Epatite acuta bambini.

Epatite acuta nei bambini: sintomi e relazioni con l'adenovirus

Cosa sappiamo dei casi di casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica che si stanno verificando in Europa e in Italia? Quali sono i sintomi, le probabili cause, i criteri diagnostici e soprattutto le strategie terapeutiche? Cerchiamo di fare chiarezza in merito a tutto ciò, rispondendo a ciascuno questi quesiti.

Introduzione

Nei mesi del primo trimestre del 2022, l'Europa ha visto un'escalation di casi abbastanza preoccupante e sconcertante di epatite acuta nei bambini: l'aumento dell'incidenza nei soggetti pediatrici ha subito scosso le principali autorità competenti, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la quale si è mossa fin da subito per cercare di individuare le possibili cause di questa forma severa di epatite, originatasi nelle nazioni del Regno Unito per poi espandersi in Nord Europa sino in Italia.

Ad oggi l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF) ritiene corretto proseguire con il monitoraggio, pur senza generare allarmismi: L’aumento delle segnalazioni e dei casi lievi non devono destare apprensione, molte insufficienze epatiche gravi erano presenti già in passato”.

Cos'è l'epatite acuta nei bambini?

Innanzitutto, è bene soffermarsi sul significato preciso della denominazione epatite, la quale non è altro che un'infiammazione a carico del fegato. Viene descritta come acuta per l'insorgenza improvvisa e la severità sintomatologica abbastanza notevole. Oltre a tutto ciò, l'eziologia rimane sconosciuta, anche se i vari studi clinici stanno tentando di individuarla quanto prima.

Tuttavia, il Ministero della Salute Italiana ha fornito un marker inequivocabile e fondamentale per il riconoscimento di tale patologia, il quale risulta evidente mediante le analisi del sangue: si tratta del valore della transaminasi ALT o AST, ovvero la quantità di speciali enzimi che hanno il compito di trasformare gli amminoacidi assunti tramite dieta in energia.

Se il valore delle transaminasi risulta essere superiore alla soglia dettata dai 500 UI/L e se il paziente ha un età inferiore ai 16 anni, si è davanti a epatite acuta nei bambini.

Oltre a ciò, l'OMS consiglia di effettuare altre tipologie di esami di laboratorio, come gli esami delle urine, delle feci e del siero, oltre che su campioni respiratori. Un altro esame che può essere utile alla diagnosi è la biopsia epatica, procedura medica che prevede il prelievo in endoscopia di un minuscolo lembo di tessuto epatico tramite l'utilizzo di un ago dalle dimensioni estremamente ridotte. Trattandosi però di un esame particolarmente invasivo, l'OMS raccomanda di svolgerlo nei casi in cui siano soddisfatti inequivocabilmente i parametri che portano al fondato sospetto di epatite acuta nei bambini.

Oltre alla biopsia epatica, potrebbe risultare molto importante effettuare un test finalizzato alla ricerca di infezioni virali, specialmente per Adenovirus, in modo da escludere altre eventuali infezioni correlate.

Un'altra menzione su questa forma di epatite la fornisce l'OMS, la quale specifica che i pazienti affetti risultavano essere, in linea di massima, sani prima dell'effettivo contagio.

Epatite acuta pediatrica: le possibili cause

Al momento le cause rimangono ancora ignote, tuttavia alcune indagini di laboratorio stanno evidenziando come alcuni virus responsabili della maggior parte delle forme di epatite virale, come quella A, B, C, D ed E, non concorrono nell'insorgenza di epatite acuta nei bambini.

Questa scoperta scientifica sta indirizzando alcune autorità sanitarie verso l'ipotesi secondo la quale dietro a questa forma di epatite ci sia una causa prettamente infettiva; oltre a ciò, è molto importante il dato secondo il quale la maggioranza dei pazienti affetti è risultata positiva al test per l'infezione da Adenovirus.

Adenovirus ed epatite acuta nei bambini

In che modo questo virus è associato all'epatite acuta nei bambini?

L'OMS non ha precise spiegazioni in merito, pur riconoscendo che l'Adenovirus sia in grado di scatenare un'infezione piuttosto grave nei pazienti immunodepressi, infezione che potrebbe gradualmente portare allo sviluppo di epatite. Tuttavia, fino al momento in cui si è scoperta la sua collaborazione con l'epatite acuta nei bambini, l'Adenovirus era ampiamente sotto controllo e non rappresentava una seria minaccia.

Ma, dato che si tratta di un'evidenza scientifica, è bene chiarire e specificare nel dettaglio i vari sintomi che l'infezione da Adenovirus può portare con sé: questa tipologia di virus infetta le vie respiratorie, includendo sintomi anche a carico dell'apparato gastro-intestinale, come vomito e diarrea, innalzando la temperatura corporea tramite l'insorgenza di febbre.

Esso si trasmette mediante stretto contatto e tramite le goccioline di saliva emesse attraverso starnuti, colpi di tosse o semplicemente parlando (droplet), nonché per mezzo del contatto con superfici contaminate ad uso comune; le complicanze ad esso associate possono risultare particolarmente evidenti in coloro che possiedono un sistema immunitario debole in quel momento.

Perché l'epatite acuta colpisce prevalentemente i bambini?

In merito a ciò, l'OMS sta cercando alcune possibili spiegazioni, ravvisandole nella possibilità di una mutazione dell'Adenovirus, la quale lo ha reso particolarmente infettivo per i più piccoli.

Inoltre, l'aumento dei contagi e il predominio negli ultimi due anni da parte del Covid-19 è direttamente proporzionale all'aumento della vulnerabilità dei bambini all'Adenovirus, il quale è circolato molto meno, rendendo gli anticorpi meno reattivi alla sua infiltrazione nell'organismo.

Sempre riguardante il SARS-Cov-2, è decisamente interessante l'opzione al vaglio dell'OMS, secondo la quale ci potrebbe essere una sorta di collaborazione biologica tra Adenovirus e Covid-19, la quale porterebbe all'insorgenza di epatite acuta nei bambini. In ogni caso, questa ipotesi è tutta da confermare, ma non è del tutto esclusa.

Altre possibili cause potrebbero essere legate a ragioni tossicologiche, piuttosto che a determinati fattori ambientali in grado di suscitare la proliferazione di Adenovirus e, conseguentemente, di epatite acuta nei bambini.

Fino ad ora, i soggetti colpiti hanno età inferiore a 16 anni, con un sostanziale incremento nei pazienti di fascia compresa tra 2-5 anni di età.

Sintomi e diagnosi

Come si manifesta l'epatite acuta a origine sconosciuta nei bambini?

La maggior parte dei pazienti affetti sta manifestando la patologia mediante sintomatologie abbastanza chiare, le quali comprendono vomito, diarrea, febbre, dolore addominale, presenza di ittero, segno caratteristico delle patologie a carico del fegato; tutti questi sintomi si manifestano in circa 48 ore dal contagio, definendo un tempo di incubazione piuttosto breve.

Tra le complicanze che si possono verificare, in linea generale quasi tutte le patologie epatiche portano alla compromissione strutturale e funzionale del fegato, rendendo necessario un trapianto di fegato, dato confermato anche dall'OMS, il quale testimonia come il 10% dei casi finora accertati abbiano bisogno di un trapianto epatico.

Come fare la diagnosi?

Al momento, l'OMS ha classificato tre modalità di identificazione per la diagnosi di epatite acuta nei bambini a seconda delle evidenze risultanti dagli esami di laboratorio:

  • il caso confermato, ovvero quando l'emocromo sancisce un valore superiore ai 500 UI/L di transaminasi ALT o AST e quando il paziente ha contemporaneamente meno di 10 anni di età;
  • il caso probabile, che avviene quando si è in presenza di un soggetto con età pari o inferiore ai 16 anni e con livelli di transaminasi superiori a 500 UI/L, ma con test per le varie tipologie di epatite negativo;
  • il caso correlato epidemiologicamente, quando il soggetto ha una qualsiasi età ma ha avuto contatti stretti con un caso probabile.

Cure

Quali sono le terapie per l'epatite acuta a eziologia sconosciuta?

Le strategie terapeutiche a base farmacologica risulteranno ufficiali e chiare nel momento in cui verranno classificate le cause della patologia; fino ad allora le autorità sanitarie raccomandano ai genitori dei pazienti il massimo livello di sorveglianza e di rivolgersi a centri specialistici per avere una terapia di supporto e per effettuare controlli regolari su specifici parametri, come il fattore di coagulazione.

Inoltre, è particolarmente raccomandato recarsi al pronto soccorso qualora dovessero iniziare a manifestarsi i sintomi succitati, in modo tale da reagire tempestivamente per contrastare l'infezione sul nascere e da far catalogare il caso alle autorità sanitarie.

Risulta, quindi, particolarmente inutile l'assunzione di antibiotici o di farmaci fai da te; tuttavia, al momento l'arma migliore è rappresentata dalla prevenzione contro l'Adenovirus, attuabile mediante lavaggio frequente delle mani e l'igiene respiratoria.

Epatite acuta: la situazione in Italia

Secondo i dati del sistema di sorveglianza europa (TESSy) riportati dall'Istituto Superiore della Sanità, al 20 maggio 2022 in Italia si sono registrati 27 casi probabili di cui 26 (il 96.3%) ha richiesto il ricovero ospedaliero. Il 55,6% dei casi sono di sesso femminile e il 59,3% (16 casi) ha meno di 5 anni d’età. L'area di distribuzione geografica è molto variegata, con i pazienti in molteplici regioni come il Lazio, l'Emilia Romagna, l'Abruzzo, la Lombardia, la Sicilia e la Toscana.

Tra i casi italiani, sono risultati positivi all'Adenovirus 8 casi su 17 testati (47.1%); 12 casi sono stati sottoposti a tampone antigenico o molecolare per SARS-CoV-2, e 2 (16,7%) sono risultati positivi. Un caso è stato sottoposto a trapianto epatico.

L'Italia, analogamente con le altre nazioni europee alle prese con questa espansione dei casi, ha iniziato il processo di monitoraggio dei casi, nonché la sorveglianza degli stessi specificatamente mirata allo studio di ognuno di essi in modo da catalogare al meglio la rosa di sintomi manifestati.

In questo, gli enti che stanno collaborando sono diversi, come il Ministero della Salute, l'Istituto Superiore di Sanità e le varie Regioni, coordinati dall'OMS e dall'ECDC (Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie).

Inoltre, per questa specifica situazione è stata instaurata una rete di analisti ed esperti di patologie epidemiologiche denominata Epidemic Intelligence, la quale si occupa di raccogliere tutti i dati clinici per poi inoltrarli al Ministero della Salute in modo regolare.

 

Fonti:

Data pubblicazione: 30 maggio 2022

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