazione il loro mondo tormentato ...con noi clinici del web.

Un caso saluto
Valeria

#9
Utente 350XXX
Utente 350XXX

dottoressa aiuto! io ne sono affetto ah.

#11
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
vuole dirci qualcosa di più di lei?
Della sua storia di vita, affettiva, familiare...?

Cosa le piace, cosa la entusiasma?

Secondo lei da quanto ne sarebbe affetto?
Lo pensa lei o ha consultato un medico?

Se ha piacere di parlare di lei, mi farebbe piacere ascoltarla.

#12
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Io in realtà ho pubblicato molte domande su di me e l'ultima è quella sul sadismo e masochismo credo che da la potrebbe risalire ad altre mie domande. No lo credo io ma lo stile di vita è questo qua. Soltanto ora ho conosciuto un amico e il venerdi e sabato usciamo di sera ma tra poco parte per lavoro e avendo avuto spesso questo tipo di relazioni brevi, più che altro dietro pc ho paura a sviluppare una personalità borderline se non la ho già dato che sono masochista.

#13
Ex utente
Ex utente

Si parla del problema(secondo me non è una patologia, ma una scelta ben motivata da un contesto sociale decisamente inospitale per chi non vuole uniformarsi a certe convenzioni sociali. Non a caso sono soprattutto maschi, e nel contesto sociale odierno la vita per un giovane maschio è molto più difficile...) , ma non delle possibili soluzioni.
Io è dal 2009 che vivo praticamente da hikikomori, all'inizio è stata scelta una in un certo senso quasi felice, rinchiudendomi in casa e tagliando con tutti gli ex amici, mi sono liberato di quei legami sociali che percepivo come "pesanti", non più autentici. Non perché i miei ex amici mi avessero fatto qualche torto, anzi, non ho mai avuto sentimenti negativi nei loro confronti, ma a me non sono mai piaciuti i classici divertimenti giovanili, come andare a ballare, ubriacarsi, andare a caccia di ragazze, o fare vari sport(io detesto la maggior parte degli sport, tranne quelli solitari) . E poi loro si erano tutti iscritti all'università, o lavoravano, facevano una vita diversa dalla mia che invece non ho ancora la più pallida idea di cosa voglio fare della mia vita....e forse non mi importa nemmeno fare grandi progetti.
Sono una persona molto "meditativa" e razionale, non sono fatto per l'azione, per la frenesia del fare senza mai accendere il cervello che caratterizza le vite di molte persone(mi verrebbe da dire teste di c...) , soprattutto giovani(ma anche tanti vecchi sono "senza cervello"), perciò a 18-20 anni mi sentivo un pesce fuor d'acqua, un alieno in mezzo alla maggior parte dei miei coetanei.
Quindi all'inizio è stata una scelta "felice", che mi ha dato molto sollievo e serenità... poi il tempo è volato, e a un certo punto ( diciamo da 3 anni a questa parte) ho iniziato a sentirmi prigioniero di questa "scelta", a desiderare di fare delle cose fuori(mi piacerebbe soprattutto viaggiare, andare in un paese straniero, vedere e toccare con mano una realtà diversa da quella italiana), ma ormai dal punto in cui mi trovo mi sembra tutto difficilissimo. Non so se mi spiego!

#14
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Per l'utente 350696

Ho riletto con calma lo storico dei suoi consulti, ai quali avevo risposto anche io, hanno tutti come denominatore comune: sofferenza e disagio sessuale.
Masochismo, sadismo, feticismo dei piedi, il tutto amplificato da mutismo selettivo e problematiche familiari.
Nell'ultimo consulto ci parla di sua madre e delle problematiche di aggressività che aveva.
Ho notato anche che lei tende a cercare una " diagnosi", come se avere un nome al suo dolore, un'etichetta diagnostica la facesse sentire meglio.
Se per adesso ha questo amico, anche se part time, ne approfitti per esplorare parti psichiche di se che non sarebbero mai nate se non grazie alla relazione, come avviene in amore o nell'amicizia, le sue "parti sane".
Valuti, dopo questi consulti, di poter contattare uno psicologo de visu, lo scelga online, legga i suoi consulti, il suo blog, provi a scrivere in privato, sono certa che troverà quello più adatto a lei, per formazione, simpatia, empatia e disponibilità.
Se ha scritto così tante volte il desiderio, anche se in fase embrionale, di essere aiutato penso sia presente, faccia si che un clinico possa allearsi con questo, e se ha voglia, ci dia notizie in seguito.

#15
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Per l'utente 363455

Gentile Utente,
Molte scelte o no scelte di vita, sono spesso "atti difensivi".
Siamo obbligati a fare determinate scelte perché non abbiamo risorse per farne altre.
L'aggressività per esempio è figlia della paura...
La gelosia del l'insicurezza e della fragilità ...
L'isolamento, talvolta, correla con difficoltà relazionali...
Essere diversi, meditativi, pensanti, amare gli sport solitari e non sentire la necessità di omologarsi alla massa....è sicuramente un valore aggiunto all'esistenza, ma per essere diversi bisogna avere coraggio.
É faticoso non andare a ballare ed ubriacarsi, essere fuori dal coro, andare dritti per la propria strada anche se attaccati ferocemente dal branco - anche nella vita funziona così - ma conoscersi a fondo, valorizzare le proprie diversità, alla lunga, paga.
Se inizia a sentire questa voglia di venir fuori, di vedere il mondo, di viaggiare ....l'ascolti, dia voce a questo desiderio, a questo bisogno.
Viaggiare è, secondo me, tra le cose più belle della vita: vedere posti nuovi, altre realtà, cibi, odori, sapori...così lontani dai nostri.
Solitamente da un viaggio si torna sempre più ricchi emotivamente e spiritualmente.

La lascio con una bellissima definizione di Perussia sul viaggio:
" sono tante le ragioni razionali ed inconsce che ci spingono a lasciare il punto quì per andare a cercare l'Altrove...."

Se decide di farsi aiutare, di allearsi con questo suo nuovo bisogno, potrebbe decidere di fare il "viaggiatore": visitare anche le parti di se che fino ad adesso ha ritenuto scomode.
(Vita psichica, relazionale e mete da visitare...spesso hanno tanti punti in comune ...).

Le auguro di poter guardare il mondo e se stesso con nuovi occhi e con una nuova e ritrovata consapevolezza.
Le faccio i miei più cari auguri, e se desidera, ci tenga aggiornati....

#16
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Complimenti dottoressa, l'analisi è corretta nel mio caso mia madre era schizofrenica paranoide e perciò in preda alle paranoie che tutti ce l'avessero con lei, spesso litigava con le persone del tipo si metteva in mezzo alla strada senza far passare le macchine e alla fine si concludeva con lei che picchiava le donne in macchina che protestavano, poi picchiava spesso la vicina di casa e qualche volta sia per farmi mangiare ma anche senza motivo mi prendeva a schiaffi in particolare ricordo una volta con dei lividi. Poi alcune volte aveva degli scoppi di affettività e mi chiamava amore di mamma eccetera, forse per questo io sono masochista perché ho letto che comunque c'è un rapporto di amore e poi ho notato che anche mio padre è masochista e feticista forse anche ereditaria la cosa? mia madre poi mi faceva fare delle lunghe passeggiate forzate e giri con la macchina mentre litigava con tutti sono stato spettatore della violenza. Poi mio padre mi ha tirato fuori e ancora oggi vivo con lui però anche con lui c'è stato un periodo di litigi era diventato più aggressivo e distaccamento ma ora con lui è tornato tutto apposto e mia madre poi la vado a trovare che ora si cura. Unica cosa da quando ho letto i serial killer ho scoperto che mi piace la violenza e ho paura a diventare uno come loro ma ho capito che non mi piacerebbe così tanto uccidere realmente e poi sono masochista no sadico sessualmente, non torturerei mai una donna. Mettiamoci anche il bullismo che mi ha fatto diventare solitario con diverse prese in giro, abusi fisici non troppo gravi ma sopratutto psicologici a me in realtà più che scelta il rifugio nel mondo virtuale è stata una conseguenza, da poco sto superando diverse cose ma mi manca la voglia di vivere vedo tutto nero tutto termina fa tutto schifo, le persone sono false il bello è un'illusione esiste soltanto il male e al massimo io credo che se devo farei una strage a lavoro se ancora mi prendono in giro e mi suiciderei credo io sia più un'omicida di massa perché ho problemi con la società e mi sento uno sfigato.

#17
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Altra cosa mio padre era iperprotettivo nel farmi fare alcune cose cosa che ora mi ha fatto crescere insicuro anche per questo e comunque credo che in me ci sia più mancanza di affetto e violenza psicologica ma no particolari abusi non so ho letto di infanzie in cui le madri picchiavano i figli con i bastoni fino a lasciarli a terra e fregandosene non è nel mio caso mia madre in un suo modo so che mi vuole bene ma non ha mai esagerato troppo con la violenza fisica almeno da ciò che ricordo non credo di aver rimosso niente.

#18
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Fatto sta che come l'altro utente ora mi trovo a voler cambiare anche io perché in questa società anche tramite film eccetera se non hai tanti amici e non hai ragazze sei uno sfigato, io sono soltanto andato a prostitute e padrone BDSM.

#19
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
La sua storia di vita va dritta al cuore.
La sofferenza era già visibile nelle sue richieste di consulenza, adesso è davvero palpabile.

Legga questa frase,consona alla sua storia di vita e clinica, spero le regali la speranza che merita....

" Le sofferenze familiari, come gli anelli di una catena, si ripetono di generazione in generazione finché un discendente acquista consapevolezza e trasforma la sua maledizione in benedizione." (Alejandro Jodorowsky)

Adoperi questa sofferenza, questa rabbia.... per effettuare un cambiamento.
La rabbia da la forza per mettersi in cammino, in questo caso verso di "se", il suo vero se, non quello che ha dovuto adattare, plasmare, mimetizzare, negare... in quanto spettatore/protagonista di così tanta sofferenza.

Coraggio, cambiare è possibile.

#20
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone
#21
Utente 350XXX
Utente 350XXX

AH grazie dottoressa, per lei c'è rischio che diventi una persona di quel tipo? io comunque purtroppo da quando mi ero appassionato allo studio ho sperato nell'università ma ho preso l'ennesimo fallimento, l'altro era quando volevo diventare un pugile ma ho capito che era troppo dura, prima poi non avevo il fisico ero piccoletto e infatti sicuramente anche per questo ero vittima di bulli anche femmine ovviamente. Ora che fisicamente sono migliorato e alcuni conoscenti mi hanno fatto complimenti comunque con le mani non ci so fare e infatti ho sempre questa fissazione che devo difendermi e che è meglio un'arma da fuoco ah.

#22
Dr.ssa Monia Ferretti
Dr.ssa Monia Ferretti

Ho vissuto alcuni anni in Giappone. Ho avuto modo di conoscere e frequentare molte persone. I giapponesi possono sembrare molto socievoli, ma non amano nemmeno tra loro parlare di problematiche come l'Hikikomori, dei 3000 suicidi che ci sono ogni mese, del lavoro e della famiglia.

#23
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

"AH grazie dottoressa, per lei c'è rischio che diventi una persona di quel tipo"

Lei chiede una diagnosi e soprattutto una prognosi, non fattibili online.

Oltre ai fattori genetici, ci sono quelli ambientali che, interagendo tra di loro, creando una vera alchimia che caratterizza poi la nostra crescita psico/fisica.

Soltanto un nostro Collega, dopo avere effettuato una diagnosi clinica, che includa anche la sua struttura di personalità, potrà parzialmente rispondere alla sua domanda.

#24
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Dottoressa Ferretti,
grazie per la sua testimonianza.

Un caro saluto.

#25
Utente 350XXX
Utente 350XXX

ok dottoressa grazie per l'informazione comunque non credo di aver subito traumi troppo gravi ecco anche perché facevo la distinzione tra quei due tipi di assassini eccetera.

#26
Dr.ssa Marica Malagutti
Dr.ssa Marica Malagutti

Credo che la D.ssa Randone con un breve articolo abbia toccato punti della nostra società, delle problematiche dei giovani d'oggi in maniera precisa ed efficace. Al termine "autismo tecnologico" aggiungerei anche un'inversione delle relazioni , da "fuori" a un "dentro" che porta ad un mondo reale e fantasmatico allo stesso tempo. Le relazioni attraverso canali tecnologici possono essere profonde e a volte diventare anche reali ed esplicite, ma spesso viaggiano per mondi paralleli senza toccare la vita reale. Ecco perché è importante, come dice la collega che anche noi psicologi utilizziamo canali comunicativi informatici. Aiutare le persone a raggiungere il maggior grado di benessere possibile non aiuta solo i singoli individui, ma anche la nostra società che attualmente vive una crisi non solo economica, ma soprattutto emotiva, psicologia, relazionale ed etica. E' importante raggiungere i giovani e gli adulti di oggi non solo per un benessere di oggi giorno, ma anche di domani e delle generazioni future. Ecco perché le parole di Vleria per me sono importanti

#27
Dr.ssa Marica Malagutti
Dr.ssa Marica Malagutti

Per rispondere al gentile Utente 350696,
i fallimenti universitari, scolastici, sportivi possono far parte del masochismo e non essere testimonianza di eventuali reali incapacità. Sarebbe bello che approfondisse le relazioni con quei conoscenti che hanno visto in Lei dei cambiamenti positivi. Mettersi sulla strada di piccoli e continui cambiamenti può portare molto lontano verso un benessere che all'inizio può essere impensabile

#28
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile dottoressa Malagutti,
Innanzi tutto ben venuta nel portale!

Grazie per essere intervenuta con le sue riflessioni, sempre ben accette ed utili per l'utenza che ci legge.

Un cordiale saluto.

#29
Utente 350XXX
Utente 350XXX

per dottoressa Marica Malagutti: Perciò secondo lei inconsciamente un masochista non ce la mette tutta poiché si sente inferiore e lo eccita? comunque il problema è che più guardo video BDSM e più mi accorgo che mi piace anche il sadismo, infatti ultimamente guardo anche molti video di donne schiave legate e frustate e non mi piace quando c'è troppo sesso normale di mezzo ma più le torture. Dopo che lo faccio mi vengono ed ho sensi di colpa perché immagino di torturare ma mi sento molto bene e rilassato quando domino io invece quando mi masturbo con il masochismo, è tutto il contrario, ovvero sento che lo merito non ho sensi di colpa ma mi sento uno schifo e allora per ora preferisco il sadismo perché mi sono stufato di essere io dominato, ma voglio io dominare.

#30
Utente 350XXX
Utente 350XXX

In più no che ora voglia dire chissà che cosa ma riparlando con dei familiari in realtà mia madre mi picchiava più spesso di quanto ricordavo, forse molte cose le ho rimosse e non ricordo bene perciò quella cosa del serial killer non so ma mi ricordo che in realtà da bambino facevo giochi di torture e volevo anche fare per un periodo il sicario della mafia ahah. Gli animali non li ho mai uccisi però per quanto riguarda torturare non so se picchiarli a schiaffi e mettere la testa nella loro pipì sia come una tortura io credo di si.

#31
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Comunque per capirci, anche se me ne vergogno uno dei video del feticismo del piede ed umiliazione che guardo è questo: https://www.youtube.com/watch?v=FrjIzi07XBs rappresenta per me una signora potente e l'atto del baciare i piedi per me dimostra molta sottomissione sotto i suoi piedi, se per farmi capire meglio questa cosa di inviare video funziona posso inviarli altri con maggior masochismo tipo donne che frustano e anche quelli sadici con bondage e donne schiave.

#32
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
le ho risposto , unitamente ai miei Colleghi, in altre sedi più consone all'ascolto: i consulti.

Abbiamo compreso le sue necessità, i video non sono indispensabili.

La diagnosi di masochismo, della struttura di personalità ed ancor di più dell'immaginario erotico va fatta in sede protetta e privata, all'interno di una consultazione psicologica de visu, non online.

Un cordiale saluto.

#33
Utente 350XXX
Utente 350XXX

ah mi scusi allora dottoressa Randone però rispondevo ad un commento dell'altra dottoressa, ma per capire, qua non riguarda un consulto ma una teoria, perché alcuni diventano masochisti e altri sadici o entrambi? io so che nel masochismo c'è comunque stato un po di amore e attraverso le botte si ottiene amore distorto nel sadismo invece cose peggiori o no?

#34
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Da quando ho fatto la mia esperienza BDSM da poco essendomi fatto umiliare, frustare e aver adorato i piedi di una mistress mi sento molto bene con me stesso. Ho capito che non mi devo deprimere se non ho una ragazza anzi io in un rapporto mici troverei male e anzi mi devo ritenere fortunato. Sono stato in vacanza da un vero amico che ora ci sentiamo per telefono e forse andremo a vivere insieme perciò ho ritrovato un'amicizia che forse ne vale per più di una e poi ho rivisto mia madre e sto recuperando il rapporto perché ci parliamo, mi ha dimostrato che lei mi ha voluto bene e che non era colpa sua se era affetta da schizofrenia paranoide e infine con le donne per me va bene che mi diverto con i soldi che ringraziando Dio ho, ma non tanto con le prostitute a me piace essere loro schiavo e se per gli altri sono un malato o un diverso poco mi importa io almeno non ho problemi di corna o tradimenti e per me questo rappresenta un grande piacere e sono molto felice che ora le cose stanno migliorando. Tra l'altro anche la solitudine ora mi va bene in alcuni momenti perché ho imparato a stare bene con me stesso e non devo per forza seguire la massa.

#35
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Mi dispiace ma dopo un po di studi ho capito che sono soltanto una persona introversa cioè che preferisce stare da sola, con computer ma che esce anche a fare passeggiate solitarie, che adora lo sport, l'arte e che condivide anche qualcosa con un solo amico ma non sono un hikkikomokori perché gli hikkikomokori sono coloro che stanno SOLTANTO AL COMPUTER SENZA USCIRE MAI NEANCHE PER MANGIARE, io vivo in solitaria posso andare al cinema o al ristorante da solo non vedo cosa ci sia di male. Sessualmente parlando sono timido con le donne ma dipende se capita che devo parlare ci parlo volentieri ma non ho tutte queste pippe mentali che scrivete voi semplicemente non riesco a trovare posti dove poter conoscere donne, non riesco d andare oltre per rimorchiarle ma non ho tutti questi problemi poi compenso con i soldi e sto bene lo stesso anche sessualmente a me il sesso neanche pè un problema siete voi psicologi che ci volete per forza tutti ricchi di amici e di esperienze sessuali quando poi una volta che hai queste cose, dato che ho fatto parte per un po di una comitiva, ti ci abitui e non è tutto neanche questo poi litighi ti trovi male o comunque ti stufi. Nella vita si sta bene per diversi motivi ma il beneè un momento non c'è un trucco per stare bene per sempre ne mentalmente ne fisicamente.

#36
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Solitamente le diagnosi le erogano i clinici, ma se ritiene di essere un introverso e di stare bene così, non vedo dove sta il problema.

"Non ho tutte queste pippe mentali.."

La invito a moderare i termini ed a scrivere con garbo ed educazione, il blog è visibile a tanti utenti e se desidera ricevere le nostre risposte scriva con un altro linguaggio.

Un cordiale saluto.

#37
Utente 350XXX
Utente 350XXX

Ma non mi sento male, ho letto argomenti che parlano di queste differenze e ho tutte le caratteristiche citate.

#39
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Ma non mi sento male, ho letto argomenti che parlano di queste differenze e ho tutte le caratteristiche"

Come le dicevo prima, se non sta male non vedo dove sta il problema, se invece si è identificato o si rivede nella lettura o in altre, sarebbe utile investigare con un clinico.

"problema siete voi psicologi che ci volete per forza tutti ricchi di amici e di esperienze sessuali "

Nessuno psicologo la vuole diverso da com'è, se lei sta bene con se stesso.

La sfera affettiva e sessuale appartiene alla dimensione della qualità di vita, il piacere è sentinella di vita, quando viene a mancare - solitamente - si deve analizzare tanto altro, oltre la sessualità in se.

#52
Ex utente
Ex utente

dottoressa Randone qui si scrive senza accento sulla i
"su qui e qua l'accento non va"

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