La condroprotezione e l'infiltrazione del paziente artrosico
Nel trattamento dell'osteoartrosi oggi, oltre agli antinfiammatori non steroidei (fans) e alla terapia fisica e riabilitativa, vengono sempre più utilizzati per il controllo del decorso della malattia gli integratori alimentari tipo glucosamina solfato, condroitin solfato e acido ialuronico.
Nel trattamento dell'osteoartrosi, condizione di degenerazione cronica della cartilagine articolare, oggi, oltre agli antinfiammatori non steroidei (fans) non privi di effetti collaterali a livello gastrointestinale e cardiovascolare a lungo termine, e alla terapia fisica e riabilitativa mirata soprattutto a un miglioramento della funzionalità articolare, vengono sempre più utilizzati per il controllo del decorso della malattia gli integratori alimentari tipo glucosamina solfato, condroitin solfato e acido ialuronico: elementi costituenti la matrice cartilaginea ancora sotto la lente d'ingrandimento per valutare e quantizzare soprattutto la loro efficacia terapeutica sul rallentamento della degenerazione, il mantenimento e la funzionalità articolare e in minima parte anche della gestione del dolore.
La glucosamina (presente nell'elenco stilato dal ministero della salute sotto “altri nutrienti ad effetto nutritivo o fisiologico) in particolare favorisce la produzione di proteoglicani e contribuirebbe a mantenere la struttura e l'elasticità della cartilagine associata alla condroitina altamente idrofila che contribuisce a dare resistenza alla cartilagine.
L'acido ialuronico (polisaccaride), componente fondamentale del liquido sinoviale prodotto dai sinoviociti di tipo B, contribuisce a proteggere e lubrificare l'articolazione e a ridurre anche lo stress meccanico e viene utilizzato soprattutto nella gonartrosi e nella coxartrosi dell'anca per via intra-articolare creando la nota viscosupplementazione.
Vi è una cospicua letteratura che dimostra soprattutto con l'utilizzo dell'acido ialuronico con più elevato peso molecolare e ad alta viscosità, un'attenuazione del dolore e un miglioramento della mobilità articolare con aumento dei condrociti dello strato amorfo della cartilagine superficiale con efficacia clinica di almeno sei mesi dopo il ciclo di infiltrazioni.
Secondo la mia personale esperienza posso dire di aver constatato in più di 300 casi di osteoartrosi del ginocchio di primo-secondo grado (evidente radiograficamente ) in trattamento con glucosamina solfato e condroitina solfato ( 3 mesi di trattamento +2 mesi di sospensione ripetuto per 3 volte) in associazione a terapia infiltrativa con acido ialuronico a medio peso molecolare (3 infiltrazioni una ogni 15 giorni ripetuta ogni 6 mesi) e in associazione a terapia fisica e riabilitativa con magnetoterapia domiciliare (20 sedute ogni mese) ipertermia e rieducazione funzionale a cicli di 10 sedute , 2 sedute a settimana seguita da rieducazione in piscina e palestra ogni 2 mesi, una buona remissione della sintomatologia dolorosa con ripresa della funzionalità articolare rispetto a pazienti sempre affetti da osteoartrosi di primo-secondo grado e trattati solo con acido ialuronico o con sola terapia fisica e riabilitativa.
Questo articolo fa parte dello Speciale Salute Benessere Osteoarticolare